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160° Anniversario Santuario Lourdes, solenne cerimonia con il Cardinale Baldisseri, concelebrata anche dal Vescovo trentino Bressan

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Il cardinale Baldisseri noto anche come il ‘pianista dei papi’ per le sue doti musicali, ha celebrato domenica 11 febbraio a Lourdes, la solenne santa messa per i 160 anni delle apparizioni nella grotta di Massabielle. Oltre ai molti religiosi locali, tra i concelebranti italiani, c’era anche il Vescovo emerito di Trento, monsignor Luigi Bressan davanti a migliaia di pellegrini da tutto il mondo. Ufficializzata la 70^ guarigione ufficiale: tra gli italiani si ricorda la misteriosa storia del trentino Vittorio Micheli

©Sanctuaire Notre Dame Lourdes

 

Lourdes (Francia) – 11 febbraio 1858 – 2018, al Santuario di Lourdes, ai piedi dei Pirenei francesi, si è celebrato domenica, il 160.esimo anniversario della prima apparizione della Vergine Maria a Bernadette Soubirous, riconoscendo formalmente la settantesima guarigione ufficiale.

Una serie di iniziative, tra il 9 e il 12 febbraio, ha caratterizzato le celebrazioni per il 160.esimo anniversario della prima apparizione mariana a Lourdes. Dopo il cardinale Pietro Parolin è arrivato a Lourdes il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi. Il Santuario, venne visitato da Giovanni Paolo II nel 1983 e 2004 e da Benedetto XVI nel 2008.

I giovani e la religione

Ed è ai giovani, ha detto  il rettore del Santuario di Lourdes, padre André Cabes, che è stata dedicata particolare attenzione, in vista dell’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, sul tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale, con uno speciale incontro. Quindi con tutti i gruppi che verranno a Lourdes, avremo un mini Sinodo: sarà questa la principale innovazione.

Lourdes è una porta verso la comprensione del mistero cristiano. Avremo interventi dei catechisti e dei giornalisti, che parleranno di come trasmettere la fede oggi: come trasmettere questa accoglienza di Dio a ciascuno dei suoi figli. Ci saranno dialoghi sulla scuola e su Internet, come nuovo modo di comprensione e di comunicazione oggi. Lourdes è un luogo di speranza, dove migliaia di persone portano comunque i propri dolori. Tutto questo in una società che cerca invece sempre più di non guardare o di non riconoscere la croce”. 

La messa internazionale di domenica 11 febbraio

Le celebrazioni religiose

Il Vescovo emerito di Trento, mons. Luigi Bressan

E’ toccato proprio al cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, celebrare domenica 11 febbraio a Lourdes, la santa messa internazionale con fedeli da tutto il mondo.

Tra i molti religiosi presenti, con il rettore del santuario e tanti sacerdoti italiani, c’era anche il Vescovo trentino, mons. Luigi Bressan (nella foto) che ha concelebrato la santa messa. 

E’ proprio trentina anche una delle 70 misteriose guarigioni di Lourdes.

Il trentino Micheli tra le guarigioni

Si tratta di Vittorio Micheli, nato il 6 febbraio 1940 a Scurelle (VIDEO), piccolo centro in provincia di Trento. A ventidue anni, durante il servizio militare, fu colpito da un osteosarcoma al bacino. Dopo dieci mesi trascorsi all’ospedale militare di Trento, gli esami radiografici e istologici e i referti relativi testimoniavano la gravità del casoMicheli decise di recarsi a Lourdes. Come risulta dalle dichiarazioni sue e dei suoi accompagnatori, portato in barella alla grotta, il 1º giugno 1963, dopo essere stato immerso nell’acqua della fonte, improvvisamente si sentì guarito. Tornò all’ospedale di Trento, dove fu tenuto per alcuni mesi in osservazione: le radiografie effettuate in questo periodo mostrano una progressiva ricostituzione delle parti ossee distrutte. Micheli riprese inoltre a camminare. Il 3 maggio 1971 l’Ufficio Medico di Lourdes concluse le sue indagini con una relazione, nella quale si legge tra l’altro. La relazione della commissione medica fu inviata alla competente arcidiocesi di Trento. Dopo il parere positivo della commissione canonica, il 26 maggio 1976 l’arcivescovo Alessandro Gottardi dichiarò miracolosa la guarigione.

Il tradizionale flambeaux

Oltre alle celebrazioni religiose e alla visita alla grotta, nella giornata di festa per Lourdes, non sono mancati – sotto una pioggia battente – i fuochi d’artificio, prima del consueto appuntamento con la processione con le fiaccole, detta anche ‘fiaccolata del ritiro’ (La procession aux flambeaux), che si tiene tutti i giorni alle 21 e che è uno dei momenti più attesi dei partecipanti ai pellegrinaggi a Lourdes.

Dalla grotta delle Apparizioni si raggiunge a piedi, alla sola luce delle fiaccole, la spianata delle preghiere per ricevere la benedizione.

I fedeli a Lourdes

Sono oltre cinque milioni i fedeli o semplici curiosi che ogni anno si recano a Lourdes, il piccolo villaggio dei Pirenei francesi (20 mila abitanti), divenuto, dopo le apparizioni della Madonna alla piccola Bernadette Soubirous, la seconda città della Francia per capacità alberghiera, grazie ai 230 hotel e strutture di accoglienza di cui dispone.

Era l’11 febbraio 1858 quando la giovane Bernadette, 14 anni, prima di sei figli dei coniugi Soubirous, mugnai, cercando legna da ardere vicino al fiume Gave, davanti alla grotta di Massabielle vide, come racconterà poi, una Signora vestita di bianco con una fascia azzurra legata alla vita e un rosario sul braccio destro. La Madonna le apparirà per ben 18 volte. Poi Bernadette entrerà nel noviziato delle Suore della Carità a Nevers dove morirà ad appena 35 anni nel 1879. La Chiesa ufficializzerà le apparizioni nel 1862 e Bernadette sarà fatta santa nel 1933 da Pio XI.

La grotta di Massabielle, teatro delle apparizioni, è oggi il cuore di un centro devozionale che non ha eguali in altre parti del mondo. Sono quattro le basiliche che compongono lo spazio sacro, tra cui l’enorme chiesa sotterranea, che conta 25 mila posti; 16 le piscine (oggi in fase di ritrutturazione) in cui si immergono gli ammalati, poi le grandi spianate per i raduni di massa, la tenda per l’adorazione eucaristica, l’edificio per le confessioni.

Basti pensare che ogni anno qui vengono consumate 2 milioni e mezzo di ostie, le offerte religiose ammontano a 15 milioni di euro, sono oltre 50 le messe che ogni giorno si celebrano e si accendono circa 700 tonnellate di candele e di ceri. Una figura caratteristica del santuario sono appunto i fuochisti, gli addetti ai ceri, che vegliano notte e giorno sulle migliaia di candele che vengono accese dai pellegrini. La dimensione delle candele varia dai 130 grammi delle più comuni sino a quelle di oltre 70 kg. In particolari i ‘fuochisti dell’Apparizione’ vigilano sul candelabro della Grotta composto da 90 ceri e da un cero sulla sua sommità.

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