L’attenzione alle emissioni è del 2004, quando con la campagna ‘Venezia buttata nel gesso’ il Comitato di salute pubblica di Venezia inaugura la lotta contro la ‘gessificazione’ dei marmi veneziani: "l’acido solforico – dice – è devastante per i marmi, mentre l’acido nitrico sgretola i mattoni con un’idrolisi profonda". Nel 2007 gli abitanti del sestiere veneziano di Castello vogliono il controllo delle emissioni in aria, dell’inquinamento acustico, elettromagnetico e degli scarichi.
Nello stesso anno il presidente dell’Autorità Portuale di Venezia, il comandante della Capitaneria di Porto, le agenzie marittime e le compagnie armatoriali stilano un accordo "su base volontaria" per affrontare in modo condiviso la questione dell’inquinamento: allo studio i combustibili adoperati, la legislazione comunitaria vigente prevede infatti che siano utilizzati oli combustibili con un contenuto di zolfo inferiore al 4.5%. Le Compagnie di navigazione si impegnano a ridurre le emissioni. Con l’apertura del fascicolo sull’inquinamento delle grandi navi la parola passa alla magistratura.