Restano quindi sotto sequestro ma continueranno a produrre. Sarà il custode giudiziario – coem cita il provvedimento -, a monitorare il corretto funzionamento della struttura.
La protesta scende in strada – Sono sempr epiù arrabboiati con la politica e i politici i cittadini della Valsugana. Per questo hanno fato sentire la loro voce scendendo in strada e paralizzando mercoledì mattina la strada della Valsugana. La statale e’ rimasta bloccata per una manifestazione indetta per chiedere la chiusura dell’acciaieria Valsugana.
Un corteo lumaca, organizzato da un comitato di cittadini e composto da una quarantina di auto e trattori, ha percorso il tratto di statale fra Levico e Borgo e ritorno. I manifestanti hanno sottolineato che e’ in pericolo la salute pubblica. All’iniziativa ha derito anche la Lega Nord.
La presa di posizione della Lega – La sezione della Bassa Valsugana della Lega Nord, "aderisce e sostiene l’iniziativa di protesta promossa dal comitato “Barbieri Sleali” in collaborazione con Valsugana Pulita e il comitato Antipuzza di Campiello, per protestare contro la scellerata politica ambientale messa in atto dalla giunta Dellai (impianto di Biocompostaggio, discarica di Monte Zaccon, Acciaieria e il no alla Valdastico) che ha trasformato la Valsugana in una pattumiera".
Rischi già noti dal 2004? – Sulla questione Acciaierie, la Procura ribadisce in queste ore che: l’Appa, agenzia per la protezione dell’ambiente, sapeva i rischi dei fumi, già nel 2004. Un’ipotesi che sarebbe avvalorata dal fatto che sul pc di un dirignte è stata trovata una consulenza in cui si parlava di rischi di piombo e zinco.
