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Letta ottiene la fiducia al Senato, Berlusconi avverte: “Abolire l’Imu”

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Dopo la Camera, a Palazzo Madama 233 sì, 59 no

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Roma – (Adnkronos/Ign) – Il premier: “Non ci sono alternative allo stare insieme”. Il premier presenta l’agenda: “Stop rata di giugno dell’Imu, reddito minimo per le famiglie bisognose, rivedere il finanziamento pubblico per i partiti e via ai doppi stipendi per i ministri, cambiare legge elettorale”. 30 applausi per Letta. M5S si ‘scongela’ su taglio stipendi.Alfano: “Musica per nostre orecchie” . Il giuramento al Quirinale. Il premier a Berlino da Angela Merkel.

Dopo il via libera alla fiducia a Montecitorio, il Senato ha votato la fiducia al governo di Enrico Letta con 233 voti a favore, 59 contrari e 18 astenuti. “Mi sono reso conto che c’è un carico di aspettative eccessivo su questo governo” ha detto il premier intervenendo in aula prima del voto. Letta si dice ”grato” di questo ma ”la situazione è e rimane di grandissima difficoltà e emergenza” e la fiducia al governo non cancella la ”oggettiva fragilità” della situazione.

La vita del governo è legata al raggiungimento degli obiettivi illustrati ieri nel discorso programmatico, ha sottolineato il presidente del Consiglio nella sua replica al Senato. “La squadra dei ministri -ha affermato- credo sia di per sé una parte del programma. La squadra lavorerà con il Parlamento in un rapporto corretto, dato che negli ultimi anni questo rapporto era diventato sempre più asimmetrico”.

“Questo naturalmente non è solo colpa dei governi cattivi ma semplicemente perché un Parlamento con 945 tra senatori e deputati, con gli stessi poteri, non funziona. Da qui il tema della Convenzione costituente che abbiamo messo al centro della riflessione. Io ieri ho indicato il termine di 18 mesi e non perché ho voluto essere irrispettoso nei confronti del Parlamento, ma semplicemente perché ritengo che la vita di questo governo debba essere legata al raggiungimento di punti fermi e adempimenti certi -ha aggiunto Letta- che i cittadini devono poter esigere dalla politica”.

“Quello che facciamo sarà decisivo, se da qui escono parole di fiducia sul fatto che l’Italia può uscire da questa situazione”. “Non ci sarà mai una legge che ci farà uscire, sarà solo se tutti insieme percepiremo che ce la facciamo, la responsabilità comune che abbiamo è questa”, ha detto il premier.

“Contano i provvedimenti ma la fiducia delle persone e delle famiglie è venuta meno perché questi hanno deciso di smettere di investire e non lo hanno fatto per le leggi ma perché si è creato un clima per il quale anche chi non ha perso il posto o non ha visto cambiamenti di reddito ha deciso di abbassare i propri investimenti e consumi per un clima complessivo che ha finito per creare un avvitamento”, ha spiegato.

“Anche io avrei voluto un risultato elettorale diverso, avrei voluto essere non qui ma magari seduto un po’ piu’ di lato in un governo politico diverso da questo. Ma la realta’ e’ il principale tema che un uomo politico deve mettere di fronte alla sua azione altrimenti raccontiamo favole a noi stessi per stare tranquilli” sottolinea Letta. E aggiunge: “Il mescolarsi e lo stare insieme fanno paura se si ha paura della propria identita’ debole, ma se si e’ convinti della propria identita’ ci si rende conto che non ci sono alternative”.

“Io non credo che Silvio Berlusconi abbia una identita’ debole, se ho capito il personaggio. E anche io vengo da un percorso di semplificazione attraverso identita’ nuove di cui sono orgoglioso -ha spiegato il premier-. Se siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto non dobbiamo avere timore, di fronte alle politiche e’ assolutamente possibile trovare soluzioni comuni”.

Nomina sottosegretari entro domenica. Intanto, il ministro per le Infrastrutture, Maurizio Lupi ha confermato che la nomina dei sottosegretari avverrà entro domenica prossima.

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