NordEst

Addio “Sergente nella neve”

Share Button

Il Triveneto perde uno dei suoi uomini più illustri. Lo scrittore Mario Rigoni Stern figlio della sua terra, la sapeva raccontare come pochi. Era divenuto famoso per la sua opera autobiografica "Il sergente nella neve".

La scomparsa ad Asiago, sua città natale, all'età di 86 anni. La morte è avvenuta in seguito ad una lunga malattia che lo aveva bloccato a letto, mentre i suoi funerali sono stati celebrati martedì. La notizia della scomparsa, come da sua volontà, è stata data dai familiari dopo le esequie.

Un segno tangibile di quanto fosse uomo di contenuti e non di formalità, di verità e non di polvere sollevata dal vento. Uno scrittore che rivivrà intensamente nelle pagine dei suoi libri.

Guarda questo Video sullo scrittore (Nautilus, 21.12.1985)

Ascolta l'intervista a Rigoni Stern (Laser, 19.03.04)

Guarda il Servizio Video (La7.it)

Una lunga vita in prima linea

Rigoni Stern era divenuto famoso grazie alla sua opera prima, l'autobiografico "Il sergente nella neve", pubblicato dalla casa editrice Einaudi nel 1953, che raccontava la sua esperienza come soldato durante la ritirata di Russia, nella seconda guerra mondiale.

Alpino della divisione Tridentina, medaglia d'argento al valor militare, fu fatto prigioniero dai tedeschi dopo l'8 settembre, e trasferito in Prussia orientale. Rientrò a casa a piedi dopo due anni di lager, e da allora rimase sempre nella sua Asiago. Con la moglie Anna, sposata nel 1946, ebbe tre figli e negli ultimi decenni si dedicò interamente all'attività di scrittore, ma anche ad un costante impegno civile.

Era stato Elio Vittorini, nel 1953, a fargli pubblicare presso I Gettoni di Einaudi, il suo primo romanzo. Nel 1962 uscì "Il bosco degli urogalli", cui seguirono "La Storia di Tönle" (1978), "L'anno della vittoria" (1985) e "Le stagioni di Giacomo (1995)". Si dedicò anche agli studi storici, tra cui il recente volume "1915/18: La guerra sugli Altipiani". Una raccolta di firme presentata dal Gruppo Amici della Montagna del Parlamento, lo aveva candidato a senatore a vita.

Il ricordo del mondo politico 

Lo scrittore era molto amato da ogni parte politica. Lo testimoniano i commenti diffusi in seguito alla notizia della sua morte. "Se ne va con Mario Rigoni Stern uno dei grandi vecchi della letteratura italiana", afferma in una nota il segretario del partito democratico Walter Veltroni, che lo definisce "un uomo straordinario che avevamo imparato a conoscere nelle sue pagine realistiche e incantate".

"Divenuto famoso per i suoi racconti sulle tragedie della guerra amava raccontare che la cosa più importante che aveva fatto non era stato scrivere, ma portare vivi al di là delle linee di guerra in Russia i settanta alpini la cui sorte gli era stata affidata", ricorda Veltroni, che aggiunge: "Ecco, in questa confessione c'era la sua umana grandezza, il segno del suo impegno civile mai interrotto e insieme il segreto della sua scrittura nitida e affascinante".

Come si apprende da un altro comunicato, il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini ha inviato un telegramma alla famiglia di Rigoni Stern, nel quale esprime il cordoglio per la "scomparsa dello scrittore che ha raccontato con realismo, verità e grande umanità la drammatica pagina della ritirata dei nostri soldati in Russia durante la seconda guerra mondiale".

"Quella di Rigoni Stern – si legge ancora nel telegramma – è una generazione di narratori che ha lasciato opere di grande forza letteraria e di intensa passione civile vivendo in presa diretta le tragedie del nostro popolo". "Lo scrittore scomparso — conclude Fini — è stato uno dei testimoni della storia nazionale del `900 e dei valori di solidarietà di cui la gente italiana ha sempre dato prova anche nei momenti più difficili della sua vicenda passata".

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *