NordEst

19 luglio 1985, Stava: per non dimenticare le 268 vittime (VIDEO)

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La cerimonia – Una colata di fango immensa fu la spettrale immagine che si presento’ agli occhi dei primi soccoritori. Oggi, a 25 anni di distanza, la comunità di Tesero vive l’ultima delle tre giornate dedicate alla commemorazione di quell’immane tragedia. Dopo la Messa, celebrata dall’arcivescovo Luigi Bressan oltre che dal parrocco di Tesero Don Bruno e altri sette sacerdoti, è seguita la processione al piccolo cimitero di San Leonardo con la preghiera, la benedizione delle tombe e la deposizione di una corona davanti al monumento davanti al quale s’inginocchio’ in preghiera anche Papa Giovanni Paolo II.

Un altro momento di commemorazione si e’ svolto davanti alla piccola chiesetta de "La Palanca", quasi in cima alla val di Stava, con la deposizione di un mazzo di fiori davanti al monumento donato dalle popolazioni del Vayont e con le parole dell’assessore Mauro Gilmozzi, del sindaco di Tesero Francesco Zanon e di quello di Longarone Roberto Padrin. Poco dopo, quasi in coincidenza con l’ora della tragedia del 1985 intorno alle 12 e 30, si è inaugurata la mostra fotografica permanente "Memoria e Rinascita" presso il centro di documentazione di Stava.

Era gremita più di ogni altra commemorazione la chiesa arcipretale di Tesero. Molte le autorita’ religiose e civili presenti. Fra queste, oltre al presidente Lorenzo Dellai, l’assessore Mauro Gilmozzi, i parlamentari Laura Froner e Giacomo Santini, il presidente del consiglio regionale Marco De Paoli, il commissario del Governo Francesco Squarcina , i consiglieri provinciali Luigi Chiocchetti, Luca Zeni, Claudio Eccher, Pino Morandini e Caterina Dominici, il presidente della Comunita’ di Fiemme Walter Cappelletto e i sindaci di molti Comuni, Tesero e Longarone in testa. "Le parole sono inadeguate, stonate e impotenti – ha detto don Bruno, parrocco di Tesero, aprendo le celebrazioni – di fronte a un dramma di così vaste proporzioni. In questi venticinque anni ci siamo adoperati per sconfiggere il velo di silenzio che avrebbe potuto coprire questo dramma.

Moltissime persone hanno pagato con la vita l’inadeguatezza degli uomini". Durante l’omelia l’arcivescovo Bressan ha ricordato come "senza memoria non c’è futuro. Non dobbiamo mai dimenticare i nostri cari che sono morti in questa tragedia e il rammarico perchè non erano state prese tutte le misure per evitare la catastrofe, deve essere un monito perchè la Natura ci viene data per essere conservata e la Chiesa raccomanda misure di precauzione. Il buon cristiano deve servire la vita e trasmettere alle nuove generazioni la Natura in buone condizioni". A conclusione della Messa il presidente della Fondazione Stava Graziano Lucchi ha preso la parola per ringraziare l’arcivescovo Bressan, il parrocco don Bruno e il presidente della Provincia Lorenzo Dellai che – ha detto – "ci ha sempre aiutato a coltivare la memoria della tragedia e a sanare la ferita che si è aperta quel tragico 19 luglio di 25 anni fa".

Quindi, Graziano Lucchi, ha letto il messaggio che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato alla Fondazione. Messaggio caloroso che si conclude con le parole "La grande forza di volontà dimostrata dalla popolazione di quella terra e lo sforzo delle istituzioni preposte alla ricostruzione costituiscono positiva testimonianza di un impegno civile che merita di essere ancora una volta riconosciuto. La rievocazione di quella tragedia deve anche richiamare alla comune attenzione e responsabilità di tutti i soggetti pubblici e privati, l’assoluta esigenza di rafforzare la difesa del territrorio attraverso la costante salvaguardia e il ripristino dei contesti ambientali, così da evitare il ripetersi di altri catastrofici eventi".


Poi un corteo silenzioso e accompagnato dalla note della banda di Tesero ha raggiunto il piccolo cimitero di San Leonardo dove le vittime di Stava hanno trovato riposo. Lì l’arcivescovo Bressan e il parrocco don Bruno hanno officiato una breve celebrazione che si è conclusa con la benedizione delle tombe e la deposizione di una corona di fiori davanti al monumento collocato nel camposanto.
Quindi le celebrazioni si sono spostate nella piccola valle di Stava davanti alla chiesetta de "La Palanca". Il presidente della Fondazione Stava Graziano Lucchi, ringraziando i presenti ha dato la parola ai sindaci di Tesero Francesco Zanon, a quello di Longarone Roberto Padrin e all’assessore Mauro Gilmozzi che, da sindaco di Cavalese, è stato uno dei primi firmatari per la Fondazione Stava. "Porto il saluto anche del presidente Dellai – ha detto l’assessore – che dopo la Messa ha dovuto partire per un impegno fuori sede. La Provincia ha fatto molto in questi anni per la salvaguardia e il ripristino del territorio, ma le regole non bastano: è necessario investire in quell’etica della responsabilità che è fondamentale. Investire nella cultura della responsabilità è ciò che la Fondazione ha fatto finora, interpretando al meglio questo spirito. Ricordo che, proprio quest’anno, la Fondazione è stata insignita del Premio Alessandro Langer".

Poco dopo, in coincidenza con l’ora della catastrofe che 25 anni fa travolse tutto e tutti, verso le 12.30, è stata inaugurata la mostra "Memoria e rinascita" curata dalla Fondazione Stava con il sostegno della Magnifica Comunità di Fiemme, il Comune di Tesero e la Provincia autonoma. La mostra è permanente, è collocata sul terrazzo (che funge anche da tetto) della sede della Fondazione ed è stata progettata da Dario Bertoluzza. In quel contesto il presidente Graziano Lucchi ha dato la parola a Ennio Cabiddi sindaco del Comune di Samassi, piccolo centro a 35 chilometri da Cagliari. Era cittadina di quel Comune Maria Assunta Cara l’unica persona estratta viva dalle macerie e morta – come ha ricordato il sindaco Cadibbi – 18 ore dopo la tragedia. Dopo di lui ha preso la parola il senatore Giacomo Santini e il progettista della mostra che ha illustrato brevemente il percorso espositivo.

 

On July 19, 1985, a fluorite tailings dam of Prealpi Mineraia failed at Stava, Trento, Italy. 200000 m3 of tailings flowed 4.2 km downstream at a

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le immagini relative all’argomento, tratte dal sito Fondazione Stava 1985. (www.stava1985.it) Mariangela Ungaro Emanuele Contreras "Roberta
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Il convegno –
Nell’ambito delle iniziative promosse dalla Fondazione Stava 1985 per ricordare la tragedia che costò la vita a 267 persone, si è tenuto al teatro di Tesero il convegno su “Memoria e rinascita”, nel corso del quale è stato illustrato il “progetto memoria”, realizzato dalla Fondazione Stava assieme alla Fondazione Museo Storico del Trentino e a Format, ed è stato presentato il volume “Stava/Tesero: La ricostruzione e la memoria – 1985-2010”. All’incontro, per l’amministrazione provinciale, ha partecipato l’assessore alla solidarietà internazionale e alla convivenza Lia Giovanazzi Beltrami.

L’assessore alla solidarietà Lia Beltrami ha voluto esprimere, a nome del presidente Lorenzo Dellai e del governo provinciale, tutta la vicinanza alla comunità di Stava, di Tesero e dell’intera Val di Fiemme. "La solidarietà della popolazione trentina non è mai venuta meno", ha detto l’assessore provinciale Beltrami, che ha voluto ricordare il presepio realizzato dai maestri della Val di Fiemme per i terremotati d’Abruzzo, un gesto di speranza e fiducia fra due popolazioni colpite da una triste tragedia.

Come illustrato dai responsabili della Fondazione Stava, lo scopo dell’associazione non si sintetizza solo nella divulgazione dei fatti del 19 luglio 1985, ma intende mantenere viva la memoria sulla catastrofe attraverso progetti precisi. Fra questi si colloca il "Progetto memoria", attivato tre anni fa assieme alla Fondazione Museo Storico del Trentino con l’obiettivo di raccogliere testimonianze fra i superstiti, i familiari, i testimoni oculari, i soccorritori e gli amministratori dell’epoca. Durante il convegno è stato proiettato un video di sintesi delle interviste realizzate: oltre un centinaio sono state le persone interpellate dai responsabili del Museo Storico, che corrispondono a cinquemila minuti e ottantaquattro ore di riprese; fra gli intervistati, solo quattro i superstiti, che hanno raccontato le drammatiche fasi del loro soccorso e di quando furono estratti vivi dal fango.

Nel corso del convegno è stato presentato anche il libro: "Stava/Tesero: la ricostruzione e la memoria" che illustra l’attività mineraria della valle e, prendendo le mosse dalla tragedia del 1985, spiega il percorso di ricostruzione della comunità, nel quale ogni cittadino danneggiato è stato lasciato libero di scegliere i modi e i tempi per il recupero dei beni personali.

Le iniziative per ricordare Stava proseguiranno il 29 luglio ad ore 21, con il concerto nella Pieve di Santa Maria Assunta di Cavalese, e venerdì 30 luglio alle 21, con la prima rappresentazione teatrale dedicata alla tragedia e curata dal GAD Città di Trento presso la Campana dei Caduti di Rovereto.

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