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Apsp Valle del Vanoi, il Grazie ai dipendenti in prima linea e il ricordo degli Ospiti scomparsi nel 2020

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Emozionante celebrazione nei giorni scorsi nella chiesa di Canal San Bovo, alla presenza dei sindaci di Primiero Vanoi Mis e dei parroci don Giuseppe e don Nicola. Nelle prossime settimane toccherà anche all’Apsp San Giuseppe

Canal San Bovo (Trento) – Durante la santa messa serale della domenica a Canal San Bovo, l’intera valle si è fermata per ricordare chi oggi non c’è più, ma anche per ringraziare quanto è stato fatto in questi mesi, da sanitari e operatori in prima linea ogni giorno, per combattere una battaglia che dura ormai da un anno.

Davanti all’altare della chiesa di Canal San Bovo, sono state posizionati 27 piccoli lumini per ricordare gli ospiti della Casa scomparsi nel 2020. “Vogliamo ringraziare voi familiari – è stato ribadito dalla Capo Sala, Elena Iagher – per la fiducia e il sostegno che avete saputo darci e vi chiediamo perdono se in qualcosa, seppur involontariamente, siamo stati mancanti. Inoltre ringraziamo tutto il personale per la professionalità, umanità e lo spirito di squadra dimostrato. Un ultimo grande grazie agli ospiti che abbiamo in casa che hanno sopportato e continuano a sopportare questa situazione, ancora una volta nostri maestri di vita”.

“Questa celebrazione – ha aggiunto il direttore dell’Apsp, Cinzia Zortea – è per noi un momento importante, vogliamo ringraziare innanzitutto il Signore per averci sostenuto in quest’anno così difficile e cosi doloroso. La Casa di Riposo è da sempre vista come un luogo di sofferenza, fisica ma anche psicologica, laddove il dolore del corpo si raffronta con il dolore dell’anima e dove la gioia di vivere lascia il posto a solitudine ed isolamento, ma questo è anche un luogo di rispetto e di valorizzazione della persona. Per chi lavora nelle istituzioni come la nostra – ha sottolineato -, mitigare le risonanze negative diventa quasi una vocazione, il lavoro è certo l’assistenza, ma sempre votata al far vivere bene l’individuo, la persona. Il Covid ha reso questa missione ancora più difficile, ma come non mai importante. Non è stato facile trovare un equilibrio, anche e soprattutto interiore, per poter dare ai nostri ospiti e ai loro cari una qualche parvenza di “normalità”. Non è stato facile lottare contro lo sconforto, la paura, la frustrazione. Non è stato facile – ha concluso Zortea – veder andare le persone senza poter permettere alle persone amate di star loro vicino”.

“Sarà un anno che ricorderemo tristemente per la pandemia – ha concluso il presidente dell’Apsp Bruno Menguzzo – e per le conseguenze causate sia dal punto di vista sanitario che economico. Voglio rivolgermi a voi cari operatori, meritate un encomio particolare per la dedizione, professionalità e abnegazione ma soprattutto per l’umanità dimostrata nello svolgere il vostro servizio. Voglio anche ricordare i vostri familiari che hanno vissuto dì riflesso quanto succedeva nel vostro ambiente di lavoro. Esprimo inoltre il mio dispiacere per la forzata e lunga lontananza delle famiglie degli ospiti. Un grazie a tutti per la vicinanza dimostrata in questo difficile periodo”.

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