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Caccia e autonomia, la Lav: “Provincia nemica della fauna”

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E’ polemica la Lav dopo l’approvazione nei giorni scorsi da parte del Consiglio dei Ministri dell’integrazione della norma di attuazione dello Statuto di autonomia in materia di caccia, riconfermando le particolari modalità di esercizio del prelievo venatorio nel Trentino Alto Adige, collegato al regime delle riserve

cacciatore

Trento – “Con questa decisione il rischio di vedere compresso l’esercizio della nostra Autonomia in questa delicata materia, manifestatosi dopo la modifica al Titolo V della Costituzione nel 2001, è stato scongiurato – ha sottolineato il presidente Ugo Rossi, a Roma dopo il nuovo via libera – .

Nei rapporti con il Governo abbiamo riscontrato un’ampia disponibilità ad accogliere le nostre richieste, che rappresenta anche un riconoscimento della buona gestione dell’ambiente e delle risorse naturali da parte del Trentino”.

Secondo la Lav del Trentino invece, la Provincia di Trento è sempre più “filo-venatoria: i cacciatori trentini potranno continuare a sparare anche nei parchi e a tutte le specie.

Comprese quelle finora protette. Provvedimenti gravissimi, inaccettabili, che ribadiscono una volta di più la debolezza di un’amministrazione provinciale subordinata alle richieste della parte più estremista del mondo venatorio”.

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