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Agitu: Moltrer, il problema delle capre era risolvibile

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Interviene ex sindaco Palù del Fersina e amico imprenditrice. Sul caso era intervenuto mercoledì anche il sindaco di Trento, Ianeselli

Trento – Sul trasferimento delle capre di Agitu Ideo Gudeta interviene l’ex sindaco di Palù del Fersina Stefano Moltrer, amico dell’imprenditrice etiope assassinata alcune settimane fa e tra quanti hanno sostenuto l’idea di proseguire nell’attività di allevamento. “Le capre di Agi sono state trasferite da pochi giorni in altre stalle.

Non in valle dei Mócheni”, scrive in un post su Facebook. “Finisce qui dunque il nostro impegno nel prenderci cura del gregge. Proseguiremo con idee e progetti che al tempo, anche Agi condivideva e aveva sposato insieme a noi”.

L’ex primo cittadino precisa che i problemi effettivamente c’erano, ma che l’intera comunità era al lavoro per risolverli: “Il gruppo si era organizzato per chiedere al Bersntoler Kulturinstitut la messa a disposizione della stalla/museo a pochi metri dall’attuale stalla. Questo per alleggerire il numero delle capre al momento della nascita. Il problema dei tubi gelati era stato in parte risolto e i vigili del fuoco volontari si erano messi a disposizione. I problemi c’erano ma come sempre eravamo pronti a risolverli. Quassù siamo abituati così. Bastava un piccolo aiuto economico per qualche acquisto per sistemarle e la continuazione della collaborazione di Beatrice. Qualcuno ha deciso che non doveva essere così”.

Moltrer non condivide il trasferimento del gregge anche per altri motivi: “A nostro avviso separare gli animali anche in questo momento delicato, era l’ultima decisione da prendere. Le capre sono animali particolari e possono avere dei problemi di stress e di competizione tra loro in nuovi ambienti con altri esemplari che non conoscono. Ci auguriamo che questo non accada e che non ci siano ripercussioni sulle nascite”.

Sugli oltre 100.000 euro raccolti con il crowdfunding, l’ex sindaco aggiunge: “Pensiamo e siamo consapevoli che quella raccolta serva per dare un aiuto concreto alla famiglia di Agi per sistemare molte cose. Lo abbiamo sempre dichiarato. Speriamo che una parte venga destinata in futuro anche per aiutare e permettere l’effettivo benessere degli animali e un progetto per Agi. Non crediamo qui in valle…perché appunto le capre sono state trasferite”.

Il post del sindaco Ianeselli sul caso Agitu

“Come molti di voi forse già sapranno – scrive il sindaco di Trento Franco Ianeselli -, le capre di Agitu da ieri non condividono più la stessa stalla in Valle dei Mocheni. Al diffondersi della notizia dello smembramento del gregge, sono state molte le persone che hanno chiesto conto sia del trasferimento delle capre, sia della destinazione degli oltre 100 mila euro raccolti con le donazioni. Credo sia opportuno fare un po’ di chiarezza, per rispetto di chi ha donato e anche per non aggiungere nuove amarezze alla già grande tristezza per una perdita tragica e incolmabile.

In queste settimane le 82 capre lasciate da Agitu sono state alloggiate all’interno di una stalla (non di proprietà della pastora) e gestite dalla Federazione Allevatori trentini, che ha affidato un incarico retribuito a Beatrice Zott per la cura quotidiana degli animali.
Con il passare dei giorni si sono presentati due grandi problemi. Il primo: oltre il 60 per cento delle capre sono gravide. Questo significa che a breve il gregge supererà le cento unità e la stalla sarà troppo piccola, con il rischio che le mamme calpestino i piccoli, cosa naturalmente che va evitata.
Il secondo problema è rappresentato dal blocco dell’acqua, gelata a causa dell’abbassarsi delle temperature. In questa situazione di emergenza, è stato necessario trovare in fretta una soluzione immediatamente percorribile per il bene delle capre. I veterinari dell’Azienda sanitaria e la stessa Federazione allevatori hanno consigliato di affidare il gregge a professionisti del settore, attenti al benessere animale e capaci di prendersi cura dei capretti appena nati.
È stata chiesta la disponibilità prima agli allevatori della Valle dei Mocheni, poi la ricerca è stata estesa a tutto il Trentino.
È così che, d’intesa con la famiglia di Agitu, le capre sono state affidate TEMPORANEAMENTE, per un periodo di SEI MESI, ad allevatori della stessa Valle dei Mocheni, di Lavarone, Vallarsa e Brentonico. Si tratta di professionisti, la cui affidabilità è garantita dai veterinari dell’Azienda sanitaria e della stessa Federazione, che vanno ringraziati per la sensibilità con cui hanno risposto all’appello ad accogliere gli animali.
Con il gregge al sicuro, in questi mesi potranno essere chiarite tutte le questioni legate all’eredità e alla situazione economica dell’azienda di Agitu e si potrà decidere come procedere. Ultimo aspetto: gli oltre 100 mila euro donati non sono ancora stati toccati per il motivo che ad oggi sono indisponibili, visto che la raccolta fondi è ancora aperta. A breve, dopo la sua formalizzazione, si riunirà il comitato – costituito dal presidente del Consiglio comunale Paolo Piccoli, dall’amica di Agitu Elisabetta Nardelli e da un familiare – che avrà non solo il compito di decidere per quali progetti impiegare la cifra, ma anche il dovere di rendicontare fino all’ultimo euro.
Capiamo la delusione – conclude Ianeselli – di chi avrebbe voluto tenere insieme, in Valle dei Mocheni, le capre di Agitu. Ma la soluzione temporanea che è stata trovata mira proprio a tutelare gli animali, che potranno essere riuniti in futuro, e a prendere tempo, in attesa che la situazione sia definita e si possa avviare un progetto realistico capace di tener viva la memoria di Agitu e di farsi interprete del suo amore per gli animali e per il territorio”.
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