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Un ponte tra Primiero e la Cina: ricordando il Vescovo Tissot

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Santa messa nel 25° anniversario della sua scomparsa a Transacqua celebrata da mons. Giorgio Biguzzi, missionario saveriano e Vescovo emerito in Sierra Leone

Tissot

Primiero (Trento) – Dopo aver fatto memoria, nel luglio scorso (ma altri eventi seguiranno in autunno) dei 20 anni dalla morte del “suo” cardinale Joseph Bernardin, già arcivescovo di Chicago, la comunità di Primiero ricorda un altro vescovo della stessa valle: monsignor Faustino Tissot (foto), nativo di Transacqua (ove è sepolto).

Scomparso 25 anni fa, fu Superiore Generale dei Saveriani e vescovo in Cina dove venne imprigionato ed espulso. Domenica 21 agosto nella chiesa di Transacqua è stata celebrata una solenne santa messa per ricordare i 25 anni della sua scomparsa.

Chi era Mons. Tissot

Nasce il 28 maggio 1901 a Transacqua da Cristoforo e Debertolis Margherita. Nel 1922 entra a Parma tra i Saveriani, accoltovi dallo stesso Fondatore. Nel 1923 diventa Missionario Saveriano. Nel 1926 è ordinato Sacerdote nella Cappella Martiri dell’Istituto per le mani di S.E. Mons. Conforti. Nel 1926 nella stessa Cappella Martiri riceve il Crocifisso assieme al P. Eugenio Pelerzi e parte per la Cina, ove fu missionario a Hsuchow, a Kia-hsien, a Hiang-tien, a Cheng-Chow, a Loyang, a Yenshih.

Nel 1933 è nominato Maestro dei Novizi; rientra in Italia ed inizia il nuovo compito nella sede di S. Pietro in Vincoli (Ravenna) appena aperta. Quattro anni più tardi passa a a Parma, perché eletto Sostituto Generale e Rettore in Casa Madre. In questi anni si dedica interamente alla Causa di Canonizzazione del Fondatore ed avvia il Processo Informativo.

Dal 1944 al 1946 subentra come SUPERIORE GENERALE dei Saveriani al dimissionario P. Amatore Dagnino. Nel 1946 è nominato Vescovo residenziale di Cheng-Chow, succedendo al defunto Mons. Luigi Calza.  Viene consacrato a Parma da Mons. Evasio Colli il 23 giugno, ripartendo per la Cina in dicembre e prendendo possesso della diocesi il 2 febbraio 1947. L’occupazione comunista della città (ott. ’48) avviò un calvario per la intera Diocesi, conclusosi con l’arresto/processo/espulsione di tutti i missionari e del Vescovo Tissot, il 12 novembre 1953.

Dal 1956 al 1960: risiedendo a Roma, svolge il compito di Segretario internazionale della Unione Missionaria del Clero, mentre dal 1962 al 1974 lavora presso la Congregazione dei Seminari e nella Segnatura Apostolica. Dal 1974 al 1980 segue maggiormente le vicende dell’Istituto, collaborando nella Segreteria Generale e ricercando presso le Congregazioni Romane documenti importanti relativi alla Causa di Canonizzazione del Fondatore dei Saveriani.

Nel 1971 in occasione del Giubileo Episcopale riceve un commosso messaggio da Papa Paolo VI che si felicita con lui per la coraggiosa testimonianza di successore degli Apostoli nella tormentata Cina ed ora nell’esilio forzato, lontano dal gregge affidatogli dal Signore. Nel 1980 si trasferisce in Casa Madre dei Saveriani a Parma, passando le giornate leggendo, pregando, accogliendo quanti lo andavano a visitare e testimoniando in serenità e silenzio l’interiore martirio di Vescovo esiliato, fino alla sua scomparsa nel 1991. Transacqua ha dedicato a mons. Tissot la piazza centrale del paese.

In breve

“La speranza? Solo dall’amore” 

“Lei ha grandi responsabilità, noi portiamo il peso dell’età: ci unisce il filo rosso della preghiera, quasi come un fortino che ci protegge tutti”. Si commuove Maria, portavoce di anziani e operatori della Casa di Riposo San Giuseppe di Primiero, a Fiera, nel saluto all’arcivescovo Lauro in visita nel pomeriggio di mercoledì 17 agosto: “Grazie per la testimonianza che ci date”, ha detto monsignor Tisi, prima di una stretta di mano e una carezza a ciascuno.
Dopo la s. Messa a San Martino di Castrozza, ritorno in serata a Fiera per incontrare comunità e tanti ospiti sul tema della “speranza“, nel ciclo di appuntamenti estivi promossi dal decanato. “Speranza non è semplicemente ottimismo, ma la certezza di essere amati e poter amare”, ha detto l’arcivescovo Lauro, con la consueta passione, rispondendo alle tante domande emerse da un’affollata sala dell’oratorio.

In Etiopia cattedrale “trentina” 

L’Arcivescovo emerito Luigi Bressan e il direttore del Centro Missionario diocesano don Giuseppe Caldera, insieme al vescovo di Bolzano-Bressanone Ivo Muser e a una delegazione della Caritas altoatesina, sono in Etiopia per inaugurare la nuova cattedrale del  Vicariato Apostolico (ultimo passo prima di diventare Diocesi) di Meki.
La cattedrale (nella foto il rendering) è stata costruita anche grazie al contributo delle Diocesi  di Trento e Bolzano. Gli oltre centomila euro offerti dalla Chiesa trentina sono stati un segno di solidarietà concreta in occasione del Giubileo per l’VIII centenario della cattedrale di Trento (2012-2013).
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