NordEst

A Vicenza la storia del ritratto in 100 capolavori

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Esposti cento capolavori provenienti dai maggiori musei di tutto il mondo, alcuni dei quali mai visti, come il Cristo risorto di Botticelli o il ritratto di Monet alla moglie Camille con il cane.
Evento imperdibile in una città che finalmente lucida i suoi innumerevoli gioielli (con i suoi palazzi è un compendio del genio di Palladio a cielo aperto e all’architetto dedica ora uno straordinario museo multimediale), l’importante rassegna intitolata ‘Raffaello verso Picasso’ alla vigilia dell’apertura al pubblico già sfiora le centomila prenotazioni. Con i lavori di allestimento ancora in corso, c’era la fila dei vicentini che volevano assicurarsi la visita nelle prossime settimane.
L’entusiasmo è del resto giustificato, perché Goldin, curatore e produttore della mostra, ha qui messo a punto uno dei suoi progetti migliori, con una selezione perfetta di opere, capaci ciascuna di tradurre quella storia di sguardi, volti e figure in emozione pura.
Nei vasti spazi del monumento simbolo di Vicenza, adattato con nuove e affatto invasive strutture (costate al comune circa un milione di euro) all’accoglienza di migliaia di visitatori, si susseguono in confronti inattesi i capolavori di Botticelli, Mantegna, Raffaello, Lotto, Bellini, Giorgione, Tiziano, Carvaggio, El Greco, Velazquez, Manet, Monet, Degas, Renoir, Gauguin, Cezane, Van Gogh, Munch, Modigliani, Picasso, Balthus, Giacometti, Bacon, Freud, Lopez Garcia, Wyeth. 
Dopo una sala che riunisce gli autoritratti di Cezanne, van Gogh, Gauguin, il ‘900 e’ introdotto dalle angosce di Munch in un percorso che passa da Modigliani, Matisse, Giacometti, Nolde, Picasso Presente con due capolavori, il ‘Ritratto di donna’ del 1910 e l’Italiana del ’17. Si arriva cosi’ "agli sguardi ciechi e pieni di corpo esposto", dice Goldin, di Francis Bacon che sancisce in modo definitivo la frattura con il passato. L’idea di purezza di Raffaello si scardina nell’inquietudine novecentesca dopo le incursioni di Cezanne e dei cubisti. Il lungo viaggio in cinque secoli d’arte si conclude con i volti muti e fuori registro di Lopez Garcia, lo sguardo annegato nel vuoto di Christina Olson che dalla tela di Wyeth cerca un oceano neppure accennato.
 
A Padova dal 25/10 riflettori puntati su Auto e Moto d’epoca. Alla kermesse le vetture che hanno fatto la storia delle 4 ruote – E’ in programma dal 25 al 28 ottobre ‘Auto e Moto d’epoca’, il salone internazionale di Padova che offre una panoramica delle vetture che hanno fatto la storia dell’automotive.
Migliaia le auto in esposizione, centinaia i modelli esclusivi, decine le case: la Porsche nelle sue declinazioni 908, Carrera 911, 917 e 356 Speedster; Alfa Romeo 6C, Giulietta, Alfa 1900 Superleggera e 1900 carrozzeria Zagato; Lancia con la Flaminia e l’ Aurelia B20 e B24; Ferrari con la 250 GT Europa, la Dino, 250 california Spider, 250SWB. E ancora Aston Martin DB35, DBR1, DB 4, 5, 6 Jaguar con C Type Speed e la D Type, la Bentley S1 Continental, RollsRoyce Phantom, Corvette Stingray, AC Cobra, BMW 507, MG A e MG B. Riflettori puntati anche su Mercedes 300SL, 280 SL, 540 K e Ponton 220 S cabriolet. In particolare, proprio a Padova la SL festeggera’ i suoi primi sessant’anni. Dall’esemplare unico della 300 SL (W 194/11) con carrozzeria in lamiera di magnesio, alla mitica 300 SL ‘Ali di Gabbiano’ del 1954, fino ai giorni nostri con la nuova generazione di SL: nell’area espositiva della Stella i visitatori potranno ammirare alcuni tra i modelli più significativi della storia di SL.
Fra le tante novità di quest’anno – tutte all’insegna della passione – il concorso di eleganza ‘Povere ma belle’, organizzato in collaborazione con Ruoteclassiche, dove potranno partecipare solo le auto dal valore massimo di 12.000 euro ed almeno 25 anni di vita, e l’iniziativa ‘Io l’amo’ dove i proprietari di auto d’epoca potranno raccontare la propria storia in 600 parole.
Come da tradizione, oltre alle automobili e alle motociclette, ci sara’ spazio per commercianti, restauratori e dei numerosi club italiani ed esteri che ogni anno espongono i propri ‘gioielli’. 
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