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Dalle Dolomiti alle sabbie africane, “De Bello Italico”: è il prezioso diario di Antonio Cemin a cura di Silvano Cemin

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La storia è fatta di grandi avvenimenti – per rimanere sull’attualità la ritirata dall’Afganistan o quella dal Vietnam, il primo uomo nello spazio o la conquista della luna, l’influenza Spagnola o il Coronavirus – ma è anche di eventi personali, piccole vicissitudini che conoscono i protagonisti e (forse) i loro famigliari


di Ervino Filippi Gilli

NordEst – Conoscere i grandi avvenimenti è facile, la bibliografia storica si arricchisce di titoli ogni giorno, ma le storie personali – i piccoli eventi – sono spesso destinati all’oblio: scomparsi i protagonisti, scomparsa la loro storia.

Ma ogni tanto si scopre che qualche “illuminato” si è preso il tempo di annotare i passaggi salienti della propria vita. Queste raccolte di note li chiamiamo diari: possono essere di scuola (diventati con gli anni da una semplice elencazione dei compiti a casa a veri e propri collage di pensieri, foto, disegni), di vita, di guerra, di viaggio e di molte altre categorie.

I diari sono importanti perché raccontano di donne e uomini, della loro vita, delle loro paure, delle loro speranze, del loro quotidiano: ed è possibile che uno o più di queste persone sia stata protagonista – magari suo malgrado – di quei grandi eventi che conosciamo con il nome di “fatti storici”.

Antonio Cemin di Siror, classe 1914, è una di queste persone che ha deciso di tramandare gli eventi che caratterizzarono la sua vita in un periodo particolarmente importante per la storia di tutti: la Seconda Guerra Mondiale – dal 1939 al 1945.

Questo libro, edito a cura del figlio Silvio nel giugno 2021, è un volume non in vendita (ma che è possibile reperire presso la biblioteca di Fiera) che raccoglie i pensieri e gli avvenimenti che caratterizzano la vita di Antonio Cemin nel periodo bellico.

E’ interessante da leggere ed anche piacevole: ci si può trovare l’ansia del non sapere se l’Italia mussoliniana entrerà o meno in guerra, i preparativi e poi l’attacco alla Francia sulle Alpi, la guerra in Albania ed in Grecia, il rientro in Italia ed il congedo temporaneo, il richiamo sotto le armi e l’invio in Sicilia a Catania e Taormina, l’ordine di resa e la prigionia in Africa nei campi di concentramento di Tunisi ed Algeri, il rientro a Napoli, la fine della prigionia, l’agognato congedo illimitato. Il tutto arricchito da una vasta documentazione fotografica e documentale.

Insomma uno spaccato di storia recente (anche se poi sono passati ottant’anni) che racconta come una generazione e più di italiani (e non solo) si sia fatta abbagliare prima e sia stata disillusa poi da regimi totalitari che hanno cercato di annichilire le persone alla stregua di quanto immaginato da Evgenij Zamjatin nel suo NOI o da Orwell in 1984.

Un libro consigliabile che può essere letto ma anche riletto più volte per approfondire argomenti o periodi storici specifici. Ringrazio Silvano Cemin per averci fatto partecipe dei ricordi del padre ed a chi avrà l’intelligenza di procurarsi il volume, auguro una buona lettura.


L’interessante volume 15×21 di 284 pagine, è consultabile a richiesta presso la Biblioteca intercomunale di Primiero (Trento) – Via Fiume, 6 – Fiera di Primiero – 38054 – Tel. 0439 762344 – biblioteca.primiero@comuneprimiero.tn.it


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