Theresa May firma e pone fine ai 44 anni di rapporti turbolenti tra UK e UE. La lettera arriva a Bruxelles. La May ai Comuni: “Difenderò anche cittadini UE”
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Londra (UK) – Giornata storica per la Gran bretagna e per l’Europa intera. La premier britannica Theresa May firma la lettera che aprirà formalmente l’ iter per la Brexit. La maggioranza della popolazione del Regno Unito nel referendum del 23 giugno scorso, scelse per il “leave”, l’ uscita del regno unito dall’ unione europea, atto che prende il via oggi con la lettera che richiede l’attivazione dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona che definisce la procedura per lasciare volontariamente l’Unione europea. La lettera verrà consegnata oggi (13.30 ora di Bruxelles) dall’ ambasciatore inglese tim Barrow, nominato di recente, a Donald Tusk presidente del consiglio europeo, documento che farà scattare i due anni di negozianti previsti per il divorzio.
“Siamo una grande unione di popoli e nazioni con una storia di cui dobbiamo essere orgogliosi e un luminoso futuro”, dice la premier che evidenzia la necessità di chiudere con il periodo delle divisioni create dal referendum di giugno. “E ora che la decisione di lasciare l’Unione Europea è stata presa, è arrivato il momento di unirci” conclude Theresa May. Ma diversi sono le voci della popolazione del Regno Unito, come possiamo accorgerci dalle Stampe inglesi che si dividono dalla più euroscettica alla più filo-europea.
“Freedom” Libertà! è il titolo che occupa la prima pagina del Daily Mail. “Indipendence Day” Giorno dell’ Indipendenza. Al contrario, “Un salto nell’ignoto” è il titolo di prima pagina del Guardian , che rappresenta la situazione odierna con un puzzle della carta geografica dell’Europa, nel quale mancano i tasselli di un paese, il Regno Unito, scomparso.
La notizia sui media europei
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Dalla Brexit alla Scoxit
Mentre la Brexit inizia il suo cammino verso la vera e propria indipendenza dall’UE, la Scozia chiede l’ indipendenza dal Regno Unito, sembra un evento paradossale, una vendetta, una ripicca, ma si tratta di politica.
Il parlamento di Edinburgo approva la richiesta di un secondo referendum per l’indipendeza dal Regno Unito. La proposta era stata presentata dalla first minister e leader indipendentista dell’Snp, Nicola Sturgeon. “Non apriremo i negoziati sulla proposta della Scozia”: è la risposta della premier britannica, tramite un suo portavoce. “Ora non è il momento giusto”, ha ribadito il primo ministro, riferendosi all’inizio dei negoziati sulla Brexit.