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Regione TAA, approvato il disegno sull’attualizzazione dei vitalizi: restano i privilegi

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I politici potranno avere il vitalizio già a 60 anni con un piccolo taglio del 10%. Per evitare l’ostruzionismo, passa il compromesso

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Trento – Dopo la decisione di proseguire a oltranza, i lavori sono quindi ripresi con l´esame degli emendamenti all´art. 2. Riccardo Dello Sbarba, chiedendo che fosse aggiunto nel calcolo delle attualizzazioni un terzo criterio, legato al calcolo dei contributi versati, ha criticato che “chi ha fatto ostruzione ha ottenuto ció che voleva, mentre chi ha lavorato con coerenza non é stato ascoltato”. Il Consigliere Alessio Manica (Partito Democratico) ha dichiarato di apprezzare l´emendamento ma ha spiegato che non é possibile accettarlo “perché, pur se nello spirito é corretto, la sua applicazione avrebbe valicato il limite della ragionevolezza e avrebbe determinato una diversa impostazione dell´intero percorso legislativo”. L´emendamento é stato respinto.

La consigliera Brigitte Foppa (Verdi), nel presentare un proprio emendamento poi respinto dalla maggioranza, ha criticato “l´atmosfera di alleggerimento”, perché “per qualcuno le cose sono andate meglio di quanto sperassero. Forse qui si poteva uscire con un bottino che sarebbe stato peggio per il proprio futuro. Trovo che sia un calcolo indecoroso per quello che noi siamo chiamati a fare qui dentro”. “In qualcuno, ha detto, io vedo un piccolo senso di vergogna e credo che lo sentirete voi stessi”. Mattia Civico (Partito Democratico) ha detto di “condividere la posizione di chi si sta sforzando di riportare il piú vicino possibile al contributivo”. Ha detto peró di non poter votare l´emendamento perché “rappresenta un ulteriore danno, poiché c´é chi avrebbe indietro la contribuzione e non avrebbe piú diritto al vitalizio, ma anche chi avrebbe continuato a riceverlo”.

Diversi emendamenti in merito a questo articolo sono stati respinti. L´articolo é stato approvato.

art. 3 prevede le modalitá di restituzione e recupero del maggior valore attuale riconosciuto. Un emendamento firmato dalla maggioranza ha aggiunto al comma 5 dell´art. 3 un comma 5bis : “Su motivata richiesta relativa alla impossibilitá, anche parziale, di restituire la quota del valore attuale ottenuta in acconto da parte dei Consiglieri di cui al comma 4 dell´articolo 1, l´Ufficio di Presidenza stabilice le modalitá di recupero, prevedendo indonee forme di garanzia”. 

L´emendamento in oggeto ha animato una discussione dettagliata. Per Riccardo Dello Sbarba mancano, così come per il Consigliere Walter Blaas, criteri precisi. Sven Knoll indica il problema deglii eredi in tali casi. Andreas Pöder ha accolto con favore il cambiamento.  Rodolfo Borga (ACT) ha sottolineato di non aver partecipato al voto e che non c´é stato alcun accordo con la minoranza. Di eguale opinione il consigliere Claudio Civettini, che ha peró annunciato di votare contro.  Filippo Degasperi (M5S) ha detto che “forse sarebbe stata meglio difendere la legge 6/2012, visto il pasticcio che sta venendo fuori, vista la discrezionalitá che prevede questo emendamento”. Pöder ha replicato che “quei soldi sono stati per una legge e non sono stati richiesti. Se qualcuno li ha spesi, non si puö accusarlo”.

Il vicepresidente Kompatscher ha parlato in merito agli eredi, spiegando che é vero che vi sono alcuni Consiglieri che nel frattempo sono scomparsi, ma l´Ufficio di Presidenza ha chiarito che poiché gli eredi sono subentrati nel diritto, questo vale anche per gli eredi. Il Presidente Moltrer ha spiegato che i criteri saranno spiegati e pubblicati. L´emendamento é stato accolto con 45 voti a favore, 13 contrari e 2 astenuti. Andreas Pöder e Alessandro Urzì hanno presentato diversi emendamenti in merito alla certezza giuridica del provvedimento, respinti dall´aula. Approvato l´emendamento del Consigliere Manica che chiede che, in caso di restituzione dilazionata, venga applicato il tasso di inflazione programmata. L´articolo 3 é stato approvato.

Art. 4  stabilisce che le quote del Fondo Family vengano riassegnate e che le quote non spettanti a seguito del ricalcolo del valore attuale o in quanto attribuite a Consiglieri che non hanno maturato il requisito per l´attribuzione dell´assegno vitalizio siano trasferite al Consiglio regionale, imponendo altresí al gestore di tali quote di modificare il Regolamento di gestione soprattutto nel senso di non consentire alcuna differenziazione nei rendimenti finanziari delle diverse quote, ivi comprese quelle sottoscritte dal Consiglio regionale. L´articolo 4 é stato approvato.

Gli articoli 5, 6 e 7 prevedono per le diverse fattispecie di beneficiari la possibilitá di revoca dell´opzione per il valore attuale riquantificato o di rinuncia all´attribuzione dello stesso per i Consiglieri che al termine della XIV legislatura non avevano i requisiti per l´attribuzione dello stesso, con la conseguente restituzione di quanto loro corrisposto sia sotto forma di liquiditá, che di quote del fondo familz e la conseguente restituzione della posizione giuridica precedente. Nell´articolo 7 si specifica inoltre che ai Consiglieri che non hanno ancora maturato i requisiti per la corresponsione dell´assegno vitalizio, il valore attuale medio da riconoscere verrá corrisposto esclusivamente in liquidi.

articolo 8 consente a chi fosse interessato, fra coloro che non hanno ancora maturato i requisiti per la corresponsione dell´assegno vitalizio, di chiedere al Consiglio la restituzione dei contributi obbligatori trattenuti sull´indennitá consiliare fino a un massimo di quattro Legislature svolte, rinunciando alla maturazione del diritto ad un assegno vitalizio futuro.

Brigitte Foppa ha chiesto la soppressione di questo articolo, poiché i cittadini non avrebbero avuto questa opportunità. Alessandro Urzì ha criticato la differenza di trattamento tra i membri del servizio più anziani e più giovani; L´emendamento della consigliera Foppa è stato respinto. Anche l´emendamento di Filippo Degasperi per permettere la restituzione all’età di 66 anni, è stato respinto, cosí come l’emendamento di Eva Klotz per togliere il limite di quattro mandati. L´articolo 8 é stato approvato.

articolo 9 conferma la misura della trattenuta da applicare sulla quantificazione del valore attuale medio a titolo di contributo di solidarietá é stato abrogato.

articolo 10 prevede l´obbligazione delle norme della legge regionale vigente che disciplina le indennitá e la previdenza dei Consiglieri della Regione Trentino-Alto Adige, incompatibili con quelle previste dalla presente legge e che, alla luce din questa, hanno esaurito la loro funzione e sono prive di effettivo contenuto normativo. L´articolo 10 é stato approvato senza discussione.

Art. 11 affida all´Ufficio di Presidenza l´adozione dei regolamenti, dei provvedimenti e atti attuativi, nonché del Testo Unificato, coordinando la normativa in vigore.

Art. 12, sostituito da un ampio emendamento (n.1777), prevede che le entrate derivanti dalla applicazione delle norme riguardanti la riquantificazione del valore attuale per i Consiglieri che si avvalgano di tale opzione siano destinate al finanziamento di interventi necesari al sostegno dell´occupazione e della famiglia. Su questo articolo la discussione ha visto il Consigliere Knoll sollevare il problema dei ricorsi e delle spese necessarie per farvi fronte. Il Consigliere Manica ha evidenziato come sia centrale questo articolo nella legge e ha sottolineato come questi fondi debbano ricadere sulla popolazione, con la massima trasparenza nell´uso dei fondi. Pius Leitner ha chiesto chiarimenti in merito al comitato dei garanti, ha chiesto perché  non sia stato aperto uno specifico capitolo di bilancio, e ha dichiarato che avrebbe preferito che fosse gestito dalle Province.Alessandro Urzí ha parlato di luci e ombre in questo articolo e ha parlato della necessaria vigilanza per poter tracciare un bilancio su come poi questa operazione sará servita per la popolazione.Per Rodolfo Borga“é la foglia di fico dietro cui il PD usa per coprire le proprie vergogne”.

Ugo Rossi  ha aggiunto una ulteriore precisazione:”la destinazione di questa norma é ultimativa”. “Giá oggi in ciascuna Provincia esistono provvedimenti per la famiglia ed esiste giá un capitolo di bilancio regionale per questo scopo”. Ci é sembrato naturale che una forma di concertazione avvenisse all´interno di un comitato, in un momento di bisogno della cittadinanza”. Walter Viola ha dichiarato di non condividere le modalitá, pur comprendendo le finalitá. Ha sottolineato come era stato previsto che le risorse fossero destinate al Pacchetto famiglia e ha detto che l´emendamento si tratta di un ulteriore modo per dire che la Regione non serve a nulla.  L´articolo emendato é stato approvato con 37 voti favorevoli, 13 contrari, 8 astenuti.

Art. 13 fissa nel giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione il termine dal quale decorre l´efficacia e l´esecutivitá delle norme contenute nel disegno di legge. Il consigliere Filippo Degasperi ha chiesto che la legge sia sottoposta a referendum .Il Consigliere Pius Leitner  ha chiesto su quale base giuridica possa essere sottoposta una legge a referendum. Sven Knoll ha chiesto che faccia un referendum differenziato tra le due Province. Il Consigliere Borga ha chiesto al Presidente se questo emendamento é ammissibile. Il Consigliere Pöder ha detto che é difficile pensare a tre mesi di attesa per organizzare un referendum.

Il consigliere Riccardo Dello Sbarba ha detto di essere a favore dell´emendamento. Il Presidente Moltrer in merito all´ammissibilitá dell´emendamento, ha detto che deve essere ammesso e, qualora fosse approvato, sarebbe la Corte Costituzionale ha evidenziarne il difetto. Il consigliere Nerio Giovanazzi (ACT) ha criticato la risposta del Presidente e le prese di posizione dei consiglieri Bottamedi e Degasperi. Ha quindi parlato di “atteggiamenti ipocriti di alcuni Consiglieri che si sono stracciati le vesti quando sono stati scoperti”. Claudio Civettini ha ricordato che se passasse il referendum, rimarrebbe valida la legge 6/2012 ed ha invitato a “non scherzare su cose serie come un referendum”. L´emendamento é stato bocciato. Approvato l´articolo 13.

Le dichiarazioni di voto

Rodoldo Borga (ACT) ha ribadito di “non voler avere nulla a che fare con questo disegno di legge, per il metodo, ancora prima che per il metodo”. Ha peró interrotto la propria dichiarazione per protesta contro la mancanza di attenzione in aula. Dieter Steger (SVP) ha dichiarato il voto favorevole del suo gruppo. Andreas Pöder (Misto) ha dichiarato di votare contro il DDL ed ha fatto riferimento al parere del Costituzionalista Capotosti in merito all´incostituzionalitá del disegno di legge. Walter Blaas (Freiheitlichen) ha detto che, dopo la seduta di oggi, tutto é cambiato rispetto alla proposta che avevano firmato: “tutto é stato annacquato e alcune dichiarazioni che sono state fatte recentemente da parte della maggioranza sono veramente in contraddizione con l´esito della votazione”.

“Questa disciplina” – ha detto Eva Klotz(STF) “non é diventata piú trasparente né piú chiara e quindi il voto sará contrario”. Voto favorevole da parte del Consigliere Manica e dal Gruppo del PD. Voto negativo per Alessandro Urzí (misto) per il quale “il percorso del disegno di legge é stato viziato dalla paura” e quindi é mancata la serenitá di approccio”. Riccardo Dello Sbarba (verdi) ha detto che il gruppo voterá contro, a fronte di una delusione. Ha detto di aver ritenuto di aver sbagliato nel 2012 e di aver giá restituito i soldi. Ha quindi chiesto il voto nominale sul disegno di legge. Per il Consigliere Degasperi viene riproposta la legge del 2012 e non é stato fatto nessun passo in avanti. Progetto Trentino, ha detto, Silvano Grisenti, si astiene. Ha auspicato che si torni a parlare di problemi della gente. Gianpiero Passamani ha parlato a favore della legge, sostenendo che si tratta di un segnale importante. Giovanazzi Nerio ha parlato di una legge decisa con i sindacati e ha criticato la loro posizione alla Camera. Ha inoltre ripercorso alcuni passaggi sui quotidiani in merito alle dichiarazioni apparse sui giornali. Voto contrario anche da parte di Maurizio Fugatti (Lega Nord) che ha parlato di disegno di legge azzoppato ed ha criticato l”a corsa al taglio della maggioranza” per arrivare “ad una mediazione al ribasso”. Voto contrario anche per Giacomo Bezzi (TAFI).

La votazione per appello nominale ha visto il voto compatto della maggioranza a favore del disegno di legge: 67 votanti, 42 voti a favore, 20 contrari, 4 astensioni (Progetto Trentino), 1 non partecipa al voto (Borga).

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