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Disastro Aereo, E’ polemica su Air France mentre continuano ad affiorare i corpi

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Altri corpi dall’oceano – Fino ad oggi, sono stati trovati 28 corpi. E’ il bilancio che arriva  martedì sera dal giornale brasiliano O Globo, citando come fonte la Marina brasiliana e la forza aerea locale. Avanza l’ipotesi del cedimento strutturale del velivolo.

La polemica sui velivoli – Secondo fonti del Sindacato dei piloti, il gruppo Air France ha avviato la sostituzione delle sonde che permettono di controllare la velocita’ sui suoi velivoli A330 e A340. Aggiungendo che nell’inchiesta sull’incidente dell’Airbus non e’ stato stabilito un nesso fra queste sonde e il disastro, ma soltanto un collegamento possibile. Ieri un altro sindacato dei piloti aveva chiesto al personale di rifiutare tutti i voli su A330 e A340 non dotati dei nuovi modelli di sonde.

Guarda le nuove foto diffuse sul disastro aereo (O Globo)

Leggi il servizio di Cnn.com

Flight Air France 447 Rio – Paris (Comunicato della Compagnia aerea)

A Noronha gli esperti brasiliani provvederanno ad una «prima pre-identificazione e alla raccolta di una serie di dati di base» dei corpi, subito portati alla città di Recife, dove si procederà agli esami del Dna per la loro identificazione presso l’Istituto medico legale (Iml) della città. Un portavoce dell’aeronautica, Henry Munhoz, ha sottolineato che in queste ore «centinaia di oggetti» che appartenevano al volo dell’Air France vengono raccolti in mare. «Non ci sono dubbi che sia i corpi sia i pezzi trovati appartenevano all’aereo», ha precisato Muhoz, indicando inoltre il ritrovamento anche di «pezzi di una delle ale e rottami» dell’aereo.

Le ricerche si concentrano in queste ore in un’area vicina agli isolotti disabitati di Sao Pedro e Sao Paulo, circa 700 chilometri da Noronha e 1.300 da Recife. Nell’area si trova ormai una vera "armada" di mezzi: la marina brasiliana sta operando con cinque navi, alle quali oggi si è aggiunta la fregata Ventose della Francia, che ha sul posto anche due aerei (un Falcon 50 e un Atlantic Rescue D). In totale, nel cuore dell’Atlantico alla ricerca di altri corpi e del relitto dell’aereo ci sono 14 aerei.

Sette giorni di giallo – Durante l’ultima fase del suo volo, dall’Airbus dell’Air France decollato da Rio de Janeiro erano partiti 24 messaggi automatici di segnalazione di anomalie. Lo ha reso noto nel corso di una conferenza stampa tenuta a Parigi Paul-Louis Arslanian, direttore del BEA, Bureau d’enquetes et d’analyses.

Meteo non così eccezionale –
Nel corso della stessa conferenza stampa esperti del servizio meteorologico francese hanno spiegato che le condizioni del tempo la notte della scomparsa dell’aereo, per quanto cattive, non erano tali da essere considerate eccezionali o fuori dalle norme stagionali.

Il capo del BEA ha inoltre rivelato che i segnali inviati dal volo Air France prima che sparisse dagli schermi radar indicano che il pilota automatico dell’Airbus non era inserito. Secondo Arslanian al momento non è chiaro se il pilota automatico fosse stato disinserito dai piloti o se invece avesse smesso di funzionare a causa di una serie di letture contrastanti dei dati sulla velocità dell’aereo. "Abbiamo visto anche messaggi che mostrano che il pilota automatico non era in funzione", ha confermato Alain Boiullard, responsabile delle indagini sul disastro.

Le ricerche proseguono –
Gli Stati Uniti, ha poi riferito Arslanian, sono pronti a fornire strumenti di alta precisione per aiutare le ricerche dei resti del velivolo. La strumentazione sarà trasportata nell’area delle ricerche, a circa 1.200 chilometri al largo del Brasile, a bordo di due navi, un vascello di ricerca francese provvisto di un robot sommergibile e un sottomarino. Entrambe le navi sono in grado di recuperare relitti a profondità fino a 6.000 metri. Un terzo mezzo, il sottomarino nucleare francese Emeraude equipaggiato con sonar ad alta precisione, verrà portato nella zona per coadiuvare le ricerche.

A cinque giorni dalla scomparsa dell’aereo, con 228 persone a bordo, tra cui dieci italiani, nessuna traccia del velivolo o dei passeggeri è stata ancora rinvenuta. Arslanian ha sollevato la preoccupazione che le due scatole nere – un registratore dei parametri di volo e il registratore vocale della cabina di pilotaggio – possano essersi staccate dal segnalatore che emette ultrasuoni per 30 giorni. Se così fosse, le scatole nere sarebbero perdute per sempre, con conseguente impossibilità di risalire alle cause dell’incidente.

La smentita sui resti – Nei giorni scorsi il nuovo colpo di scena sul caso Airbus decollato dal Brasile. I rottami recuperati nell’Atlantico non appartengono infatti all’aereo Air France scomparso. Ad annunciarlo era stato il portavoce dell’ufficio controllo dello spazio aereo brasiliano, Ramon Cardoso. "Al momento nessun pezzo dell’aereo è stato recuperato", aveva detto Cardoso. Un pezzo inizialmente ritenuto parte del bagagliaio dell’Airbus 330 è risultato di legno, materiale che non è stato usato per costruire l’aereo. Quanto alla macchia di combustibile sulla superficie dell’oceano, sarebbe stata lasciata da un’imbarcazione. Il pezzo metallico sarebbe "una piccola imbarcazione abbandonata" e il salvagente arancione sarebbe un gallegiante alla deriva.

Il giallo sulla scomparsa del velivolo – E’ sempre piu’ fitto il mistero sulla sorte dell’aereo Air France scomparso in volo con 228 persone a bordo, fra cui 10 italiani. L’ufficio francese per le indagini sugli incidenti (Bea) ha emesso un comunicato mettendo in guardia "contro ogni interpretazione o speculazione affrettata sulla base di informazioni parziali o non confermate".

I rottami non sono dell’Airbus –
A questo stadio dell’inchiesta, afferma il Bea, sono stati stabiliti solo due fatti. Il primo "e’ la presenza presso la rotta prevista dell’aereo di significative cellule convettive tipiche delle zone tropicali", nota l’ufficio francese, riferendosi agli elementi che si riscontrano nei temporali. Inoltre "sulla base dell’analisi dei messagi automatici inviati dall’aereo, vi sono incoerenza fra le diverse velocita’ misurate". Il comunicato giunge dopo che il Brasile ha chiarito che i rottami trovati nell’Oceano Atlantico non appartengono all’Airbus 330 scomparso lunedi’ durante il viaggio da Rio De Janeiro a Parigi.

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