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Nas e Carabinieri di Cavalese sequestrano farmaci dopanti in Val di Fiemme

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Il Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Cavalese in collaborazione con personale specializzato del N.A.S. di Trento, nei scorsi giorni ha dato esecuzione a diverse perquisizioni domiciliari sul territorio Provinciale, finalizzate alla ricerca di farmaci dopanti

Cavalese (Trento) – Le operazioni di perquisizione condotte dagli operatori del Nucleo Operativo di Cavalese sono scattate nella mattinata del 7 maggio, supportate dalle alte competenze settoriali degli specialisti del N.A.S. e hanno consentito la non facile individuazione di un importante quantitativo di farmaci dopanti, posti sono sotto sequestro Nel dettaglio sono stati rinvenuti farmaci contenenti principi attivi dopanti quali: anabolizzanti, ormoni della crescita e diuretici, alcuni di essi di provenienza estera non commercializzati in Italia.

“Le ricerche – spiegano in una nota i Carabinieri di Cavalese -, sarebbero scattate a seguito dello spropositato irrobustimento di alcuni giovani non giustificabile come frutto del solo “lavoro“ in palestra e dal preoccupante fatto che vi siano diversi ragazzi discepoli di queste tendenze. A tal merito – si legge in un comunicato – si evidenzia che l’azione sia preventiva che repressiva dei Carabinieri intende ottenere anche un effetto preventivo, in considerazione della percezione di come numerosi giovani gravitanti nei circuiti competitivi di body building, non abbiano ben chiari gli effetti collaterali dovuti all’utilizzo di farmaci dopanti. Nel corso delle operazioni i militari hanno potuto apprendere come gli assuntori si ritengano immuni dagli effetti causati, fidandosi ciecamente di scellerati preparatori e medici, che mettono irresponsabilmente a repentaglio l’integrità fisica degli atleti “seguiti”. Di contro, si è registrato come anche i giovani recettori di farmaci, siano cinicamente disposti a tutto, al fine di ottenere risultati estetici massimali, non rendendosi contro del reale pericolo”.

A tal proposito, gli ispettori antidoping del Nucleo Antisofisticazioni Trentino, fanno presente come l’uso di farmaci dopanti possa causare danni irreversibili agli organi interni, in particolare reni, fegato ed apparato genitale che sono i primi ad essere intaccati in esito all’uso di quei prodotti.

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