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Padova, dopo l’omicidio – suicidio a Monselice: indagati due psichiatri

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La dimissione avrebbe agevolato l’omicida

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Monselice (Padova) – Dimesso dal reparto di Psichiatria dell’ospedale di Monselice tornò a casa e uccise la moglie 80enne, Edda Rossetto. Subito dopo l’uomo, Pietro Zaramella, chiamò i carabinieri e confessò il delitto. Infine l’anziano si uccise. Per questo motivo due psichiatri dell’Usl 17 della Bassa Padovana, un uomo e una donna, entrambi sulla cinquantina, hanno ricevuto martedì scorso un avviso di garanzia dal sostituto procuratore di Rovigo Fabrizio Suriano, con l’accusa di omicidio.

Secondo quanto riportano i quotidiani locali infatti, il magistrato ritiene che i due medici abbiano giocato un ruolo fondamentale nella tragedia avvenuta il 4 febbraio scorso a Montagnana.

”I due psichiatri, sono accusati dal pm Suriano di omicidio per avere causato la morte della donna, attraverso una condotta di carattere omissivo.

In pratica non avrebbero impedito che Pietro Zaramella, ricoverato da una ventina di giorni nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Monselice, uccidesse la moglie. E come? Autorizzando le dimissioni dell’81enne dall’ospedale e fornendo così un contributo causale a chi ha materialmente compiuto l’assassinio, dal momento che il piano omicida di Pietro Zaramella è arrivato a compimento un giorno dopo le sue dimissioni”.

La direzione sanitaria dell’ospedale respinge le accuse, pronta alla difesa sul caso che avrebbe avuto altre cause.

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