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Biogas Wipptal, innovazione e ambiente: nuovo transporter agricolo per il fertilizzante

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Il prototipo rappresenta un unicum europeo per la riduzione dell’impatto ambientale

Transporter-4

Bolzano – Un’innovativa soluzione per ottimizzare lo spargimento di digestato – un fertilizzante naturale e inodore prodotto dall’impianto di Val di Vizze – sui terreni agricoli alpini attraverso l’utilizzo di un prototipo unico nel suo genere. 

E’ il transporter agricolo per lo spargimento ad alta precisione di digestato e liquami presentato oggi da Biogas Wipptal, appositamente realizzato dalla società Zunhammer e da oggi a disposizione degli agricoltori locali. 

Si tratta di una tappa fondamentale del progetto “LIFE OPTIMAL 2012” finanziato dall’Unione Europea, finalizzato alla realizzazione di un impianto a biogas alimentato dai reflui zootecnici prodotti dalle aziende locali, e all’individuazione di una soluzione che garantisse il riutilizzo agronomico del digestato sui versanti ripidi tipici di queste zone, riducendo il rischio di incidenti.

Le caratteristiche del transporter agricolo

Il prototipo di transporter – di cui ad oggi sono stati prodotti due esemplari – rappresenta un unicum in Italia e in Europa, si distingue per l’altissima capacità di lavorare sui pendii e consentirà di concimare non solo i terreni dei 63 agricoltori soci del progetto Biogas Wipptal, ma anche il 30% dei terreni degli altri agricoltori del territorio. 

Questa soluzione – spiega Klaus Stocker, Presidente di Biogas Wipptal – punta a risolvere i tre principali problemi che affliggono gli agricoltori dell’Alta Val d’Isarco: la difficile coltivazione dei prati di montagna, la ristrettissima superficie agricola a disposizione e le limitazioni imposte dalla direttiva nitrati dell’Unione Europea ai metodi tradizionali per la concimazione con il letame ed il liquame”. Il transporter agricolo ridurrà anche l’impatto ambientale grazie a un computer di bordo che permette di misurare con massima precisione i livelli di liquame e digestato che vengono sparsi, affinché rientrino nei parametri stabiliti; il macchinario, inoltre, permette di deporre il digestato sul terreno e in minima quantità sulle piante: in questo modo l’emissione di ammonica viene ridotta del 40% rispetto a quella che verrebbe emessa con i metodi tradizionali.

L’impianto biogas: lo stato di avanzamento dei lavori

Il prototipo è stato presentato nel corso della riunione dei partner che partecipano al progetto “LIFE OPTIMAL 2012” – Biogas Wipptal, Libera Università di Bolzano, Università di Torino, Zunhammer Srl e Cantina Tramin – un’occasione per fare il punto anche sullo stato di avanzamento dei lavori del progetto. 

Lo scorso mese di giugno è entrato ufficialmente in produzione l’impianto di Val di Vizze, che si “nutre” con letame e liquame provenienti dalle aziende agricole del Distretto dell’Alta Val d’Isarco; l’impianto potrà trattare quotidianamente 220 tonnellate di reflui zootecnici, generando una potenza di circa 1 Megawatt: ciò si tradurrà in una produzione giornaliera di 22.500 kilowattora e di un’identica quantità di energia termica da utilizzare per l’essiccamento del digestato. 

Per quanto riguarda invece la produzione del fertilizzante, il 10 agosto partirà la prima fase di prova, mentre entro la fine dell’anno è previsto il perfezionamento definitivo; questo ammendante agricolo naturale, che la normativa permette di restituire alle aziende agricole sulla base di un piano di concimazione, sarà trasportato e stoccato in vari depositi realizzati dalla Biogas Wipptal insieme agli allevatori del posto e riutilizzato attraverso l’innovativo transporter agricolo  presentato.

I vantaggi per gli allevatori e una possibile soluzione per le zone NATURA 2000

L’obiettivo – aggiunge Stocker – è di produrre dei fertilizzanti organici pellettizzati da utilizzare nelle viticolture e nei frutteti delle diverse zone dell’Alto Adige in sostituzione dei fertilizzanti chimici: concimi naturali, praticamente a chilometro zero, per alimentare le economie sane nel settore caseario, frutticolo e vinicolo”. 

Il progetto, tra i pochi in Italia a beneficiare degli incentivi europei LIFE+, grazie al suo approccio innovativo punta a diventare un modello di utilizzo virtuoso e una valida alternativa allo spandimento di reflui zootecnici nelle zone NATURA 2000 e non solo, di particolare pregio per la biodiversità e il turismo.

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