NordEst

Vacanze al mare “ristrette”

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Lo studio non permette previsioni ottimistiche: parla infatti di una riduzione delle presenze di italiani in Italia per una quota variabile tra il 6% ed il 9% rispetto alla passata stagione estiva e un calo del fatturato che scenderà mediamente del 12/15% ed, in alcune destinazioni, raggiungerà il -28%.

Secondo il rapporto, per una settimana di vacanza al mare ogni italiano spenderà in media 574,00 euro, contro i 644,00 euro dello scorso anno, con una riduzione dell’11%. La riduzione maggiore riguarderà le spese extra (erano 189,00 euro nel 2011 e saranno 138,00 euro nell’estate 2012) e quelle per l’alloggio, che saranno pari a 330,00 euro (erano 362,00 euro la scorsa estate).

Sostanzialmente stabili i costi per i servizi in spiaggia (dal noleggio ombrelloni e lettini ai servizi accessori, comprese anche le spese al bar), che si assesteranno a 38,00 euro; in crescita sostanziale le spese per il viaggio, che raggiungeranno quota 68,00 euro (erano 57,00 euro la scorsa estate).

Se da un lato diminuisce la capacità di spesa degli italiani per la vacanza al mare in Italia, dall’altro i prezzi dei servizi sono generalmente aumentati, anche se – in alcuni settori – in maniera lieve. In sostanza, gli italiani che nell’estate 2012 volessero rifare la stessa vacanza dello scorso anno, si troveranno in media a spendere il 4,3% in più. Senza contare la tassa di soggiorno, che verrà applicata a macchia di leopardo da diversi Comuni balneari, che in Italia sono ben 651.

Infatti, tra le 15 Regioni che si dividono i 7.458 km di costa italiana, solo tre sono dove per trascorrere una vacanza al mare quest’estate non si pagherà la tassa di soggiorno: l’Emilia Romagna, l’Abruzzo ed il Friuli Venezia Giulia.

Il quadro che emerge, per quanto riguarda le vacanze al mare degli italiani, è dunque critico: : si prevede una riduzione delle presenze di italiani in Italia di una quota variabile tra il 6% ed il 9% rispetto alla passata stagione estiva; ancora più giù il fatturato del comparto, che diminuirà mediamente del 12/15% ed, in alcune destinazioni, raggiungerà il -28%.
Sempre negativi, ma con decrementi più leggeri in termini di presenze e fatturati, sono gli indici di tutta la fascia Adriatica, dalle destinazioni del Friuli Venezia Giulia sino alle destinazioni nord dell’Abruzzo, con una situazione più negativa per l’area nord delle Marche. Sullo stesso livello anche le destinazioni balneari dell’area sud della Campania (dalla Costiera Amalfitana sino al Golfo di Policastro) e nord della Calabria, come pure le zone sud della Toscana (provincia di Grosseto) e l’area balneare dell’oristanese e dell’area di Alghero.

Previsioni negative arrivano infine anche dal Codacons secondo il quale ben il 44% degli italiani questa estate non partirà e chi lo farà dovrà sobbarcarsi il 15% delle spese in più rispetto all’estate scorsa.a.

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