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Volo AF 447 Rio – Parigi: dopo 13 anni, processo al via contro Air France e Airbus (VIDEO)

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A bordo il direttore della Trentini nel Mondo Rino Zandonai, il consigliere provinciale trentino Giovanni Battista Lenzi e il sindaco di Canal San Bovo, Luigi Zortea. Tre le vittime altoatesine: Georg Martiner, 25 anni di Ortisei, residente a Bolzano ma nato in Brasile, Alexander Paulitsch, 35 anni di San Candido e Georg Lercher, 34 anni, anche lui di San Candido. Ultimi aggiornamenti. La notizia su Reuters. il lungo elenco delle 228 vittime 

Parigi (Euronews) – Si è aperto a Parigi il processo contro Air France e il produttore di velivoli Airbus per la strage del primo giugno 2009 quando il volo AF447 da Rio de Janeiro a Parigi si è inabissato nell’atlantico non lasciando alcuna speranza alle 228 persone a bordo. Parti del velivolo, un A330, furono immediatamente trovate ma ci vollero due anni per recuperare fusoliera e per decifrare la scatola nera.

L’accusa procede per omicidio colposo. “Tredici anni dopo, arriva un processo, un processo che, per me, non ha molto interesse personale, poiché non mi riporterà mia figlia. Ma credo sia importante, ancora una volta, che la gente ricordi quell’incidente, raccontarlo con parole d’oggi e soprattutto definire delle responsabilità, perché ci sono delle responsabilità da attribuire”, dice Corinne, la mamma di Caroline, una delle vittime.

Al centro dell’indagine, per l’accusa, un insufficiente addestramento del pilota, che entrava in una zona di forti turbolenze, e una sonda di monitoraggio della velocità difettosa: dopo lo schianto, sarebbe stata sostituita su tutti i velivoli che ne erano dotati, in tutto il mondo. Sia Air France che Airbus hanno negato gli addebiti; sul volo viaggiavano anche 10 italiani.

Il 29 agosto 2019, l’ordinanza dei gip, Nicolas Aubertin e Fabienne Bertin, indicano che non avrebbero mosso accuse contro le società indagate: per loro l’incidente è dovuto ad un errore del pilota. I legali dei familiari delle vittime fanno ricorso e la corte d’Appello, nel 2021 dispone il deferimento di Air France e Airbus al tribunale penale. Inutile il ricorso di Airbus in cassazione: il tribunale di terzo grado lo respinge e così questo ottobre si apre il processo la cui fase dibattimentale dovrebbe durare tre settimane.

Le vittime italiane

Ecco chi erano i dieci italiani a bordo dell’airbus dell’Air France scomparso mentre sorvolava l’oceano Atlantico:

LUIGI ZORTEA, 66 anni, sposato e padre di tre figli, era sindaco di Canal San Bovo (Trento). Negli anni ’90 ideò l’incentivo alla natalità e nuzialità per frenare lo spopolamento nel Vanoi. Un milione di lire a neonato secondogenito e alle coppie che si sposavano e decidevano di risiedere nella valle. Avviò anche una importante collaborazione in campo sanitario in un territorio di confine come Primiero (Trento) con il vicino ospedale di Feltre (Belluno).

GIOVANNI BATISTA LENZI, 58 anni, era sposato e padre di due figlie. Gia’ sindaco di Samone (Trento), dove risiedeva, da componente del centro studi Alcide Degasperi di Borgo Valsugana (Trento) favori’ la realizzazione del museo Casa natale di Alcide Degasperi. Dal 2003 era consigliere regionale. Era presidente della prima Commissione del Consiglio della Provincia autonoma di Trento e membro della Consulta emigrazione.

RINO ZANDONAI, 60 anni, di Villa Lagarina (Trento), sposato e padre di due figlie, dal 1991 era direttore della Associazione Trentini nel Mondo. Per vent’anni insegno’ agli figli di emigrati italiani in Belgio, dirigendo una scuola superiore. Rappresentante sindacale degli insegnanti nel Benelux e rappresentante Intercoascit, ha conosciuto da vicino l’emigrazione italiana e del Trentino.

Nella foto da sinistra: i trentini Luigi Zortea, Giovanni Battista Lenzi e Rino Zandonai

ALEXANDER PAULITSCH, 35 anni, consulente aziendale di San Candido (Bolzano). Era il figlio del proprietario di un albergo nella cittadina montana altoatesina e di professione era designer.

GEORG LERCHER, 34 anni, imprenditore del settore del legno con un azienda che fornisce i cantieri edili, anche lui di San Candido (Bolzano). In paese tutti ne ricordano la grande passione per i viaggi, con una spiccata passione per il continente latino-americano. Era partito per il Brasile un mese fa, assieme a Georg Lechner.

GEORG MARTINER, 25 anni, di origine brasiliana, in tenera eta’ era stato adottato da una famiglia di Ortisei, da poco tempo trasferita a Bolzano. Il viaggio in Brasile lo aveva intrapreso per un ritorno nella sua terra di origine.

CLAUDIA DEGLI ESPOSTI, 56 anni, di Bologna, si era recata in Brasile come responsabile del marketing territoriale dell’Ervet, societa’ per la valorizzazione economica del territorio, che fa capo alla Regione Emilia-Romagna. Era stata invitata dalla Agenzia di sviluppo territoriale dello Stato del Parana’ e aveva assistito anche alle sfilate della ‘Parana’ business collection’.

ENZO CANALETTI, 50 anni, residente al Lido di Venezia. Era primo maresciallo presso la caserma di Malcontenta del Reggimento Lagunari ‘Serenissima’. Non era inquadrato in reparti operativi. Aveva collaborato con la moglie in alcuni progetti umanitari.

ANGELA CRISTINA DE OLIVEIRA SILVA (moglie di Enzo Canaletti), 51 anni, era nata a Rio de Janeiro. Si era recata in Brasile nell’ambito dell’attivita’ umanitaria che svolgeva da tempo per il Cios (Centro internazionale di orientamento e difesa della donna straniera). Era perito linguistico del Tribunale di Venezia, presidente di Donne senza Frontiere e candidata per il PNV (Partito Nasional Veneto) alle elezioni provinciali di Padova e Venezia.

AGOSTINO CORDIOLI, 73 anni, originario di Nogarole Rocca (Verona), ma risiedeva da molti anni a Villafranca. Sposato con Ines Mapelli, era titolare dell’impresa di famiglia, la Edilcostruzioni, la piu’ antica impresa edile della zona, nella quale lavorano anche i suoi tre figli. Negli anni ’80 era stato presidente del Villafranca Calcio, la formazione che poche settimane fa ha conquistato la promozione in serie D. Da tre anni aveva interessi economici in Brasile.

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