Primo Piano NordEst Belluno

Appello dell’assessore Bottacin a fare squadra per salvare la provincia di Belluno

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I Bellunesi trasferiscono a Roma ogni anno quasi un miliardo di euro, di cui non ritornano che briciole

Belluno_Feltre_panoramica sulla città

Belluno – “Se lo Stato non ripristina gli oltre trenta milioni di euro tagliati alla provincia di Belluno in questi ultimi anni, qualsiasi diverso intervento avrà l’effetto di un temporaneo palliativo, un piccolo placebo assolutamente insufficiente per guarire una malattia terminale”. Con queste parole l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin replica alla posizione strumentale di chi sollecita la Regione a finanziare Palazzo Piloni tramite la Legge 25/2014.

“Conosco i bilanci della Provincia – sottolinea Bottacin – avendoli studiati con attenzione negli anni della mia presidenza: rispetto a un vasto territorio, a cui di converso si collega una densità abitativa molto bassa, l’ente non ha mai potuto far fronte con entrate proprie nemmeno alle sole spese di funzionamento. Per quanto ci si possa ingegnare, se il governo nazionale non decide di ripristinare la sua quota di finanziamento, non si potranno trovare soluzioni diverse dalla chiusura dell’amministrazione provinciale e ciò nonostante già da anni la Regione abbia riconosciuto nei fatti la specificità del territorio, destinando alla provincia il raddoppio dei canoni idrici”.

“Per quanto di competenza – aggiunge – è comunque nostra intenzione calendarizzare già per il mese di ottobre la discussione su un apposito disegno di legge che, similarmente a quanto già fatto in Lombardia per Sondrio, stabilisca nel dettaglio le funzioni regionali da riversare a Belluno e le fonti di finanziamento. Tuttavia questo non può essere sufficiente a risolvere il problema finanziario che grava sulla provincia, a cui si può far fronte solo con un intervento nazionale. Il residuo fiscale che i Bellunesi trasferiscono a Roma ogni anno si avvicina al miliardo di euro, possibile che il governo sia incapace di spostare qualche decina di milioni?”.

“Noi continueremo a stimolare lo Stato centrale e i suoi rappresentanti sul territorio – prosegue l’assessore – affinché possano avere un diversa sensibilità per il bellunese, e cercheremo di farlo non a parole ma con iniziative come quella di ieri: duemilionitrecentomila euro di investimento annui per l’elisoccorso del Suem di Pieve di Cadore sono una reale e tangibile dimostrazione di chi, aldilà delle chiacchiere, crede nella possibilità di migliorare la qualità di vita dei bellunesi”.

“In questo senso – conclude Bottacin – voglio rivolgere un appello ai sindaci, alle categorie economiche e a tutti quelli che a diverso titolo credono nella concretezza del fare tipica degli uomini di montagna, per condurre assieme una battaglia non ideologica ma dettata dall’amore per la nostra terra, affinché assieme e quindi con maggior forza si possa sollecitare Roma a dare a Belluno non le elemosine ma quello che le spetta. Solo ottenendo un’autonomia vera, data dalla restituzione alla provincia di una parte importante di quanto versato dai cittadini bellunesi – come succede ad esempio per Trento e Bolzano che trattengono la gran parte dell’IVA versata dai cittadini – si potrà compiere un percorso sostenibile per il rilancio del nostro territorio”.

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