Trento e Bolzano ai primi posti per l’utilizzo di auto elettriche
NordEst – E’ Milano la capitale italiana della mobilità sostenibile, non solo per le politiche di sharing mobility, ma anche per quella relativa ai parcheggi, di scambio e a pagamento, per l’offerta di trasporto pubblico, il contenuto indice di motorizzazione, l’elevata percentuale di veicoli a basso impatto e la bassa mortalità sulle strade. La città si conquista così il primo posto della classifica di Euromobility contenuta nel decimo rapporto “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città”.
Sul podio, anche quest’anno tutte città del nord, con il secondo posto a Parma e il terzo a Torino; poco sotto Venezia al quarto posto e Padova al quinto. Nella top ten si confermano anche Brescia al sesto posto e Bologna al settimo; chiudono la top ten Reggio Emilia all’ottavo posto, Ferrara al nono e Novara al decimo, mentre Roma è soltanto al quindicesimo posto.
In fondo alla classifica della mobilità sostenibile L’Aquila, Siracusa e Catanzaro. Torna ad aumentare, seppur di poco (+0,1%), il tasso di motorizzazione nelle principali 50 città italiane (coerentemente al dato nazionale, che segnala un incremento ancora superiore, +0,6%) anche se aumenta il numero di veicoli a basso impatto, soprattutto Gpl e Metano, che raggiungono complessivamente l’8,6% del parco nazionale circolante, e quelli ibridi ed elettrici che aumentano del 37,6%.
Continua l’affermazione della cosiddetta sharing mobility tra i cittadini italiani: rispetto al 2014, nel 2015 gli utenti dei servizi di bike sharing sono cresciuti di quasi 26 punti percentuali e quelli dei servizi di car sharing convenzionale di oltre 25, raggiungendo questi ultimi una quota di oltre 35.000, ai quali si aggiungono gli utenti dei servizi di car sharing cosiddetti free floating, pari a oltre 630.000.
Al palo, invece, la mobilità elettrica: secondo il rapporto, i veicoli ad alimentazione unicamente elettrica costituiscono appena lo 0,02% del parco circolante nelle 50 città prese in esame. E risultano sostanzialmente concentrati in 7 città: Trento, Bolzano, Firenze, Reggio Emilia, Roma, Milano e Bologna.
Diminuisce comunque di un punto percentuale la quota di spostamenti motorizzati individuali con mezzi privati (auto e moto), che passa dal 62% al 61%. L’indicatore, disponibile per 39 città su 50, registra il suo minimo a Bolzano (30% di spostamenti motorizzati in auto e moto) e il massimo a Bergamo (95%). Genova con il 36% segue Bolzano, mentre è Aosta con il 94% la seconda città per spostamenti motorizzati dopo Bergamo.
Ma se la ricetta per una mobilità più sostenibile prevede anche un maggior ricorso al trasporto pubblico, l’invito si scontra con i dati contenuti nel rapporto: oltre la metà delle città, 29 su 50, registra infatti una riduzione dell’offerta del servizio rispetto all’anno precedente.
In cinque città le riduzioni sono addirittura a due cifre percentuali. I maggiori tagli si sono registrati a L’Aquila, Piacenza, Pescara, Roma e Trento.
L’Italia sulla tematica della mobilità sostenibile dovrebbe fare molto di più, tuttavia anche nel nostro paese i comuni e soprattutto le grandi città pare riescano a sensibilizzare molto di più questo tema.