NordEst

Aiutiamo il Veneto: Sms al 45501

Share Button
Agricoltura in crisi –  A Venezia è acqua alta, a Vicenza preoccupa la pioggia mentre per l’agricoltura continua l’emergenza maltempo non è ancora rientrata. Migliaia di ettari di terreni coltivati restano sott’acqua. Colture (in particolare ortaggi, vigneti e uliveti) devastate. Strade di campagna cancellate. Decine gli smottamenti e le frane. Aziende e strutture (serre, stalle, magazzini, cantine) allagate.

Campi appena seminati a grano inondati dalle piogge, mentre per altri (e sono tantissimi) la semina al momento e’ impossibile, viste le avverse condizioni climatiche. Molti i capi di bestiame morti e dispersi. Dall’alluvione che ha colpito in maniera drammatica il Veneto e a seguire la Calabria e la provincia di Salerno, i danni sono ingenti: siamo ormai nell’ordine di decine di milioni di euro. E’ quanto afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori che ha sollecitato pronti interventi per le zone agricole colpite e per venire incontro alle esigenze di migliaia di agricoltori che oggi si trovano in una situazione molto complessa, con raccolti compromessi e attrezzature (soprattutto macchinari) inservibili e fuori uso.

Le difficolta’ per le nostre campagne -avverte la Cia- si registrano un po’ in tutta la Penisola, ma le regioni dove si riscontra uno scenario molto pesante restano il Veneto, la Calabria, la Toscana, la Campania e, nelle ultime ore, anche il Lazio. Le cattive condizioni climatiche hanno messo in difficolta’ la stessa corretta gestione degli effluenti zootecnici da parte delle aziende agricole.

Le piogge frequenti e abbondanti non hanno, infatti, consentito di ultimare le operazioni colturali (anche perche’ in molte parti non e’ possibile, per gli allagamenti, l’accesso ai poderi) e la concimazione dei campi per le semine autunnali, ma difficolta’, appunto, si registrano per lo spandimento dei reflui nei terreni nelle zone di allevamento. Per le aziende agricole e zootecniche, insomma, si produce un doppio problema: quello di non poter concimare i terreni e quello di non avere sufficiente spazio per stoccare i reflui che non si sono potuti utilizzare.

In alcune regioni (e’ il caso della Lombardia e della Campania), la Cia ha gia’ sollecitato la sospensione del divieto di utilizzazione invernale dei reflui affinche’ le aziende agricole possano concludere le operazioni colturali interrotte utilizzando nel migliore dei modi gli effluenti di allevamento a loro disposizione.

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *