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Strappati all’oblio: progetto di recupero delle pellicole storiche della collezione Caproni

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Verranno presentate al pubblico per la prima volta le pellicole cinematografiche storiche appartenenti alla collezione Caproni

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Trento – Rivivere il momento incerto ed emozionante del collaudo di un nuovo velivolo a inizi Novecento o la visita di autorità politiche e militari allo stabilimento Caproni o, ancora, un commovente scorcio di vita familiare dell’ingegnere trentino pioniere del volo con la moglie Timina Guasti, ripreso in momenti privati con i figli. Da lunedì 10 ottobre questo sarà per la prima possibile volta grazie a “Strappati all’oblio”, prezioso progetto di riordino e valorizzazione delle pellicole cinematografiche storiche appartenenti alla collezione Caproni, avviato dal Museo con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Culturali della Provincia autonoma di Trento, la Fondazione Museo Storico del Trentino e il Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale – Laboratorio di restauro del film e del video “La Camera Ottica”, DAMS – dell’Università degli Studi di Udine.
Lunedì 10 ottobre, dalle 9.30 alle 13.00, i risultati del progetto verranno presentati in un momento di restituzione alla cittadinanza presso la Sala Conferenze della Fondazione Caritro durante la quale una serie di interventi illustrerà il percorso di conservazione dei supporti originali e il loro successivo riversamento digitale.
Durante le varie sessioni sono previste proiezioni di estratti dai filmati storici riversati.

La collezione Caproni è la più antica al mondo a tema aeronautico. Costituita a partire dagli anni Dieci del Novecento, nel periodo in cui il trentino Gianni Caproni muoveva i suoi primi passi nel campo dell’aviazione, è dal 2012 patrimonio pubblico inalienabile della Provincia autonoma di Trento.
L’identificazione puntuale delle pellicole cinematografiche storiche, la loro inventariazione, il riversamento in formato digitale delle immagini girate e la creazione di una banca dati hanno finalmente permesso di dare contezza del valore del fondo e testimoniare l’impegno profuso in questi anni per far riemergere alla pubblica fruizione il vasto patrimonio storico aeronautico – cinematografico, fotografico, bibliografico e archivistico – custodito dalla Provincia autonoma di Trento e dal Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni.
La raccolta di pellicole storiche è composta da circa 190 pezzi di diversi formati che coprono un arco temporale che va dai primi anni del Novecento al 1985. Una parte della raccolta delle pellicole è relativa a riprese riconducibili alla storia industriale del marchio Caproni, come nel caso di quelle relative a collaudi di nuovi velivoli o a visite agli stabilimenti da parte delle autorità politiche e militari dell’epoca. Non mancano tuttavia numerosi e commoventi scorci di vita familiare di Gianni Caproni con la moglie Timina Guasti in momenti privati con i loro figli al mare, nella campagna romana o nel cortile della villa di Venegono.

“Strappati all’oblio” si è sviluppato come progetto biennale con lo scopo di recuperare, conservare e valorizzare una consistente parte del fondo di pellicole cinematografiche storiche della collezione museale.
Il progetto ha preso avvio con una ricognizione dei materiali, la raccolta dei dati principali delle pellicole e il loro inserimento in una scheda descrittiva. Successivamente, è stato valutato lo stato di conservazione dei pezzi e sono state definite le procedure per il restauro e il riversamento digitale. Da una preliminare pulitura superficiale per la rimozione di polvere, grasso o attacchi biologici a danno dell’emulsione, al rifacimento di giunte non più idonee, le operazioni conservative hanno visto anche il restauro di lacerazioni del supporto plastico, l’inserimento di code di protezione all’inizio e alla fine di ogni bobina e, infine, la sostituzione delle scatole più deteriorate. Particolare attenzione è stata rivolta alle pellicole più antiche in avanzato stato di degrado.
Tutti gli interventi, corredati di documentazione fotografica e di scheda di restauro, sono stati effettuati con tecniche e prodotti specifici nel campo della conservazione e restauro dei beni culturali cinematografici e attuati da una restauratrice professionista operante presso il Museo.
Gli interventi di conservazione più delicati e quelli di riversamento digitale sono stati condotti dai tecnici del laboratorio di restauro del film e del video “La Camera Ottica” – DAMS dell’Università degli Studi di Udine mediante film scanner professionali e protocolli di lavoro ampiamente condivisi dalla comunità scientifica nel campo della conservazione e preservazione digitale delle pellicole cinematografiche. Contestualmente al riversamento digitale dei lotti individuati, sono state generate copie conservative e master ad alta risoluzione, nonché copie di accesso per la consultazione.

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