“I dati del 2011 e quelli che stiamo raccogliendo nel 2012 – sottolinea Coletto – testimoniano di un settore che costituisce una vera e propria eccellenza non solo regionale, ma nazionale, dove convergono le più alte professionalità mediche ed infermieristiche, il prezioso lavoro di organizzazioni scientifiche come Fitot, Corit e Fbov, l’insostituibile apporto delle organizzazioni di volontariato che giorno dopo giorno sostengono la cultura e la diffusione della donazione.
Un mondo straordinario, al quale il sostegno anche economico della Regione è il minimo che si possa dare”. Il Veneto, dall’analisi dell’attività 2011, ha dato un contributo fondamentale al sistema trapiantistico nazionale. Il tasso di organi procurati e trapiantati è stato del 24% per milione di popolazione (pmp) contro il 19,7% nazionale e il livello dei “no” alla donazione è sceso in un anno dal 32,7% al 17%, rispetto ad una media nazionale pari al 28,3%. Dei 376 trapianti d’organo del 2011, 200 sono stati resi possibili da organi procurati in Veneto, 176 provenivano da donatori di altre regioni. Rilevante lo sviluppo dell’attività di trapianto da donatore vivente, passata da 45 a 52 donazioni anche grazie ai corsi di formazione specifica destinati a medici e infermieri coinvolti nell’assistenza ai pazienti e alle loro famiglie.
Eccezionali le performances nel settore dei tessuti. In un anno sono state effettuate 921 donazioni pluritessuto, sia da cadavere che da vivente. Così è stato reso disponibile il 31% del fabbisogno nazionale di tessuti, con alcuni “record” rilevanti: i tessuti vascolari hanno raggiunto l’80% dell’intera attività nazionale, la membrana amniotica il 41%; i tessuti oculari il 34%, quelli cutanei il 19%, quelli ossei il 15%. Percentuali che, ovviamente, crescono ampiamente se riferite all’area del Nord Italian Transplant (NiTp) e a quella del solo Veneto.