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Allerta caduta satellite anche a Nordest, l’ESA rassicura: “Rischi minimi per la popolazione”

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Non è una bufala “spaziale” ma un avvertimento fondato su calcoli scientifici

satellite GOCE

Nordest – Il satellite dell’Esa Goce ha terminato la sua missione ed entro 48 ore precipiterà sulla terra. In gran parte si disintegrerà al contatto con l’atmosfera, ma frammenti per un totale di 250 kg potrebbero raggiungere il suolo. Dove? Non si sa esattamente.

I tracciati del satellite

La Ferrari dei satelliti

Ribattezzato la Ferrari dei satelliti, Goce (Gravity Ocean Circulation Explorer) ha concluso la sua missione e il suo motore altamente tecnologico che lo ha tenuto a un’orbita di 224 chilometri dal 2009 a oggi ha esaurito il carburante. Dopo la missione Isee-2, si tratta del primo rientro incontrollato di un satellite. Lungo 5,3 metri e pesante 1,1 tonnellate, all’impatto con l’atmosfera potrebbe resistere circa il 26 per cento di esso. Si calcola che potrebbero restare intatti da 40 a 50 frammenti dal peso complessivo di 250 chilogrammi. Sono alte le probabilità che i detriti finiscano in mare, ma al momento non è possibile fare calcoli precisi.

L’area d’impatto

Secondo calcoli preliminari, la zona d’impatto sarebbe ampia circa 900 chilometri. A cercare di “controllare”, per quanto sia possibile, la caduta di Goce e’ l’Inter-Agency Space Debris Coordination Committee, il comitato di coordinamento tra le varie agenzie spaziali, mentre all’interno dell’Esa il comportamento del satellite è seguito dallo Space Debris Office.

Orari dell’impatto

Goce precipiterà sulla terra tra la sera di domenica e lunedì mattina e i detriti potrebbero cadere anche su alcune regioni italiane. Il professor Heiner Klinkrad dell’ESA, rassicura: “I rischi per la popolazione sono minimi. Statisticamente parlando l’eventualità di essere colpiti da un frammento è 250.000 più bassa di quella di vincere un premio della lotteria tedesca. In 56 anni di voli spaziali nessuno oggetto creato dall’uomo rientrato dallo spazio nell’atmosfera terreste ha causato ferite a esseri umani”.

La Protezione civile ha previsto delle finestre d’interesse per l’Italia creando due mappe che ipotizzano le aree di caduta dei detriti. “Le finestre di interesse – scrive la Protezione Civile – per l’Italia sono, per ora, tre: dalle 8.26 alle 9.06 di domenica, 10 novembre, coinvolgendo potenzialmente il Centro-Nord (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia-Romagna, Toscana, Sardegna); dalle 19.44 alle 20.24 sempre di domenica interessando potenzialmente i territori di Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Sardegna; dalle 7.48 alle 8.28 di lunedì 11 novembre, periodo per il quale non sono ancora disponibili informazioni poiché sono ancora in corso le elaborazioni delle traiettorie possibili da parte di ASI”.

Protezione civile italiana

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