Primiero Vanoi

Fusione o Gestione Associata Imèr Mezzano: la minoranza di Imèr: “Questioni da analizzare e discutere in sedi istituzionali”

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Prende posizione la minoranza di Imèr sulla questione, citando il programma elettorale

imer
Imèr – Ph. Luigi Valline

Imèr (Trento) – “Per chiarezza e doverosa informazione – precisa in una nota il capogruppo di minoranza di Imèr, Pio Decimo Bettega – che il programma della lista “Per Imer” all’opposizione in questa tornata elettorale, in merito all’argomento in oggetto recitava testualmente: ‘Partecipare con doverosa cautela, ma con decisione, alla futura fusione dei comuni di Primiero, valutando prioritariamente le possibilità di addivenire ad un accordo con il comune limitrofo di Mezzano, per giungere più forti ed accomunati da un’unica realtà territoriale al Tavolo delle trattative con i Comuni dell’Alto Primiero che hanno già avviato un analogo percorso’.

Questa era ed è la posizione della minoranza di Imer, anche se tali questioni dovrebbero essere analizzate e discusse in sedi istituzionali”.

>Il dibattito di questi giorni sul futuro del fondovalle di Primiero

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One Reply to “Fusione o Gestione Associata Imèr Mezzano: la minoranza di Imèr: “Questioni da analizzare e discutere in sedi istituzionali”

  1. Se l’obiettivo di TUTTI è quello della fusione del territorio di Primiero nei prossimi anni, direi che la via più intelligente da percorrere è quella della Val di Fassa: ambito UNICO su tutto per tutta la valle.
    Quindi, al netto di chi vorrebbe la dogana al Casél, la proposta che deve essere portata avanti non è quella sciocchezza di gestione associata del “basso Primiero-Vanoi, che crea solo disagi e danni, ma è una di queste due:
    1- ambito unico di gestione associata Primiero-Vanoi
    oppure
    2-ambito unico di gestione associata del Primiero+ambito del Vanoi (per le caratteristiche geografiche che ha).
    Poi, dopo 5 anni, si ha la fusione almeno di tutto il Primiero ed eventualmente anche del Vanoi… e c’è il tempo per costruire le basi del consenso.
    Solo queste due vie permettono una visione davvero omogenea ed efficiente del territorio.
    Il resto sono chiacchiere e fumo gettato da chi vuole il primiero diviso su tutto.
    Nel resto del Trentino (Val di Fassa, ma anche altrove dove ci sono già comuni fusi) ragionano così.
    La deroga che disegna l’ambito del Basso Primiero o che li esclude da una gestione unitaria ampiamente auspicata dalla popolazione e dalla PAT non sta in piedi per logica.
    Il Comune dell’Alto Primiero non perderebbe soldi, perché i bilanci rimangono separati.
    Ci si allenerebbe per 4-5 anni a convivere per poi associarsi. E si disegnerebbe veramente l’assetto istituzionale per come è fatto il territorio: omogeneità sull’asse del Cismon+Mis+Vanoi.

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