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26 aprile 1937, bombe su ‘Guernica’: centinaia di vittime scrivono la storia

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Il 26 aprile 1937, nel pieno dell’infuriare della Guerra Civile Spagnola, veniva bombardata e distrutta la città basca di Guernica in Spagna

di Ervino Filippi Gilli

NordEst – L’azione militare venne effettuata dalla Legione Condor tedesca supportata dall’Aviazione Legionaria italiana: l’obbiettivo ufficiale era il ponte Renteria sul fiume Oca ed aveva lo scopo di supportare lo sforzo bellico delle truppe franchiste durante l’offensiva di Biscaglia, operazione militare nata per schiacciare le sacche fedeli al governo repubblicano.

La scusa ufficiale per “l’errore” di obiettivo – la città e non il ponte – fu il vento: questo errore causò un numero imprecisato di vittime, tra le oltre 1400 dichiarate del Governo repubblicano dell’epoca e le 200 – stando agli archivi locali.

Chiaramente l’azione fu intenzionale e mirata a distruggere l’Assemblea Basca ed il così chiamato Gernikako Arbola.

Il Gernikako Arbola

E’ un simbolo per il Popolo Basco: è una quercia sotto la quale tutti i sovrani il cui territorio comprendeva anche la regione della Biscaglia dovevano giurare di rispettare le libertà del Popolo Basco.

La storia vuole che nel Medioevo i rappresentanti dei villaggi della regione Basca tenessero assemblee sotto alcuni grossi alberi del posto; dal 1512 le assemblee separate vennero concentrate in un’unica assemblea nella città di Guernica e la sua quercia assunse il suo significato simbolico (la quercia compare, tra l’altro, anche nella bandiera basca).

La lista dei Gernikako Arbola conosciuti, che formano una dinastia sono:

  • il capostipite, piantato nel quattordicesimo secolo, durò 450 anni.

  • l’albero vecchio nato nel 1742, ripiantato nel 1811. Il suo tronco è conservato in un tempietto situato nel giardino circostante.

  • il terzo (1858-2004), ripiantato nel 1860, sopravvisse al bombardamento di Guernica del 1937, ma fu stroncato da un fungo. I giardinieri biscaglini conservano alcune querce nate dalle ghiande di quest’albero.

  • il quarto (1986-2015) è una delle querce nate dal precedente ed è stato ripiantato il 25 febbraio 2005 ed è morto il 15 gennaio 2015 a causa di una malattia provocata dall’umidità.

  • il quinto è stato piantato nel marzo 2015”.

Guernica tra storia e memoria

Il nome di Guernica diventa famoso quando Pablo Picasso dipinge il celeberrimo quadro su mandato dell’allora Governo della Repubblica Comunista: l’opera fu al centro del padiglione spagnolo in occasione dell’Esposizione universale di Parigi del 1937.

Guernica è un’opera difficile: l’ordine con cui deve essere guardata ed apprezzata è da destra a sinistra, poiché il lato destro era vicino all’entrata del luogo per cui è stata progettata, cioè il padiglione della Repubblica Spagnola all’Esposizione Universale di Parigi.

È un dipinto di protesta antimilitarista e pacifista: la madre con il neonato in braccio, il toro simbolo dell’irrompere della brutalità, il cavallo che somiglia a un asino, simbolo del sacrificio nella corrida, ricorda secondo alcuni critici la composizione del presepe natalizio, che risulta però sconvolto dal bombardamento. La gamma dei colori è limitata ai toni grigi, neri e bianchi, così da rappresentare l’assenza di vita e la drammaticità.

Il dipinto torna in patria nel 1982

Il dipinto venne ospitato per molti anni al Museum of Modern Art di New York e tornò in patria nel 1982 a nove anni dalla morte dell’autore e sei da quella di Francisco Franco, passando prima per il Casón del Buen Retiro, poi per il Prado, infine per il museo Reina Sofia dal 1992. Durante gli anni ’70 fu un simbolo per gli spagnoli sia della fine del regime franchista che del nazionalismo, così come lo era stato prima, per tutta l’Europa, della resistenza al nazionalsocialismo. A Madrid, l’opera può essere ammirata al Museo Reina Sofia.

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