La vittima – Da sabato si erano perse le tracce dell'escursionista vicentino uscito per una passeggiata con le ciaspole sul versante nord dell'Altopiano di Asiago. I soccorritori hanno trovato il corpo sotto una slavina. Stefano Spagnolo, 45 anni, funzionario di banca, era partito per una camminata verso la val Galmarara e Cima 12, dopo aver lasciato la propria auto sulla strada statale.
Domenica sera e' scattato l'allarme quando i familiari, al loro rientro a casa, non lo hanno trovato. I soccorritori hanno ritrovato il corpo dell'uomo, sotto una slavina che lo avrebe travolto. L'escursionista – dipendente di una Banca locale – era grande appassionato di alta montagna.
Le ricerche – Dopo una prima perlustrazione della vallata da parte delle squadre del Soccorso alpino di Asiago, le ricerche sono riprese con le prime luci del giorno, con l'ausilio dell'eliambulanza. Le squadre si sono concentrate proprio nella zona in cui sono cadute numerose slavine in questi giorni. Proprio in uno di queste pendii è stato ritrovato il corpo dell'uomo scomparso da sabato grazie all'aiuto dei cani da valanga.
Tre morti in tre giorni per valanghe – Oltre alla vittima di Asiago, Stefano Spagnolo di 45 anni, sabato sul Pasubio era morto il 60enne vicentino, Claudio Cacco, mentre altri due dei quattro compagni con lui erano rimasti feriti. Domenica mattina è morto invece a Trento, dopo essere stato ferito sabato sulla Paganella, Giuseppe Amorth, 46 anni, maestro di sci di Povo. Il compagno di escursione, Massimo Tomasi, 40 anni, di Cadine,sarebbe fuori pericolo.
Quale differenza tra slavina e valanga?
- La slavina è una piccola valanga solitamente di tipo invernale. Il termine italiano slavina – per indicare uno scivolamento di una massa nevosa – è improprio (deriva dal termine tedesco Lawine, che vuol dire valanga) e deve essere più correttamente sostituito dal termine valanga.
- La valanga è una massa di neve ammassatasi in condizioni di equilibrio instabile e staccatasi per una causa occasionale (vento, cambiamento di temperatura, passaggio di sciatori, uno sparo, un grido) che precipita a valle crescendo di volume nel rotolio sui pendii nevosi. La valanga è un fenomeno che si verifica quando una massa di neve o ghiaccio improvvisamente si mette in moto a causa della rottura della condizione di equilibrio presente all'interno del manto nevoso e precipita verso valle. Durante la discesa può convolgere altra massa nevosa ed assumere dimensioni sempre maggiori e velocità anche superiori ai 300 km/h. Il distacco della massa di neve può essere provocato da varie cause: naturali, umane (sciatori), l'azione del vento. La pericolosità del fenomeno ha fatto sì che siano stati resi operativi in vari paesi appositi servizi di previsione e prevenzione. Sul territorio italiano sono attivi due servizi:
- il Meteomont, fondato dalle Truppe Alpine dell'Esercito Italiano negli anni '70 con la collaborazione del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare e evolutosi successivamente in servizio nazionale con l'ingresso del Corpo Forestale dello Stato;
- l'A.I.Ne.Va. Associazione Interregionale Neve e Valanghe, nata nel 1982 dall'associazione dei vari Servizi Regionali.
- Questi servizi si basano soprattutto sull'osservazione e l'analisi delle condizioni della neve e meteorologiche per valutare le condizioni di pericolo nelle zone interessate. In alcuni paesi è possibile provocare il distacco preventivo e controllato delle masse di neve instabile per mezzo di cariche di esplosivo. In caso valanghe che comportino il travolgimento di una o più persone vengono usate per il soccorso squadre specializzate, cani addestrati e elicotteri dotati di speciali sensori.
- Scala europea pericolo valanghe: In molte località viene utilizzata una scala europea per rappresentare il rischio di distacco di valanghe in quel momento nei pressi della località stessa, ed è utile per gli alpinisti che vogliano intraprendere una gita. I gradi di rischio sono i seguenti (ad ogni livello è associato il colore di una bandiera):
* DEBOLE: Il manto nevoso è in generale ben consolidato e stabile. Il distacco è generalmente possibile solo con un forte sovraccarico su pochissimi pendii ripidi estremi. Sono possibili solo piccole valanghe spontanee (cosiddetti scaricamenti); contraddistindo dal colore verde.
* MODERATO: Il manto nevoso è moderatamente consolidato su alcuni pendii ripidi, per il resto è ben consolidato. Il distacco è possibile soprattutto con un forte sovraccarico sui pendii ripidi indicati. Non sono da aspettarsi grandi valanghe spontanee; colore giallo.
* MARCATO: Il manto nevoso presenta un consolidamento da moderato a debole su molti pendii ripidi. Il distacco è possibile con un debole sovraccarico soprattutto sui pendii ripidi indicati. In alcune situazioni sono possibili valanghe spontanee di media grandezza e, in singoli casi, anche grandi valanghe; colore arancione.
* FORTE: Il manto nevoso è debolmente consolidato sulla maggior parte dei pendii ripidi Il distacco è probabile già con un debole sovraccarico su molti pendii ripidi. In alcune situazioni sono da aspettarsi molte valanghe spontanee di media grandezza e, talvolta, anche grandi valanghe, colore rosso.
* MOLTO FORTE: Il manto nevoso è in generale debolmente consolidato e per lo più instabile. Sono da aspettarsi numerose grandi valanghe spontanee, anche sul terreno moderatamente ripido; colore rosso e nero.