NordEst

Blitz della Digos, Anarchici trentini nel mirino

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Ci sono anche tre roveretani tra gli indagati nella maxi inchiesta sugli anarchici, partita da Torino. Si tratta di due donne e un uomo sui trent’anni, già noti alle forze dell’ordine. I provvedimenti sono stati notificati all’alba di martedì dal personale della Digos di Trento che ha perquisito le loro abitazioni sequestrando personal computer, documenti e alcuni candelotti fumogeni. La Digos ha anche perquisito le abitazioni di altri tre esponenti anarchici di Rovereto, fra cui uno agli arresti domiciliari perchè ritenuto uno dei responsabili di una serie di danneggiamenti e imbrattamenti compiuti a Trento nel novembre 2009.

Oltre 50 gli episodi contestati ai 7 anarco-insurrezionalisti colpiti dalle misure cautelari da parte della Digos di Torino, coordinata dalla Procura della Repubblica. Ai sei arrestati (3 in carcere e 3 ai domiciliari) e’ contestato il reato di associazione a delinquere dedita alla commissione di vari reati, tra i quali istigazione a delinquere, resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio o di pubblica necessita’, violenza privata, minacce, violazione di domicilio, danneggiamento, deturpamento e imbrattamento.

Gli episodi contestati arrivano fino a ottobre 2009, per un’indagine che copre circa due anni di attivita’.
"Le finalita’ delle attivita’ delittuose – hanno spiegato il procuratore capo Giancarlo Caselli e il dirigente della Digos Giuseppe Petronzi – erano quelle di impedire la funzionalita’ dei centri di identificazione ed espulsione per i cittadini extracomunitari, intervenendo illegalmente anche su soggetti, enti e strutture, pubbliche e private, operanti, a vario titolo nel medesimo ambito, nonche’ quella di impedire e ostacolare l’attivita’ di formazioni politiche e sindacali, come Lega Nord, La Destra, Cgil, in contrasto con le tesi e gli scopi propugnati dall’associazione a delinquere".

Per gli inquirenti, sono riconducibili alla medesima area alcune azioni illegali commesse nelle settimane scorse in danno di sedi del Pd torinese e del Comitato elettorale di Mercedes Bresso, presidente della regione e candidata alle prossime elezioni.

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