Grazie a questo accordo verra’ assicurato presso tutte le strutture di ricovero l’esercizio della religione cattolica, l’adempimento delle pratiche di culto ed il soddisfacimento delle esigenze spirituali dei degenti cattolici, dei loro familiari e di quanti operano nelle strutture, ovviamente nel totale rispetto della volonta’ e della liberta’ di coscienza di ciascuno.
‘In un momento storico nel quale un’Europa sempre troppo lontana dal comune sentire della nostra gente e dalle nostre tradizioni consente a qualche professore di gettare nel cestino il crocefisso nelle aule – dice Sandri – con questo protocollo d’intesa riteniamo di mettere a disposizione della nostra gente un servizio prezioso, non solo sul piano culturale e religioso, ma anche su quello umano. Una persona ricoverata – aggiunge Sandri – non e’ solo un malato, ma anche un essere umano in difficolta’ che, se lo desidera, puo’ trovare conforto ed aiuto non solo da medici e familiari, ma anche da una figura reliogiosa capace di portare serenita’ ed una parola di speranza molto importanti’.
Nel protocollo, la Regione, considerando che il servizio di assistenza religiosa concorre al miglioramento dei servizi erogati dalle Aziende Sanitarie ed al processo terapeutico dell’ammalato, si impegna a favorirne la presenza in tutte le sue strutture sanitarie e assistenziali. Il personale del servizio di Assistenza Religiosa sara’ composto da Assistenti religiosi (sacerdoti, diocesani o religiosi), diaconi, religiosi, religiose e laici. Gli Assistenti religiosi saranno assunti dagli Enti gestori, mentre le altre figure collaboreranno unicamente come volontari.