Il Corpo Forestale dello Stato raccomanda la massima prudenza, e ricorda che informarsi sulle condizioni della neve prima di partire è un dovere
Roma – Il pericolo valanghe è MARCATO nelle aree montane del Veneto, del Trentino Alto Adige, della Valle D’Aosta, del Friuli Venezia Giulia, mentre resta FORTE in alcune zone del Piemonte e sulle Alpi Retiche ed Orobiche in Lombardia, per probabili distacchi di valanghe spontanee o provocate da un debole sovraccarico.
In Trentino Alto Adige permane una situazione di instabilità del manto nevoso, il quale si presenta con un debole e moderato consolidamento su molti pendii ripidi oltre i 1.400 metri e in tutte le esposizioni.
In Piemonte sulle Alpi Marittime e Liguri il livello del pericolo valanghe è MARCATO, mentre resta FORTE sul restante settore, con la tendenza del pericolo in aumento su Alpi Marittime e Liguri.
In Lombardia sulle Prealpi Lombarde il pericolo è MARCATO, ancora FORTE, invece, su Alpi Retiche ed Orobiche.
In considerazione delle precarie condizioni attuali del manto nevoso si sconsigliano le attività al di fuori delle piste battute e segnalate e lo svolgimento di attività escursionistiche che richiedono sempre un’attenta valutazione locale del pericolo ed una scelta consapevole degli itinerari. I punti di maggiore pericolo sono rappresentati dai pendii ripidi (inclinazione maggiore di 30°) e dalle zone di accumulo eolico quali conche, canali e zone di cresta.
Si ricorda, quindi, che per prevenire gli incidenti in montagna è opportuno che gli appassionati dell’alta quota si tengano costantemente aggiornati sulla situazione delle manto nevoso. Il Corpo forestale dello Stato invita, pertanto, ad informarsi sempre sulle condizioni meteo e sull’eventuale pericolo valanghe prima di recarsi in montagna, consultando il sito www.meteomont.org.