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Moria di pesci in laguna, Arpav monitora la situazione

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Forse responsabile una specie di alghe

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Venezia – “I biologi marini e i tecnici di ARPAV, con un mezzo nautico messo a disposizione da ISPRA, stanno verificando la situazione della moria di pesci nella laguna di Venezia; gli esperti controlleranno la presenza di eventuali anomalie e ne daranno informazione in tempo reale”. Lo ha annunciato l’assessore regionale all’ambiente del Veneto Maurizio Conte, che sta seguendo l’evoluzione della situazione.

La moria è probabilmente dovuta alla fioritura tardiva di alcune specie di alghe dei generi Ulva, Gracilariopsis, Gracilaria ed Agardhiella. La fioritura che in genere avviene in maggio-giugno, si è verificata con un mese di ritardo a causa del particolare andamento meteorologico della scorsa primavera. Il repentino aumento estivo di temperatura ha avuto conseguenze negative con fenomeni di anossia, moria di pesci e cattivo odore (acido solfidrico e composti solforati), soprattutto nell’area di San Giuliano, Campalto e del Ponte della Libertà.

Queste zone, influenzate da un significativo apporto di nutrienti (composti di azoto e fosforo) dovuti ad attività civili ed agricole che giungono in laguna attraverso i corsi d’acqua sono infatti ancora caratterizzate da elevate biomasse di macroalghe, da fondali bassi e da un elevato confinamento, e sono quindi soggette ad un forte riscaldamento.

“I tecnici ARPAV – ha spiegato il direttore generale ARPAV Carlo Emanuele Pepe – hanno monitorato e stanno monitorando il fenomeno anche mediante analisi di laboratorio delle acque lagunari. In questa attività stanno dialogando i biologi marini con i climatologi. Quello che si è verificato è un fenomeno eclatante ma circoscritto all’area del centro storico veneziano ed alla vicina gronda lagunare. Nei prossimi giorni saranno tenuti sotto controllo gli sviluppi, legati alla prevista quadratura di marea”.

In vari punti della laguna vengono effettuati profili con sonda multiparametrica, che determina l’ossigeno, la salinità, la temperatura, il ph e il potenziale redox mentre l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie sta provvedendo all’analisi del biota su indicazione dell’Azienda Ulss 12.

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