In seguito ad un incidente sul lavoro, aveva spostato il corpo dell’operaio forestale – che lavorava in nero – in un altro luogo simulando un ritrovamento casuale
NordEst – Per queste ragioni un imprenditore di 44 anni, residente nel bellunese, è stato condannato dal Tribunale di Trento a 4 anni e 5 mesi di reclusione. I fatti risalgono al 19 novembre del 2018 nei boschi di Sagron Mis.
La vittima si chiamava Vitali Mardari, aveva 28 anni ed era di origini moldave. Assieme a degli altri operai, alcuni privi di contratto, stava tirando un cavo d’acciaio quando per un errore lo stesso si è spezzato investendo il boscaiolo, scaraventato a una ventina di metri.
Poi la messa in scena smascherata dalle indagini coordinate dal pm Giovanni Benelli cui hanno contribuito le testimonianze dei presenti e dei familiari. Indagini che non hanno stabilito con certezza assoluta se lo spostamento del corpo dell’operaio avvenne dopo che l’uomo era già morto. Per questo viene contestata al titolare dell’azienda anche l’omissione di soccorso. Il datore di lavoro è stato anche interdetto dai pubblici uffici per 5 anni e condannato a pagare una provvisionale di 110 mila euro.