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Dolomiti, dal 2021 si moltiplica presenza cinghiali anche nel Primiero

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Oltre ai lupi che mettono a dura prova molti allevatori, dalla primavera 2021 sono sempre di più i casi segnalati di danni anche da cinghiali

Lo scatto del cinghiale è di Roberto Bettega mentre le foto relative ai danni sono di Maurizio Salvadori [©Parco Naturale Paneveggio Pale San Martino]

 

Primiero/Vanoi (Trento) – A segnalarlo è il Parco Naturale Paneveggio Pale San Martino, che segnala a partire dalla primavera del 2021, ripetuti avvistamenti di esemplari di cinghiale nell’area del Primiero e del Vanoi, anche nel territorio del Parco. Sono infatti del mese di maggio le prime segnalazioni di danni da cinghiale nell’area di Malga Boalon, nel Comune di Canal San Bovo, alle quali ha fatto seguito, qualche settimana dopo, l’abbattimento di un esemplare maschio.

Nei mesi successivi, si sono moltiplicate le segnalazioni di avvistamenti in varie località del Primiero, da Passo Rolle alle Vederne, arrivando a Sagron Mis. Oltre agli avvistamenti, la presenza del cinghiale si è fatta presto notare a causa dei danni provocati ai prati da sfalcio e ai pascoli.

Presenza costante dei cinghiali

Non è la prima volta che questa specie compare nel Parco e nelle aree limitrofe, ma sino ad ora tali presenze erano alquanto sporadiche. Nel 2021 la frequentazione dell’area ha avuto, invece, una certa costanza e frequenza, a testimonianza che il numero di animali presenti non è più minimale. A supporto di tale ipotesi l’accertamento, ai primi di agosto, in località Vederna, nel Comune di Imer, della presenza di un branco di femmine con almeno un giovane al seguito, che porta a propendere per l’avvenuta riproduzione in loco.

Le problematiche

Il cinghiale che attualmente è presente nei nostri contesti non ha nulla a che vedere con l’ecotipo autoctono presente un tempo, più piccolo e meno prolifico. La sua presenza provoca una serie di problematiche di tipo conservazionistico nei nostri ambienti, tra le quali il possibile impatto negativo su specie floristiche, come le orchidee e su specie animali che nidificano a terra come i tetraonidi. Inoltre, questa specie provoca danni ai prati e ai pascoli, in quanto durante la ricerca di cibo ribalta grosse zolle, con la necessità di un continuo e oneroso ripristino del cotico da parte dei proprietari.

Limitare l’insediamento

Il Parco Naturale Paneveggio Pale San Martino, conferma quindi la necessità, da parte delle autorità competenti, di mettere in campo ogni sforzo per limitare l’insediamento permanente di questa specie nel territorio dell’area protetta e in quelli limitrofi.

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