Primo Piano NordEst Valsugana Tesino Primiero Vanoi Belluno

Il Premio Nobel e i suoi “laureati” visti da vicino

Share Button

Si svolgono a Stoccolma e ad Oslo le cerimonie di premiazione dei vincitori dei premi Nobel 2022. Vidar Helgesen, Erika Lanner e Kjersti Fløgstad – direttori esecutivi rispettivamente della Nobel Foundation, del Nobel Prize Museum e della Nobel Peace Center Foundation – illustrano retroscena, aneddoti e anticipazioni riguardanti il più prestigioso e esclusivo premio del Mondo

[ Alfred Nobel – © courtesy of the Nobel Foundation Archive ]

di GianAngelo Pistoia

NordEst – Il 27 novembre 1895 Alfred Nobel firmò il suo terzo e ultimo testamento al club svedese-norvegese di Parigi. Quando è stato aperto e letto dopo la sua morte, il testamento ha suscitato molte polemiche sia in Svezia che a livello internazionale, poiché Nobel aveva lasciato gran parte della sua ricchezza per l’istituzione di un premio. La sua famiglia si oppose all’istituzione del Premio Nobel e i beneficiari da lui nominati si rifiutarono di adempiere alle sue volontà. Passarono cinque anni prima che il primo premio Nobel potesse essere assegnato nel 1901.

[Alfred Nobel’s will, dated 27 November, 1895 – © courtesy of the Nobel Foundation Archive]
Questi sono i punti salienti del suo testamento: «Il sottoscritto, Alfred Bernhard Nobel, dopo matura deliberazione, dichiaro quanto segue come mio ultimo testamento in merito a tali proprietà che potrei lasciare alla mia morte … omissis … Tutte le mie residue attività realizzabili sono da sborsare come segue: il capitale, convertito in valori mobiliari dai miei esecutori testamentari, deve costituire un fondo, il cui interesse sarà distribuito annualmente a titolo di premio a coloro che, nell’anno precedente, hanno conferito il massimo beneficio all’umanità.

L’interesse deve essere diviso in cinque parti uguali e distribuito come segue: una parte alla persona che ha fatto la scoperta o invenzione più importante nel campo della fisica; una parte alla persona che ha fatto la scoperta o il miglioramento chimico più importante; una parte alla persona che ha fatto la scoperta più importante nell’ambito della fisiologia o della medicina; una parte alla persona che, nel campo della letteratura, ha prodotto l’opera più eccezionale in una direzione idealistica; e una parte alla persona che ha fatto di più o meglio per promuovere la comunione tra le nazioni, l’abolizione o la riduzione degli eserciti permanenti e l’istituzione e la promozione di congressi di pace. I premi per la fisica e la chimica saranno assegnati dall’Accademia svedese delle scienze; quello per risultati fisiologici o medici dal Karolinska Institute di Stoccolma; quello per la letteratura dall’Accademia di Stoccolma; e quello per i paladini della pace da un comitato di cinque persone scelto dal norvegese Storting. È mio espresso desiderio che nell’assegnazione dei premi non si tenga conto della nazionalità, ma che il premio venga assegnato alla persona più degna, scandinava o meno …».

[ The Nobel Prize medal depict Alfred Nobel – © courtesy of the Nobel Media / Alexander Mahmoud ]
Per ottemperare al lascito testamentario di Alfredo Nobel nel 1900 venne istituita a Stoccolma la Nobel Foundation. La missione principale di questa fondazione privata è di gestire la fortuna di Alfred Nobel in modo da garantire una rendita finanziaria sicura per il Premio Nobel a lungo termine e far sì che le istituzioni che assegnano i premi abbiano l’indipendenza nel loro lavoro di selezione dei “laureati”. La Fondazione – che gestisce pure il Premio Nobel per le scienze economiche istituito nel 1968 dalla Banca Centrale di Svezia – ha anche il compito di rafforzare la posizione finanziaria del Premio amministrando e sviluppando i marchi e gli asset immateriali che sono stati creati durante la storia del Premio Nobel, che abbraccia più di 100 anni.

La Fondazione Nobel si sforza anche di salvaguardare gli interessi comuni delle quattro istituzioni di assegnazione dei premi – l’Accademia reale svedese delle scienze, l’Assemblea del Nobel al Karolinska Institutet, l’Accademia svedese e il Comitato norvegese per il Nobel – e di rappresentare l’organizzazione Nobel nel suo insieme. Nel corso degli anni, la struttura organizzativa del Premio Nobel si è sviluppata e ampliata, con la creazione di una varietà di reti e istituzioni che hanno il compito di ispirare e diffondere la conoscenza del Premio Nobel attraverso molteplici attività pubbliche, mostre, incontri, eventi ed editoria digitale. Queste entità includono il Nobel Prize Outreach e il Nobel Prize Museum con sede a Stoccolma nonché il Nobel Peace Prize, Research & Information AS e la Nobel Peace Center Foundation con sede invece a Oslo.

[Nobel Prize Museum in Stockholm (exterior) – © courtesy of the Nobel Media / Hans Nilsson]
Tutte queste entità si autofinanziano o sono supportate da contributi di autorità governative e locali, di organizzazioni filantropiche o attraverso partnership con aziende pubbliche e private. Non hanno alcuna influenza o accesso alle procedure di nomina o di selezione dei Premi Nobel e solo dopo l’annuncio pubblico dei “laureati” possono iniziare a divulgare informazioni sui vincitori di ogni anno e sulle loro straordinarie scoperte.

L’attuale responsabile della Nobel Foundation è Vidar Helgesen mentre il Nobel Prize Museum e la Nobel Peace Center Foundation hanno ai loro vertici rispettivamente Erika Lanner e Kjersti Fløgstad.

[ Erika Lanner – Vidar Helgesen – © courtesy of the Nobel Prize Outreach / Clément Morin
Kjersti Fløgstad – © courtesy of the Nobel Peace Center / Sturlason ]
A proposito della Nobel Foundation in un’intervista Vidar Helgesen ha affermato: «La missione della Fondazione Nobel e l’eredità di Alfred Nobel sono più importanti che mai. Il mondo ha bisogno di scoperte scientifiche per risolvere le principali sfide che l’umanità deve affrontare, ad esempio la questione del clima e, più recentemente, il coronavirus. Nel frattempo la ricerca è sotto attacco in molti paesi. Serve un approccio critico, con dibattiti e decisioni basate sulla conoscenza, in un momento in cui le falsità si diffondono a macchia d’olio. Dobbiamo anche rafforzare la libertà di espressione, che viene repressa da sempre più governi. Il mondo ha bisogno di un dialogo e di un’interazione pacifica di fronte alle sfide globali, ma nel frattempo aumentano il nazionalismo e le tensioni tra paesi importanti.

Per me il Premio Nobel è sinonimo di scienza, libertà di espressione e dialogo pacifico. Inoltre premia i risultati concreti che rafforzano questi valori. Questa è una combinazione imbattibile. Nella mia precedente attività politica ho affrontato spesso tematiche complesse relative ai conflitti, alla pace, alla riconciliazione e democrazia, quindi non è solo perché sono norvegese che ho seguito da vicino il Premio Nobel per la Pace. Inoltre sono sempre stato curioso di sapere chi riceverà il Premio Nobel per la Letteratura. Credo che, come me, molti altri abbiano più familiarità con i Premi Nobel per la Pace e in particolare per la Letteratura. Ma negli ultimi anni ho lavorato su questioni climatiche e ambientali e ho avuto molti contatti con ricercatori che si occupano di scienze naturali ed economia. Questo ha accresciuto il mio interesse per tutte le categorie dei Premi Nobel. Ciascun Premio a livello mondiale è il più rispettato e prestigioso nel rispettivo ambito.

[ Nobel Prize award ceremony in Stockholm, Sweden – © courtesy of the Nobel Media / Alexander Mahmoud ]
È mia intenzione con la Nobel Foundation sviluppare ulteriormente gli sforzi per evidenziare quanto sia importante che il processo decisionale pubblico sia basato sulla conoscenza e per stimolare l’innovazione per rispondere alle minacce climatiche, ambientali e sanitarie, per promuovere la libertà e contribuire alla pace e al dialogo internazionali. Il Premio Nobel è un marchio e una piattaforma per promuovere questi valori e mostrare come possiamo affrontare le grandi sfide della nostra era. Il mondo ha bisogno di forze che lavorino per rafforzare la comunità internazionale. Purtroppo oggi ci sono molte forze che stanno tirando nella direzione opposta. Molte delle soluzioni ai principali problemi che il mondo deve affrontare si trovano all’incrocio tra pace, scienza, politica, affari ed economia. È qui che il collegamento con il Premio Nobel è interessante, perché abbraccia un’ampia gamma di settori dello scibile umano».

[ Nobel Peace Prize award ceremony in Oslo, Norway – © Nobel Prize Outreach / Geir Anders Rybakken Ørslien ]
Queste riflessioni di Vidar Helgesen sono condivise anche da Erika Lanner direttore del Nobel Prize Museum di Stoccolma. Intervistata di recente, Erika Lanner ha ribadito: «Alfred Nobel era un cosmopolita e ha vissuto tra San Pietroburgo, Stoccolma e Parigi. Le sue geniali invenzioni hanno portato a continui progressi tecnologici. L’imprenditore e idealista Alfred Nobel decise di devolvere per testamento il suo immenso patrimonio a un premio da assegnare annualmente a persone viventi che si fossero distinte nei diversi campi dell’erudizione e avessero contribuito ai progressi più utili per l’umanità. Il premio Nobel divenne già dagli inizi un evento di portata mondiale: nessun altro premio toccava così tanti campi scientifici e umanitari, e nessun altro premio veniva assegnato senza tener conto della nazionalità dei candidati. Il Premio Nobel dimostra che le idee cambiano il mondo. Il coraggio, la creatività e la tenacia dei “laureati” con i premi Nobel ispirano e ci danno speranza per il futuro.

[ The Nobel Prize Museum (main entrance) – © courtesy of the Nobel Media / Alexander Mahmoud ]
Il nostro è un piccolo museo ma con poliedrici contenuti. Film, approfondimenti e oggetti raccontano i vincitori del premio e il loro contributo al massimo beneficio dell’umanità. Basandoci sulla combinazione unica di aree tematiche del Premio Nobel – scienze naturali, letteratura e pace – affrontiamo le grandi domande del nostro tempo e mostriamo come possiamo rispondere ad esse con scienza, umanesimo e cooperazione. Il Premio Nobel e le storie dei “laureati” sono anche alla base per un’ampia gamma di attività di sensibilizzazione del pubblico e mostrano come possiamo imparare dalla storia passata per comprendere il nostro mondo attuale e influenzare il nostro futuro. Il Nobel Prize Museum ospita tutte le attività divulgative pubbliche legate al Premio Nobel promosse a Stoccolma, fra cui spiccano mostre permanenti e temporanee, eventi culturali, programmi scolastici e offre ai visitatori anche una biblioteca specialistica, un negozio e un rinomato “bistro Nobel” che richiama l’atmosfera dei caffè letterari storici di Vienna, Berlino e Parigi.

[ The Nobel Prize Museum (interior) – © courtesy of the Nobel Media / Åke Eson Lindman ]
Tra i vincitori del premio Nobel ci sono alcune della personalità più prominenti al mondo, e la visita al Nobel Prize Museum è un’ottima occasione per riflettere su come possiamo sfruttare al meglio la nostra creatività e sull’importanza dell’ambiente nel processo creativo. Il nostro museo allestisce regolarmente mostre temporanee su singoli premiati o su temi di più ampio respiro. Negli ultimi 20 anni le nostre mostre itineranti sono state in tournée in tutto il mondo. Abbiamo lavorato insieme agli insegnanti e incontrato migliaia di alunni curiosi: l’istruzione e la formazione in servizio dei docenti è una delle nostre pietre miliari.

[ Five Nobel Prize laureates visiting the Museum (Erika Lanner together with Frances Arnold, Syukuro Manabe, David Card, Christopher A. Sims and David W.C. MacMillan) – © courtesy of the Nobel Prize Outreach / Clément Morin ]
Con le mostre pubbliche, gli incontri, i canali digitali del Premio Nobel e tutte le altre nostre attività di sensibilizzazione sia in Svezia che nel mondo, desideriamo contribuire a creare incontri emozionanti tra le persone: persone che osano sfidare lo status quo, che vogliono porre nuove domande, formulare nuovi pensieri e contribuire a creare un mondo migliore. L’attuale sede del Nobel Prize Museum è ubicata nel palazzo dell’Accademia Svedese a Stortorget, la piazza principale del centro storico di Stoccolma. Al fine di riunire le nostre attività di sensibilizzazione del pubblico e diventare una destinazione naturale per persone provenienti da tutto il mondo – turisti, residenti di Stoccolma, ricercatori e alunni delle scuole – stiamo creando una nuova casa per il Premio Nobel nel cuore di Stoccolma in un ambiente unico con più spazio, maggiore accessibilità e più opportunità di incontri emozionanti. In una conferenza stampa congiunta di alcuni mesi fa fra Comune di Stoccolma e la Nobel Foundation è stato annunciato che la nuova struttura polivalente sorgerà a Stadsgårdskajen nel quartiere di Slussen.

[ Slussen aerial photo is created by Dbox / Foster and partner – © courtesy of the Nobel Media ]
È stato scelto questo sito perché presenta molti vantaggi grazie alla sua posizione in riva al mare e al facile accesso ai trasporti pubblici, alle piste ciclabili, ai percorsi pedonali e ai corsi d’acqua. Stadsgårdskajen è il lungomare settentrionale dell’isola di Södermalm, a est di Slussen, con ampie vedute del porto di Stoccolma e del centro città. Negli ultimi anni Slussen ha subito un’importante ristrutturazione e riconfigurazione urbanistica. La Nobel Foundation ha già avviato il processo di ricerca dei finanziamenti per il progetto e per la scelta dell’architetto a cui affidare la realizzazione dell’opera. Sarà necessario progettare un nuovo edificio che si integri con l’ambiente circostante. La costruzione del Centro Nobel è resa possibile da un accordo tra la società immobiliare Atrium Ljungberg e la città di Stoccolma. Nel 2023 inizierà la costruzione di un ponte che integrerà l’esistente strada sul lungomare di Stadsgårdsleden. Quindi i lavori di costruzione del Centro Nobel potranno iniziare presumibilmente nel 2025/2026 e terminare nel 2029».
Anche Kjersti Fløgstad, direttore esecutivo del Nobel Peace Center di Oslo, ritiene che gli obiettivi di sviluppo e rilancio nel terzo millennio del Premio Nobel a cui anelano i colleghi Vidar Helgesen e Erika Lanner siano realizzabili.

[ Nobel Peace Center in Oslo (exterior) – © courtesy of the Nobel Peace Center / Johannes Granseth ]
A tal proposito precisa: «mancano meno di dieci anni al completamento del lavoro sugli obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite. Conseguire questi risultati per un mondo più vivibile, giusto e pacifico è il compito precipuo che caratterizzerà le attività del Nobel Peace Center durante gli anni del mio mandato. Vedo un grande potenziale nella collaborazione con le imprese e la società civile per creare un maggiore coinvolgimento sia attorno agli obiettivi di sostenibilità che al Premio Nobel per la Pace. Nella società odierna, con differenze crescenti, polarizzazione e accesi dibattiti online, la capacità di creare dialogo è forse più importante che mai. Desidero mettere il dialogo all’ordine del giorno e contribuire a una cultura in cui c’è spazio per un’ampia gamma di voci. E possiamo imparare molto dai vincitori del Premio Nobel per la Pace.

L’istituzione che ho l’onore ed anche l’onere di dirigere è il sesto museo più visitato della Norvegia e auspico diventi un’agorà per il dibattito e la riflessione su temi di attualità legati alla guerra, alla pace e alla risoluzione dei conflitti. Ho iniziato dalle piccole cose, dando avvio a una nuova tradizione. Ogni venerdì a mezzogiorno, durante il semestre estivo, il Nobel Peace Center rilascia una colomba della pace insieme a “Le buone notizie della settimana”, indicando che il mondo si sta muovendo in una direzione più pacifica. La colomba bianca viene liberata da una finestra del Nobel Peace Center, situato sulla piazza del municipio e mentre sorvola la piazza, la canzone di John Lennon “Give Peace a Chance” riecheggia dai campanili circostanti.

[ “Peace dove with good news” flies from the Nobel Peace Center – © Nobel Peace Center / Johannes Granseth ]
Durante la stagione invernale (ottobre – aprile) la colomba della pace è un evento digitale, poiché la colomba non può farlo quando fa freddo. È possibile allora accedere ai social media per vedere la colomba della pace volteggiare virtualmente. In un mondo che sembra sempre più insicuro e instabile, la pace e la speranza sono più che mai necessarie e la colomba bianca è probabilmente il simbolo più forte che le rappresenta».

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *