“L’emergenza Covid 19 ci sta tenendo occupati da parecchio tempo con l’introduzione repentina di una serie di cambiamenti (compartimentazione dei residenti ai piani, del personale in assistenza e procedure di lavoro nuove)”
Primiero (Trento) – “La nostra mission – si legge in una nota della Presidenza e della Direzione della Casa – è il benessere e la qualità della vita dei nostri residenti e del nostro personale e questo non si può fare ignorando i rischi che il virus Covid 19 comporta, in quanto è necessario che venga evitata una contaminazione che comporterebbe una drastica riduzione della qualità della vita e un elevato rischio di mortalità.
Tutti ci siamo trovati impreparati e disorientati da questa emergenza, abbiamo dovuto nostro malgrado sospendere la presenza attiva dei familiari e dei volontari, fiduciosi che comunque ci avrebbero sostenuto e aiutato a distanza, non facendo venir meno il supporto indiretto e importante per la vita dei loro cari. Abbiamo cercato di mantenere un contatto con i familiari già dal 6/3/2020 tramite il tablet e dal 15/6 si è ampliata la possibilità di incontrare i familiari seppur con una distanza e barriere, necessarie per tutelare la salute dei residenti. Questo virus è talmente difficile da gestire che qualsiasi decisione si prenda va attentamente valutata e ponderata, quindi a quanti sollecitano una decisione legata all’apertura delle strutture va detto che noi seguiamo quanto viene deciso a livello nazionale rispetto alle Linee guida dettate dall’Istituto Superiore di Sanità e a livello provinciale.
Abbiamo disciplinato i colloqui in forma sperimentale e stiamo valutando di creare uno spazio fisico dedicato per realizzare gli incontri in sede in modalità “protetta” nel rispetto della riservatezza dei colloqui.
Con la periodicità indicata dalle Linee guida provinciali, ogni 7-14 giorni vengono effettuati i tamponi ai residenti e al personale, c’è quindi un costante monitoraggio dello stato di salute di chi vive e di chi lavora, inoltre chi lavora deve vivere con una doppia responsabilità: personale e professionale.
Rispetto a quanto successo in data domenica 17 maggio 2020 a seguito di una sospetta positività di un dipendente, poi rilevatosi negativo, sono state attivate le misure di sicurezza condivise con la Task force dell’Apss a tutela dei residenti. La notizia di questa sospetta positività è stata diffusa nell’immediato, senza attendere che si procedesse con la verifica della situazione, creando allarme e un vissuto di pena che il dipendente difficilmente dimenticherà.
L’impegno ė tanto, le energie profuse notevoli, la preoccupazione elevata. La nostra linea è sempre stata quella di concentrare le nostre energie sulle persone di cui ci occupiamo e non sull’immagine, con concretezza e senza clamore, cerchiamo di fare il nostro lavoro nel rispetto dei residenti di cui ci occupiamo, anche perché con questa emergenza Covid la situazione può cambiare letteralmente da un momento all’altro e per quante procedure si seguano e per quanta formazione si faccia, non è una situazione semplice da gestire.
Sia internamente con i residenti che con i rappresentanti dei familiari si è cercato di mantenere uno stretto legame di comunicazione e di condivisione di quanto realizzato, ci rendiamo conto che questa situazione crea malumori e molti di noi accusano uno stato di stanchezza e insofferenza a questo nuovo modo di vivere il quotidiano nelle R.S.A. ma ci sono tante persone che comprendono l’importanza di queste procedure e apprezzano che i propri cari siano seguiti e amorevolmente assistiti in struttura e ci stiamo impegnando costantemente a trovare soluzioni che migliorino la relazione, nel rispetto della sicurezza.
Importante e determinante, soprattutto nella fase iniziale è stato il ruolo di Upipa nella presa in carico dell’emergenza e nel coordinamento con la P.A.T. Cogliamo l’occasione – concludono Presidente e Direttore – per ringraziare tutti coloro che ci hanno supportato in questo periodo con sovvenzioni in denaro e consegne di mascherine, visiere; ci siamo sentiti sostenuti e supportati da parte della Comunità, che ringraziamo di cuore”.
Apsp San Giuseppe Primiero