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Allerta valanghe in quota: vittime in Alto Adige, Piemonte e Valle d’Aosta

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Tre persone hanno perso la vita in poche ore. Valanga anche sul Monte Altissimo: illesi i due escursionisti coinvolti. Emergenze anche nel Bellunese

NordEst – Travolta da una valanga e precipitata in un crepaccio roccioso sull’Alpe di Siusi, una donna altoatesina di 62 anni di Brunico, ma residente a Bolzano, Marlena Vorhauser, non ce l’ha fatta a sopravvivere all’incidente avvenuto domenica verso le tredici mentre faceva una passeggiata sulla neve con le ciaspole. A lanciare l’allarme è stato l’escursionista che era con lei e che la precedeva sugli sci. Il soccorso alpino, in elicottero, l’ha individuata e liberata dalla neve dopo nemmeno mezz’ora dalla caduta, ma ormai la donna non respirava più.

Si sono concluse poco dopo le 15 di domenica le operazioni di soccorso e di bonifica di una valanga che si è staccata sul versante est del Monte Altissimo a una quota di circa 2.000 m.sl.m. lungo un canale al di sotto del rifugio Damiano Chiesa, in Trentino. Il distacco nevoso – con un fronte di 50 metri circa di larghezza e di 350 metri di lunghezza – ha coinvolto di striscio due escursionisti, un uomo roveretano del 1964 e una donna di Trento del 1968, che si trovavano al margine della valanga e sono stati trasportati a valle lungo il pendio per circa 200 metri ma senza essere travolti e sepolti dalla neve.

Una guida alpina valdostana, Roberto Ferraris, di 49 anni, è morta dopo essere stata travolta da una valanga nella Valtournenche, in Valle d’Aosta. L’incidente si è verificato nella zona di punta Fontana Fredda, a circa 2.300 metri di quota, sopra la frazione Cheneil. La vittima, che stava facendo scialpinismo, faceva parte del Soccorso alpino della guardia di finanza di Cervinia.

Faceva parte di un gruppo di quattro scialpinisti lo snowboarder travolto e ucciso da una valanga sopra Alagna, nel Vercellese. Due sono stati coinvolti solo in parte e sono usciti da soli dalla neve, mentre un terzo è sceso a valle alla ricerca del segnale telefonico. L’allarme è scattato alle 12.40, quando la centrale operativa ha inviato sul posto, nei pressi del passo della Civera, un eliambulanza del 118 con a bordo un tecnico e l’unità cinofila del Soccorso Alpino. Secondo la ricostruzione dei soccorritori, la valanga era divisa in due lingue. I tecnici hanno iniziato le ricerche in un punto, mentre l’elicottero è sceso ad Alagna per recuperare altri due tecnici del soccorso alpino e della guardia di finanza. Questa seconda squadra è stata portata sull’altra propaggine della valanga, che ha subito trovato il disperso grazie all’apparecchio Artva di cui era dotato il sepolto. Con il capo a circa 60 centimetri di profondità, è stato estratto dalla neve, stabilizzato e trasportato in condizioni gravissime all’ospedale di Borgosesia, dove è morto.

Una valanga di piccole dimensioni si è staccata sul Faloria nel Bellunese. La massa di neve ha travolto 3 persone, una è dovuta ricorrere alle cure mediche. I travolti sono stati recuperati. Sul posto i Carabinieri destinati al soccorso piste e elisoccorso. Gruppo Montuoso del Sorapis, quota 2300 metri sul mare, fronte della slavina 50 metri. I travolti: A.C. 26 anni di Spinea (trauma al ginocchio), D.O. 29 anni di Venezia (illeso) e S.R. 57 anni di Mestre illeso. Sul posto i Carabinieri di Cortina, personale Suem 118.

Alle 16.20 circa il Soccorso alpino di Auronzo è stato allertato per due escursionisti con le ciaspe, bloccati in un canale ghiacciato non distanti da Forcella Col di Mezzo sulle Tre Cime di Lavaredo. I due, una ragazza spagnola di 28 anni e un ragazzo udinese di 27, erano partiti dal Lago d’Antorno alle 13 per fare il giro, passando dal Rifugio Auronzo e Lavaredo. Attardatisi però, seguendo le tracce lasciate da scialpinisti si erano trovati nella fase di rientro sul lato ovest su neve dura con il rischio di scivolare e farsi male. Raggiunta da una squadra di 8 soccorritori, più altri 3 pronti ad intervenire, avvicinatisi con quad e motoslitta e poi con gli sci, la coppia è stata equopaggiata con pile e Artva, accompagnata ai mezzi e da lì alla propria macchina.

Altri interventi del Soccorso alpino in Trentino. Oltre all’intervento in valanga, nella giornata di domenica si sono succeduti altri tre interventi del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino. Il primo per una persona che si è sentita poco bene nella zona di Malga Conseria (Val Campelle, comune di Scurelle). La chiamata di emergenza è arrivata verso le 10.25. Il coordinatore dell’Area operativa Trentino orientale del Soccorso Alpino ha chiesto l’intervento di quattro operatori delle Stazioni di Levico e di Bassa Valsugana che hanno raggiunto l’uomo grazie al quod cingolato, un mezzo adatto a muoversi in velocità sulla neve. L’uomo è stato quindi trasportato a valle in sicurezza fino al parcheggio di Ponte Conseria per poi proseguire verso l’ospedale in autonomia per sottoporsi agli accertamenti medici. Alle 12.15 altro intervento in aiuto di una sci-alpinista che si è procurata un trauma agli arti inferiori sotto cima Nassere (catena del Lagorai) a una quota di circa 2.150 m.s.l.m. Il coordinatore dell’Area operativa Trentino orientale del Soccorso Alpino ha chiesto l’intervento dell’elicottero, che ha recuperato a bordo l’infortunata e l’ha trasferita all’ospedale Santa Chiara di Trento. Infine, l’elicottero è intervenuto nuovamente, poco prima delle 15, per recuperare e trasportare all’ospedale di Cavalese una sci-alpinista che si è procurata un trauma agli arti inferiori in zona Pian dei Fiacconi (Marmolada).

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