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AF 447, Abc Nightline:”Il capitano era con una donna?” (VIDEO)

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video platformvideo managementvideo solutionsvideo player Le ipotesi sulla tragedia –
C’è da rabbrividire se le notizie anticipate dall tv Abc fossero confermate. Il capitano dell’aereo sarebbe stato in cabina, a dormire, o forse con la sua amante mentre l’aereo precipitava. Dietro alla tragedia del volo Air France 447, che nella notte tra il 31 maggio e il primo giugno 2009 si schiantò sull’Oceano Atlantico uccidendo tutte le persone a bordo, ci potrebbe essere un caso simile a quello della nave Costa Concordia.

La cronaca di un dramma –
A circa metà del viaggio – secondo quanto pubblicato anche dal sito italiano dagospia –  il comandante si era alzato per un turno di riposo previsto dal programma. Qualche minuto dopo l’Airbus aveva incontrato una tempesta, che altri aerei prima di lui avevano evitato perché era troppo pericolosa.

In pochi minuti i sensori della velocità avevano smesso di funzionare, forse a causa del ghiaccio che si era formato all’esterno. Questo aveva provocato il disingaggio del pilota automatico, restituendo il controllo dell’apparecchio ai piloti. In quel momento ai comandi si trovava Bonin, cioè il meno esperto, con solo 2.900 ore di volo alle spalle.


Nel giro di pochi secondi era entrato in crisi, perché non si era mai trovato prima in una situazione del genere. Aveva alzato il naso dell’aereo, provocandone lo stallo, ma non si era nemmeno accorto di quale fosse la situazione. Lui e il collega Robert, in preda al panico, avevano chiamato Dubois, ma il capitano ci aveva messo più di un minuto per tornare ai comandi.

La scatola nera –
Quando era arrivato, la scatola nera aveva registrato questa drammatica conversazione: «Cosa sta succedendo?», aveva chiesto a Bonin. MARC DUBOIS PILOTA DEL VOLO AIRFRANCE PARIGI RIOMARC DUBOIS PILOTA DEL VOLO AIRFRANCE PARIGI RIO.

«Non lo so cosa succede», aveva risposto il vice, ormai completamente disorientato. «Abbiamo un problema – aveva detto Dubois – i display non funzionano». A quel punto l’Airbus era in fase di stallo e precipitava pancia in giù, alla velocità di 180 chilometri all’ora. Ai passeggeri era stato solo consigliato di allacciare le cinture di sicurezza. Un minuto prima dell’impatto con l’acqua Robert aveva preso i comandi, ma senza riuscire a fermare lo stallo, interrompere la caduta e recuperare il controllo.

Le autorità francesi per ora frenano –
Il direttore della Bea Jean-Paul Troadec, cioè l’autorità che sta conducendo l’inchiesta, ha detto che la Gaignard non fa parte dell’investigazione, perché l’agenzia «non è interessata alla vita privata del pilota». Troadec però ha aggiunto di ritenere improbabile che la relazione del capitano abbia avuto qualche impatto sull’incidente.

La pubblicazione della versione finale dell’inchiesta è attesa per il 5 luglio e queste ipotesi stanno contribuendo a far aumentare le speculazioni su quanto realmente accaduto.

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