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Verona, sequestrata una pensione inferno per cani e gatti

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74 cani e una quindicina di gatti erano costretti a sopravvivere al freddo, senza acqua e senza cibo in condizioni terribili

Canile-lager

Verona – Il Nucleo investigativo provinciale di Polizia Ambientale e Forestale del Corpo Forestale dello Stato, su segnalazione della Lega Antivivisezione di Verona, ha sequestrato una pensione lager a Bovolone (VR), con l’accusa a carico di due donne di maltrattamento di animali, detenzione incompatibile con le proprie caratteriste etologiche, danno ambientale e truffa. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Complimenti agli Agenti del NIPAF per l’operazione portata a termine. Ora, chi ha ridotto in fin di vita quei poveri animali deve essere condannato con una pena esemplare che faccia da deterrente per tutti quelli che pensano di poter impunemente speculare sulla pelle di animali indifesi»

Il Nucleo investigativo provinciale di Polizia Ambientale e Forestale del Corpo Forestale dello Stato (NIPAF), su segnalazione della Lega Antivivisezione (LAV) di Verona, ha posto i sigilli a “Villa Le More” a Bovolone (VR). La pensione per cani e gatti era in realtà un vero e proprio canile lager, dove 74 cani e una quindicina di gatti erano costretti a sopravvivere al freddo, nei loro escrementi, senza acqua e senza cibo.

La struttura era gestita da due donne, madre e figlia, che tenevano segregati gli animali nelle varie stanze della loro villetta, affamandoli. Una cagnolina e una gatta sono state trovate dagli Agenti del NIPAF con i cuccioli morti. L’immondizia era disseminata sia all’interno che nei cortili e nei box. Tutti gli animali sono risultati affetti da parassitosi intestinale; alcuni presentano infezioni non curate e una femmina di segugio, nonostante la corsa dal veterinario, è morta per disidratazione e ipotermia.

La maggior parte degli animali detenuti nella struttura provenivano dalla Spagna e dal Sud dell’Italia, e sono stati affidati alla pensione da associazioni o da volontari. Il Pubblico Ministero, Paolo Sachar, ha nominato la LAV custode giudiziaria dei poveri animali. LAV e Corpo Forestale hanno già contattato i volontari e le associazioni che avevano affidato gli animali alle due donne, per invitarli a trasferire altrove gli animali tentando di farli uscire quanto prima dal canile lager. Purtroppo ci sono problemi per una decina di cani che non hanno il microchip e per quattro gatti che nessuno reclama.

L’eurodeputato Andrea Zanoni, vice Presidente del’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo, ha affermato: «Mi unisco all’appello della LAV e mi rivolgo a chiunque possa aiutare a trovare una sistemazione per i cani e i gatti che sono sopravvissuti a un vero e proprio inferno. Servono più controlli da parte di tutte le autorità preposte per legge al monitoraggio del territorio perché situazioni del genere non devono assolutamente verificarsi.

Mi complimento con il NIPAF per l’operazione condotta, che ha permesso di mettere fine alle atroci sofferenze a cui cani e gatti erano sottoposti e con il Pubblico Ministero Sachar per il suo intervento e per la decisione di affidarli alla LAV. Ora chi ha ridotto in fin di vita quei poveri animali deve essere condannato con una pena esemplare che faccia da deterrente per tutti quelli che pensano di poter impunemente speculare sulla pelle di animali indifesi. Non devono esistere sconti per chi ha infierito su esseri viventi affamandoli e lasciandoli morire di stenti e infezioni».

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