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Basta con gli scempi in nome delle “grandi navi” nella Laguna Veneta

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Associazioni ecologiste contro la decisione presa l’8 agosto dal Comitato interministeriale per la salvaguardia di Venezia

GRANDI NAVI VIA DA BACINO S.MARCO, STRADA E' CANALE CONTORTA

Venezia – L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus contesta la decisione secca e senza alternative presa l’8 agosto 2014 dal Comitato interministeriale per la salvaguardia di Venezia di realizzare il Canale Contorta – S. Angelo quale diramazione del Canale Malamocco – Marghera per l’accesso delle “grandi navi” al terminal crocieristico della Stazione Marittima.

La decisione – individuata precedentemente con decreto Cap. Porto Venezia n. 472 del 5 dicembre 2013 (“via di navigazione praticabile alternativa a quelle vietate, alle navi di stazza lorda superiore alle 40.000 G.T., del Canale di San Marco e del Canale della Giudecca”) – prevede un canale che dovrebbe esser scavato ex novo con indubbi danni di non prevedibile entità al delicatissimo ecosistema della Laguna Veneta, come già affermato dalla Commissione V.I.A./V.A.S. del Ministero dell’ambiente in uno specifico parere. Inoltre, l’ipotesi progettuale è già oggetto di un ricorso davanti al T.A.R. Veneto da parte del Comune di Venezia, in quanto non prevista dal piano regolatore portuale né dal piano regolatore generale comunale.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus sostiene quanto ribadito più volte dal Comitato NO Grandi Navi – Laguna Bene Comune: sono comunque inaccettabili tutti gli scenari che prevedono il mantenimento delle grandi navi all’interno della Laguna (Contorta, Marghera, retro Giudecca) a causa delle obiettive criticità connesse al modello oggi imperante (rischio di incidenti, inquinamento, erosione dei fondali, vibrazioni, rumori, stress turistico).

Stop alle navi oltre 40mila tonnellate nel bacino San Marco e nel canale della Giudecca a Venezia. Così il presidente della Regione Veneto Luca Zaia in un tweet durante la riunione del Comitato Interministeriale per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna a Roma . ”C’è stata una decisione unanime – ha spiegato Zaia in un video allegato al tweet – quella di avviare da subito il canale della Cortorta Sant’Angelo alla Valutazione di impatto ambientale (Via), di valutare eventualmente altri progetti e soprattutto l’unanimità di far uscire le grandi navi da San Marco e dalla Giudecca. I tempi sono quelli della burocrazia, spero che si faccia velocemente”. L’applicazione del decreto Clini-Passera, aggiunge Zaia, “è comunque un obiettivo da raggiungere: tutte le grandi navi sopra le 40 mila tonnellate dovranno stare fuori dal bacino di San Marco e dal Canale della Giudecca. La tempistica però la detta la procedura. Io spero che si faccia velocemente e anche per questo è fondamentale andare subito alla valutazione di impatto ambientale”.

“Le grandi navi a Venezia devono essere compatibili con la salvaguardia dell’Ambiente e con la tutela del patrimonio artistico di quella meravigliosa città” ha affermato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti spiegando che ”sottoporremo il programma ‘Contorta’ a una serissima Valutazione d’Impatto Ambientale che dal punto di vista scientifico dovrà dirci quali effetti positivi o negativi possano esserci sull’ecosistema. Non escludiamo di poter sottoporre ad uguale e rigorosa valutazione anche altri progetti che dovessero arrivare. Il nostro obiettivo è la tutela dell’Ambiente senza la compromissione dell’economia”.

“Il solo progetto capace di allontanare le navi da San Marco mantenendo l’eccellenza crocieristica veneziana e’ il canale Contorta-Sant’Angelo su cui si avvia da domani la procedura di Via, immaginando poi di poterlo realizzare in 18 mesi” spiega il presidente dell’Autorità portuale di Venezia Paolo Costa al termine del Comitatone. “Mi pare che la riunione e’ andata bene anche perche’ a lungo preparata, seguita con molta professionalita’ dalla presidenza del consiglio – commenta Costa – Riafferma la centralità dell’economia crocieristica veneziana per l’economia italiana e in questo la centralita’ della Stazione Marittima non sostituibile a breve periodo”. Per il presidente dell’Autorità portuale di Venezia “nel lungo periodo è possibile mettere mano alla revisione del piano regolatore portuale per verificare se sia possibile, in uno scenario post offshore petrolifero e di container, se il canale Malamocco Marghera sara’ in grado di sostenere anche navi da crociera. Se sì, si potrà immaginare una stazione passeggeri marittima a Marghera. O in alternativa se, rivedendo il piano regolatore comunale di Cavallino Treporti o di Venezia per il Lido, sia possibile risolvere i problemi di accessibilità da terra di una nuova stazione marittima passeggeri alle bocche di porto”.

Il terzo punto affrontato dal Comitatone, riferisce ancora Costa, è che si constata che il solo progetto capace di allontanare le navi da San Marco mantenendo l’eccellenza crocieristica veneziana e’ il canale Contorta Sant’Angelo sul cui progetto si avvia da domani la procedura di via, immaginando poi di poterlo realizzare in 18 mesi. Il piano – puntualizza – e’ oggi in una versione che si occupa anche del recupero morfologico della laguna centrale”. Il quarto punto, come previsto dalla legge sull’impatto ambientale, conclude Costa, prevede che “qualora altre ipotesi progettuali raggiungessero il livello di accettabilità funzionale da parte dell’Autorità portuale e marittima verrebbero anch’esse sottoposte a via. Da ultimo, su richiesta del ministro Franceschini, il governo tradurra’ in norme l’accordo volontario con le compagnie di navigazione per il rispetto dei limiti al traffico davanti a San Marco per il 2014 e il 2015 previsti dall’ordinanza della Capitaneria di porto che il Tar ha sospeso e che oggi sono applicati in via solo volontaria”.

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