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Trento, Cave di porfido, attività economiche e infiltrazioni della mafia: blitz dei Ros

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Indagati tra gli altri anche l’ex onorevole trentino, Mauro Ottobre e gli ex sindaci di Lona Lases e Frassilongo, Roberto Dalmonego e Bruno Groff. Fugatti:”Combattere i corpi estranei”

Trento – Un’inchiesta del Ros dei Carabinieri ha accertato la presenza e l’operatività di una ‘Locale’ operativa nella provincia autonoma.

Sono 19 i soggetti indagati a vario titolo e per i quali i carabinieri di Trento, Roma e Reggio Calabria hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Trento su richiesta della locale Procura nell’ambito dell’operazione “Perfido”, relativa alla presenza di una locale di ‘ndrangheta nel territorio trentino, e in particolare nella zona della val di Cembra, attiva soprattutto nel settore del porfido.

Ai 19 indagati, ai quali vengono contestati a vario titolo i delitti di associazione mafiosa in quanto appartenenti alla ‘ndrangheta, scambio elettorale politico-mafioso, porto e detenzione illegale di armi da fuoco e riduzione in schiavitù, si aggiungono poi altri 5 soggetti pure indagati per reati analoghi e sottoposti a fermo indiziario.

A quanto emerso dalle indagini, la cellula di ‘Ndrangheta, impiantatasi a Lona Lases, in Trentino, zona di estrazione del porfido, era riferibile alla struttura operante a Cardeto, nell’area metropolitana di Reggio Calabria, composta in particolare dalle cosche reggine Serrano, Iamonte e Paviglianiti.
L’indagine, avviata nel 2017, ha inoltre consentito di definire quelli che, secondo gli investigatori, sono i ruoli e le funzioni all’interno della locale trentina, al cui vertice si ritiene vi sia Innocenzio Macheda, calabrese arrivato in Trentino all’inizio degli anni ’80.

Altri esponenti di rilievo sarebbero Domenico Ambrogio, i fratelli Pietro e Giuseppe Battaglia, quest’ultimo assessore comunale di Lona-Lases dal 2005 al 2010 con competenza proprio sulle cave, poi Domenico Morello e Demetrio Costantino, tutti imprenditori nel settore del porfido e dell’edilizia.

Sul fronte dell’infiltrazione nella politica locale, gli inquirenti hanno passato al setaccio la fitta rete di contatti con diversi ambiti della società civile (imprenditoria, istituzioni, politica), rilevando tra le altre il sostegno elettorale ad alcuni candidati in vari appuntamenti elettorali per il rinnovo di vari enti locali.

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