I costi per far fronte all’emergenza provocata dall’ondata di maltempo che ha interessato tra ottobre e novembre diverse regioni italiane ammontano a 6,2 miliardi
NordEst – La stima dei danni è stata fatta dal Dipartimento della Protezione Civile che ha inviato l’intera documentazione a Bruxelles per chiedere l’attivazione del fondo di solidarietà dell’Unione europea, destinato proprio a sostenere gli Stati colpiti da catastrofi naturali. Dei 6,2 miliardi, 4,5 sono di danni diretti (di cui 3,1 riguardano edifici e infrastrutture pubbliche e oltre 1,3 edifici privati e attività produttive), e 1,7 rappresentano invece i costi relativi alle spese di prima emergenza.
La stima comprende danni diretti, sia pubblici sia privati (vale a dire quelli che hanno provocato la distruzione di edifici, di infrastrutture, di raccolti e anche quelli che hanno colpito industrie e imprese, il patrimonio culturale, le reti di distribuzione dell’energia, del gas, dell’acqua) e i costi sostenuti appunto dallo Stato per far fronte all’emergenza, vale a dire quelli per il ripristino immediato delle funzionalità delle infrastrutture e degli impianti nei settori dell’energia, dell’acqua, delle acque reflue, delle telecomunicazioni, dei trasporti, della sanità, dell’istruzione; per i servizi d’emergenza legati al soccorso della popolazione colpita e ad assicurare gli alloggi provvisori; per la messa in sicurezza delle infrastrutture di prevenzione e per la protezione del patrimonio culturale; per l’immediata ripulitura delle zone danneggiate.
Il dossier è stato trasmesso tramite la rappresentanza permanente d’Italia e riguarda 13 regioni colpite dal maltempo tra il 1 ottobre e il 5 novembre: Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta e Province Autonome di Trento e Bolzano.
Europa-Regioni:Bolzano, 5,5 mln per occupazione e formazione. Nuovo bando del Fondo sociale europeo per l’occupazione e la formazione continua di persone svantaggiate nella Provincia autonoma di Bolzano. Sono a disposizione 5,5 milioni di euro per progetti di formazione continua organizzati da enti del territorio in favore dell’occupazione di donne, over 45 e disoccupati di lunga durata. In considerazione del basso numero di disoccupati o inoccupati dell’Alto Adige, spiega una nota, i progetti si rivolgono soprattutto alla formazione continua dei lavoratori già occupati e al contrasto della dispersione scolastica. Attualmente sono in corso in Alto Adige 190 progetti di formazione finanziati con risorse Fse rivolti a dipendenti di aziende e persone con difficoltà e appartenenti a categorie svantaggiate o ancora giovani a rischio di abbandono scolastico. Sono invece 50 le aziende che, grazie a progetti finanziati con fondi europei, svolgono iniziative di formazione continua fra i dipendenti. Per l’inclusione sociale sono, invece, 60 i progetti attualmente in corso, finanziati con 7,7 milioni di euro. Sono in corso anche 30 progetti nelle scuole medie e superiori di lingua tedesca e italiana con l’obiettivo di ridurre la dispersione scolastica e costruire un futuro per i giovani in procinto di entrare nel mondo del lavoro. Il nuovo bando si rivolge a organizzazioni del territorio che possono presentare progetti per gli obiettivi strategici esplicati nel bando. Le candidature possono essere presentate entro il 18 febbraio 2019.