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Il Papa ricorda Mayr-Nusser, martire del nazismo. Messa di ringraziamento per la beatificazione

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“Un modello anche per i papà, che oggi festeggiamo con affetto”

Bolzano – Dopo la recita dell’Angelus, papa Francesco ha ricordato che “a Bolzano, è stato proclamato beato Josef Mayr-Nusser, padre di famiglia ed esponente dell’Azione Cattolica, morto martire perché si rifiutò di aderire al nazismo per fedeltà al Vangelo”.

“Per la sua grande levatura morale e spirituale – ha sottolineato il Pontefice – egli costituisce un modello per i fedeli laici, specialmente per i papà, che ricordiamo con grande affetto, anche se la festa liturgica di san Giuseppe, loro patrono, quest’anno sarà celebrata domani perché oggi è domenica”.

La beatificazione in Alto Adige

“Il martirio non è un caso fortuito”. Lo ha detto il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, durante la beatificazione di Josef Mayr-Nusser, il bolzanino, padre di famiglia, che disse no a Hitler e morì nel 1945 durante il trasferimento nel campo di stermino di Dachau.

Davanti a migliaia di fedeli nel duomo di Bolzano, il cardinale ha esaltato le virtù del martire, il primo beato contemporaneo della diocesi di Bolzano e Bressanone, che grazie alla sua profonda fede divenne una “fiaccola di luce, seguendo fino alla fine la propria coscienza”. Amato ha anche ricordato gli studi religiosi del bolzanino e la sua visione cristiana della vita.

Il vescovo Ivo Muser ha evidenziato la gioia della diocesi di Bolzano e Bressanone per la beatificazione di questo “laico, padre di famiglia, esempio per l’impegno socio-politico dei cristiano”. “Questo martire scomodo – ha detto – ci stimola al coraggio civile e di fare i conti con le pagine oscure della storia dell’Alto Adige”.

La messa di ringraziamento

“Dall’acqua e dallo Spirito Santo”, questo è stato il motto della S. Messa di ringraziamento di oggi, 19 marzo 2017, nel Duomo di Bolzano; la testimonianza di fede che scaturisce dal battesimo è stata al centro della liturgia. Come il beato Josef Mayr-Nusser ha vissuto la sua vocazione battesimale, così si tratta di essere testimoni di Cristo.

“Noi giovani cristiani siamo rinati dall’acqua e dallo Spirito Santo a nuova vita. Portiamo in noi la luce della verità, Cristo. Ma non portiamo questa luce timidamente per noi soli, abbiamo una missione nel mondo”. Questa citazione di Josef Mayr-Nusser spiega la vocazione battesimale.

Il vescovo Ivo Muser ha affermato: “Se guardiamo sul calendario, vedremo scritto il nome Giuseppe. La solennità di S. Giuseppe è l’onomastico del nostro nuovo beato. E proprio oggi di 10 anni fa, il 19 marzo 2007, si è conclusa la causa diocesana di beatificazione di Josef Mayr-Nusser. L’onomastico ricorda il dono del battesimo. I nostri nomi sono scritti per sempre nel libro della vita, come scrive la Sacra Scrittura. Insieme a Josef Mayr-Nusser ringraziamo per la nostra vocazione di cristiani. Egli stesso ha detto: Il giorno del nostro battesimo è incomparabilmente più importante del giorno della nostra nascita.”

La S. Messa di ringraziamento è stata caratterizzata da diversi momenti importanti come il rinnovo delle promesse battesimali, la consegna da parte del vescovo del rosario, della Sacra Scrittura, del messale e del pane della solidarietà ai giovani. Al termine della celebrazione lo scrigno con le reliquie del nuovo beato è stato portato in processione solenne nel Duomo e deposto nella nuova tomba presso l’altare laterale.

La celebrazione è stata animata musicalmente dal Coro del Vinzentinum sotto la guida di Andrea Tasser e dall’organista del Duomo di Bolzano Tobias Chizzali.

Al termine della celebrazione eucaristica il presule ha evidenziato che ora le celebrazioni per la beatificazione sono terminate, ma “che la figura e il messaggio di Josef Mayr-Nusser ci devono accompagnare sempre. Ci è stato donato come esempio, come ammonitore e come intercessore presso Dio. Ci sfida e ci interpella nel nostro essere cristiano. Che ci possa aiutare a vivere il nostro cammino di vita e la società in modo cristiano, coraggioso e solidale.”

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