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Zona rossa e scuola, i consiglieri di minoranza di Primiero, Imèr e Mezzano scrivono al presidente Fugatti

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I Gruppi di minoranza dei Comuni di Primiero San Martino di Castrozza, Mezzano ed Imèr uniscono le forze e scrivono al presidente della Provincia. Per dare più voce ai molti genitori che in questi giorni stanno manifestando il loro dispiacere per la chiusura delle scuole e la ripresa della didattica a distanza. Sabato mattina a Fiera di Primiero è prevista una nuova manifestazione contro la Dad e la chiusura delle scuole

 

 

Primiero (Trento) –Premettiamo – scrivono nel documento inviato in Provincia i consiglieri comunali di minoranza  – che non ci anima alcuna volontà di contrapposizione rispetto alle Istituzioni, né di avversare i programmi didattici degli istituti scolastici o di richiedere trattamenti privilegiati e che siamo consapevoli che la guerra al Covid sarà lunga, impegnativa e faticosa e che richiederà il massimo impegno e sacrificio comune. Tuttavia rileviamo come, in giorni in cui molti stanno facendo la propria parte, al meglio delle rispettive possibilità, per uscire da questo lungo e travagliato periodo di pandemia, alcuni stiano pagando il prezzo più alto, mentre altri non sono sufficientemente richiamati alle loro responsabilità.

Riteniamo, infatti, che la difesa delle categorie più fragili debba essere, in ogni tempo, l’imperativo di ogni azione amministrativa. E oggi tra le categorie più fragili ci sono anche i nostri ragazzi, con la loro spontanea e pressante necessità, per i più piccoli come per gli adolescenti, di vivere serenamente la loro età, soprattutto dopo gli ultimi mesi, così drammaticamente travagliati. Come possiamo accettare che si chiudano le scuole quando restano aperte le seconde case? Quando i luoghi di culto, i mercati alimentari, i centri commerciali costituiscono un pretesto per varcare i confini comunali?

Quando noi adulti possiamo uscire per le cose più futili, come correre, manutenere l’auto o comperare le sigarette? Quando in troppi utilizzano le autocertificazioni come comodi lasciapassare per spostarsi agilmente attraverso Comuni, Province e Regioni di qualunque colore? Nelle ultime settimane abbiamo anche visto atleti ammassati disputare competizioni sportive, programmi televisivi proporre assembramenti indegni di qualsiasi società civile, furbetti di quartiere violare spregiudicatamente le norme, in spregio a chi davvero deve spostarsi per reali necessità.

Nel frattempo – continua la nota – i nostri ragazzi, soprattutto i più piccoli, hanno rispettato tutte le regole che gli sono state imposte, e così le Scuole, che sono ormai porti sicuri. Il virus continua a diffondersi soprattutto per la mancata responsabilità di chi viola i protocolli o di chi continua, imperterrito, in attività sociali non prioritarie , muovendosi sul territorio senza urgenti necessità ed occupando inopportunamente le case per vacanze. Però sono i nostri ragazzi, prossime generazioni di Italiani, a ritrovarsi nuovamente costretti a casa, privati della propria libertà di movimento e di frequentazione dei compagni di scuola: se la pandemia imperversa non è certo colpa loro, ma di fatto sono loro a pagarne il prezzo più alto.

Certo l’emergenza sanitaria attuale ha innescato comprensibili ed imprescindibili urgenze economiche, ma queste non possono dettare le nostre scelte a discapito dei nostri figli, perché, come diceva Bob Kennedy, “l’economia non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta”. 

Le chiediamo, quindi, come Presidente di Provincia autonoma e come padre di famiglia, di esercitare tutte le possibilità previste dall’autonomia scolastica trentina e, qualora non fossero sufficienti, di ascoltare la nostra voce e di farla giungere lontana, sino alle conferenze tra Regioni e, se possibile, ai vertici istituzionali dello Stato: la difesa del bene e del futuro dei nostri figli, che sono anche il nostro futuro di Comunità e di Nazione, deve essere sempre anteposto a quello degli adulti. Chiudete, se necessario, le case per vacanza, richiedeteci un comportamento ancora più accorto, ma riaprite le Scuole, almeno a salvaguardia dei bambini più piccoli di asili ed elementari, e consentitici di riappropriarci del nostro ruolo di genitori e di sostenere sulle nostre spalle pesi che non possono e non devono gravare su quelle dei nostri figli”.

I Consiglieri di minoranza dei Comuni di Primiero San Martino di Castrozza, Mezzano ed Imèr

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One Reply to “Zona rossa e scuola, i consiglieri di minoranza di Primiero, Imèr e Mezzano scrivono al presidente Fugatti

  1. I luoghi di culto costituiscono un pretesto per varcare i confini comunali? Correre è una cosa futile? Non sono d’accordo. Condivido invece l’idea di fondo: gli studenti devono tornare a scuola, ma tutti. Stiamo danneggiando profondamente e irreparabilmente anche gli adolescenti, non solo i piccoli.

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