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Un impianto idroelettrico minaccia il torrente Arzino in Friuli

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Il Movimento Tutela Arzino lancia una petizione per salvare uno dei luoghi più delicati dal punto di vista ambientale dell’intera valle

torrente arzino

Alta val d’Arzino  (UD) – Il Movimento Tutela Arzino ha lanciato l’allarme per un nuovo progetto di impianto idroelettrico che interesserà le cascate del torrente Arzino e sta preparando una petizione per salvare uno dei luoghi più delicati dal punto di vista ambientale dell’intera valle. L’eurodeputato PD Andrea Zanoni ha affermato: «Sono a disposizione del comitato e dei cittadini per ogni azione che possa essere utile a preservare un sito importantissimo. Invito la Regione Friuli Venezia Giulia a istituire un’area della Rete Natura 2000, tutelata dall’Europa, lungo tutto il percorso del torrente»

Il Movimento Tutela Arzino, ha lanciato l’allarme per un nuovo progetto di impianto idroelettrico che interesserà le cascate del torrente Arzino e sta preparando una petizione per salvare uno dei luoghi più delicati dal punto di vista ambientale dell’intera valle.
Già nel 2011, si era paventata l’ipotesi di progetto di derivazione idroelettrica in alta val d’Arzino, che prevedeva il prelievo delle acque poco a valle di Pozzis (UD) e la loro restituzione 4 chilometri più a sud, in corrispondenza della borgata Marins a San Francesco di Vito d’Asio (PN).
Il corso d’acqua e l’ambiente circostante tornano, ora, ad essere minacciati dalla realizzazione di un impianto che sconvolgerebbe il delicato equilibrio geomorfologico.
L’eurodeputato PD Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «Sono a disposizione del Movimento Tutela Arzino e dei cittadini per difendere questo angolo di natura ancora incontaminato. Invito la Regione a istituire un’area della Rete Natura 2000, tutelata dall’Europa, lungo tutto il corso d’acqua. Non è accettabile pensare di deturpare uno dei punti più delicati della valle dell’Arzino, sacrificandolo per meri intenti speculativi sotto la scusa di realizzare impianti che utilizzino fonti di energia rinnovabili per contenere le emissioni di CO2. Non ha alcun senso, la proposta di interrompere la produzione di energia, una volta realizzato l’impianto sull’Arzino, durante le ore diurne nel periodo turistico estivo e durante le domeniche per salvaguardare il turismo. Invito tutti i cittadini ad aderire alla petizione che sarà a breve lanciata dal comitato a salvaguardia delle preziose cascate. Il 29 agosto 2013, ho incontrato a Flagogna (UD) i rappresentanti del Movimento Tutela Arzino che da anni si battono per conservare inviolato questo corso d’acqua, uno degli ultimi allo stato naturale dell’intera Regione Friuli Venezia Giulia di particolare pregio ambientale e geomorfologico: un santuario della natura che assolutamente non deve essere violentato da questo impianto».

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