NordEst

Berlusconi verso la fiducia, ma i ‘malpancisti’ insorgono: il voto (DIRETTA)

Share Button
?SEGUI LA DIRETTA VIDEO DALLA CAMERA
?LA DIRETTA DI SKY TG24

Adnkronos – E’ caccia al ‘disertore in pectore’. Ufficialmente nel Pdl c’è molto ottimismo per il voto di venerdì sulla fiducia, ma sottotraccia resta la paura delle assenze in Aula. Una vera e propria roulette russa, con tutte le variabili e incognite del caso. Il deputato pidiellino Mario Pepe, da sempre termometro dei maldipancia interni, lo dice a chiare lettere: ‘Tutto si giocherà sulle assenze, il voto non è affatto scontato, vedo tanti parlamentari perplessi, penso a Versace, Soglia, Sardelli…

Comunque, Berlusconi alla fine dovrebbe farcela’. Maurizio Grassano, esponente di ‘Popolo e territorio’, da giorni critico verso il governo, assicura che non tradirà: ‘Ho sempre detto che non farò mancare mai il mio sostegno durante la fiducia e anche stavolta sarò coerente, ma questo non significa che voterò i provvedimenti che non mi piacciono e sono molti’. Grassano azzarda una previsione: ‘Ho visto molti visi scuri dopo l’intervento del premier, ma scommetto che alla fine passerà con 320 voti, anche con quello di Sardelli’.

Nel Pdl c’è preoccupazione perché potrebbero mancare all’appello 6-7 voti. Qualcuno ‘confida’ in una mano dei radicali, anche se i pannelliani hanno detto a chiare lettere che di votare la fiducia non se ne parla. Non a caso Pepe butta lì: ‘La delegazione dei parlamentari radicali ha dimostrato ancora una volta di avere uno spiccato senso istituzionale’. Le varie anime pidielline alla fine dovrebbero ricompattarsi. In attesa della vera partita, quella sul decreto sviluppo: il nodo resta quello dei soldi per finanziare le misure. Nel partito continua il ‘braccio di ferro’ tra i sostenitori del ‘costo zero’ e quelli della ‘spesa’.

Berlusconi sa bene che molti parlamentari potrebbero sfilarsi se non arriverà un cambio di passo per uscire dall’emergenza economica. Non è passato inosservato il suo appello all’unità lanciato durante la replica a Montecitorio: ‘Sono pronto ad accogliere le suggestioni di tutti per la formulazione e la preparazione del dl. Sono disponibile a colloqui e incontri in questi giorni’. E dopo il vertice di mercoledì sera a Palazzo Grazioli, il premier torna a vedere Giulio Tremonti subito dopo l’intervento in aula. Franco Frattini, ministro degli Esteri e tra i leader di ‘Liberamente’, sposa in pieno la linea di Berlusconi: ‘Il dl sviluppo non può essere a costo zero’. E quando gli fanno notare che il responsabile dell’Economia la pensa diversamente, il titolare della Farnesina assicura: ‘Sono convinto che troveremo un accordo, ma, ripeto, nel decreto in questione c’è una parte a costo zero e una parte che comporterà degli oneri’.

In Transatlantico, a Montecitorio, i parlamentari pidiellini non parlano d’altro. Tutti scommettono su un voto di fiducia sul filo di lana. I ‘bookmakers’ azzurri puntano su quota 316 o al massimo 318, in pochi ‘vedono’ il 320 che Silvio Berlusconi avrebbe auspicato durante il Cdm. Tra gli ex responsabili in bilico viene considerato Michele Pisacane, mentre sarebbero congelate per ora le perplessità di Luciano Sardelli (in contatto con i centristi). Anche i fedelissimi di Gianfranco Miccichè dovrebbero assicurare l’appoggio per conto di Forza del Sud.

Continua a circolare la voce sull’assenza in Aula di alcuni scajoliani, ma l’ex ministro dello Sviluppo avrebbe ‘sondato’ uno per uno i suoi uomini per non fare brutti scherzi oggi. Raccontano che Scajola abbia convinto in zona Cesarini Giustina Destro, Roberto Antonione e Fabio Gava a votare la fiducia a Silvio Berlusconi. Resta l’incognita di Versace che ha già annunciato che non voterà la fiducia e che forse oggi resterà a Milano, senza presentarsi a Montecitorio (una soluzione vista di buon occhio nel Pdl).

Tre le assenze certe: quelle di Alfonso Papa (agli arresti a Poggioreale), Pietro Franzoso (in ospedale) e Antonio Gaglione (assente ormai da tempo alle votazioni in aula). Secondo chi aggiorna il pallottoliere, non si potrà contare nemmeno sull’ex democristiano Calogero Mannino, che ha votato contro sul rendiconto generale dello Stato. Tra gli ‘scontenti’ resta anche Francesco Nucara: pur mantenendo le perplessità, il segretario del Pri assicura il voto di fiducia, dopo aver riunito la direzione del partito.

Nessun dubbio, invece, sulla lealtà della Lega. Marco Reguzzoni, presidente dei deputati è convinto che non si saranno divisioni interne: ‘Tutti i nostri deputati voteranno la fiducia al governo Berlusconi’. Gli fa eco Sebastiano Fogliato, vicepresidente del gruppo del Carroccio a Montecitorio: ‘Voteremo compatti’.

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *