NordEst

Viaggio in Burundi, Ricordando Catina Gubert (FOTO)

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Da molto tempo covava dentro di noi il desiderio di visitare questo luogo di martirio,desiderio coltivato per anni dalla nostra Lina Trentin, e così, stimolati dalle insistenze di P.Modesto Todeschi, il 4 ottobre siamo partiti alla volta del Burundi. Per ognuno di noi era la prima esperienza in questo paese, situato nel cuore dell’Africa

 

NordEst – Il viaggio è stato molto lungo con scali ad Addis ABEBA, Kigali, in Rwanda ed infine a Bujumbura, la piccola e graziosa capitale del Burundi. Ci hanno accolti ed ospitati, i membri della comunità saveriana burundese.
Appena arrivati , ci siamo subito immersi nella realta’ di queste comunità visitando oltre alle parrocchie, il centro ricreativo giovanile di Kamenge che ospita giornalmente circa 5000 giovani ,interessati a una miriade di attivita’ sportive, ricreative ed istruttive di estremo interesse sociale. Abbiamo potuto constatare in questa occasione, cosa significhi vivere in un tipico quartiere africano, molto popoloso e caotico con i grandi contrasti fra le casupole dei quartieri popolari e le deserte strade nei quartieri dei ricchi. Abbiamo chiuso la giornata visitando un centro per disabili, oltre cento, gestito da una dolcissima suora filippina.

Per avvicinarci a Catina, con l’aiuto di Don Filippo, prete burundese, abbiamo visitato la diocesi di Bururi, nell’sud del Paese, a cui fa capo la parrocchia di Buyengero. Viaggiando attraverso le montagne del sud, oltre alla bellezza del paesaggio, abbiamo potuto constatare la grande sofferenza che la popolazione ha subito in questi ultimi anni a causa della guerra fratricida che lo ha attraversato. Moltissime sono le croci ed i luoghi che ricordano questi eccidi. Uno fra tanti, il cimitero di Buta, dove sono sepolti 40 seminaristi, uccisi nel ’97 , per non aver voluto dividersi nelle due etnie, tutsi ed hutu, di fronte ai ribelli e per questo proclamati “martiri della fraternità”.Durante il viaggio abbiamo visitato una comunita’ di suore Burundesi che hanno soggiornato in piu’ riprese nella nostra valle,partecipando a varie giornate missionarie.Sono attive in moltepici attività sociali,quali asilo, orfanatrofio, scuole di cucito.

I giorni seguenti, in compagnia di P.Modesto siamo andati a trovare Catina, scopo del nostro viaggio La sua ultima dimora si trova nel Buyengero, a circa duemila metri di quota , contornata dagli eucalipti giganti e situata nel piazzale della chiesa parrocchiale ai piedi del campanile. La sua tomba, assieme a quella di P.Ottorino e P.Aldo, è situata sotto un grande arco dove, in lingua kirundi è scritto “Beati i costruttori di pace”. Il sito è ben tenuto e curato dalle suore argentine Angelica e Gabriela, veri vulcani che si occupano di molteplici attività, fra cui l’aiuto ai bambini orfani di guerra, che ci hanno accolto con grande entusiasmo assieme al parroco burundese Don Ciriaco.Ci hanno fatto visitare le numerose opere parrocchiali ed in particolare la “casa di educazione alla pace” e la piccola farmacia, costruite con i fondi del conto “ricordando Catina”.

La sera ed al mattino abbiamo pregato sulle tombe dei martiri, dove abbiamo posato un mazzo di fiori delle nostre montagne.La comunità locale ci ha accolto con entusiasmo e ci ha voluti partecipi di varie celebrazioni eucaristiche nei villaggi dove Catina aveva operato e dove ,con i fondi inviati dalla nostra valle ,hanno costruito e sistemato varie scuole e opere parrocchiali.Per raggiungere questi luoghi, dispersi tra le montagne e le vallate, abbiamo camminato a lungo ,sempre seguiti da un codazzo di bambini gioiosi che ci tenevano compagnia.Inutile descrivere la bellezza di queste celebrazioni, vissute in maniera gioiosa ,cantate e ballate con grande emozione e coinvolgimento da parte nostra.

Ci ha tenuto compagnia la figura semplice, serena, e vicina alla gente di P.Modesto, missionario in Burundi da quasi 40 anni e grande amico di Catina. Uomo di grande fede, comunicatore e portatore di speranza fra i poveri, ci ha fatto sempre sentire a nostro agio in ogni situazione. La nostra esperienza in Burundi: Intensa, coinvolgente e molto spirituale, che ha lasciato il segno.

Il ricordo di Catina in mezzo alla gente è ancora molto vivo, a riprova che il suo sacrificio non è stato inutile.I fori delle pallottole nel muro della parrocchia stanno a testimoniare che l’aver detto la verita, in difesa della gente e degli ultimi ha tracciato un sentiero da percorrere verso la pace.

Lorenza, Giovanna, Gianfranco

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