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Turismo in Trentino, Dallapiccola: “Sì alla tassa di soggiorno e ritorno a Trentino Marketing”

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In Commissione le anticipazioni dell’assessore: il Trentino si adegua alla tassa che esiste già da tempo nel vicino Veneto. Unica nota dolente per molti operatori: le 14 Apt attuali anzichè accorparsi dovrebbero passare a 16, come le Comunità di valle

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Trento – Sì alla divisione al ritorno di una Trentino Marketing indipendente da Trentino Sviluppo; ridefinizione degli ambiti, facendoli coincidere con quelli delle comunità di valle, e dei ruoli delle Apt di ambito in modo da evitare sovrapposizioni e mancanze di coordinamento nella promozione; introduzione della tassa di soggiorno, invece della tassa di scopo, per far fronte, in un momento di contrazione del bilancio della Pat, alla spesa crescente per la promozione e commercializzazione del turismo trentino e rafforzamento del ruolo delle pro loco.

Questi i punti centrali, per quanto riguarda il settore turistico (è il 15% del Pil, circa 2,5 – 3 miliardi di euro su un totale di 16 miliardi) emersi dall’audizione in Seconda Commissione di questa mattina dell’assessore Michele Dallapiccola. La Commissione, presieduta da Luca Giuliani (Patt), ha ascoltato l’assessore anche sull’agricoltura (il settore contribuisce al Pil per 2 miliardi e rappresenta il 30% delle esportazioni trentine).

Dallapiccola, per ciò che riguarda il mondo agricolo, ha affermato che le trattative dell’Unione Europea, per il Piano di sviluppo rurale, per il settennato 2014 – 2021, sono andate bene: dalla Ue arriveranno 301 milioni di euro, più altri 15 – 20 per l’allevamento. Ma, il cavallo di battaglia del settore dovrà essere, secondo l’assessore, il tandem agricoltura – turismo. Oltre che la conversione delle colture industriali, mele soprattutto, alle coltivazioni a basso impatto ambientale. Altro settore da sviluppare quello del biogas (in Sudtirolo ci sono 36 impianti contro i due in funzione in Trentino) anche per rendere sempre più compatibile con l’ambiente la presenza dell’allevamento.

Sempre nella seduta della Seconda Commissione di oggi è stato rinviato, per un approfondimento tecnico, il disegno di legge di Giuseppe Detomas (Ual) che ha mira a fare chiarezza su una questione che ha creato una serie di guai fiscali alle agenzie di intermediazione tra i proprietari delle seconde case per vacanze e i turisti. L’Agenzia delle entrate ha fatto pagare le tasse ai mediatori sull’intero affitto, come se fossero i titolari degli appartamenti, e non sulla percentuale dovuta all’opera di mediazione. Una “lettura” della norma che ha messo in difficoltà molti operatori e che Detomas vuole chiarire inserendo un articolo interpretativo sull’intermediazione degli affitti turistici. Dallapiccola s’è detto d’accordo con questa proposta di legge, ma ha chiesto all’esponente un approfondimento tecnico e un eventuale rinvio alla Finanziaria.

Turismo, i punti deboli sono i prezzi e il coordinamento della promozione

Secondo l’assessore Dallapiccola uno dei punti deboli del turismo trentino sta nel fatto che gli operatori cercano di essere competitivi operando prevalentemente sul prezzo. Il fatto che si cerchi di giocare al ribasso per attrarre turisti stranieri sta mostrando tutti i suoi limiti. Invece, ha affermato l’assessore, gli operatori devono avere più fiducia in se stessi. Altro aspetto, emerso con grande evidenza, in modo pesante, nell’operazione ascolto avviata in questi mesi da Dallapiccola, lo scarso coordinamento delle iniziative di promozione. “Gli operatori manifestano in modo deciso l’impressione che nel tempo si sia perso l’indirizzo di chi fa che cosa e che si sormontino le iniziative delle Apt, della divisione turismo di TS e delle pro loco. In un raddoppiarsi di iniziative che portano a scarsi risultati e che richiedono una dotazione di fondi che potrebbe essere diversa quando queste iniziative fossero coordinate”. Insomma, serve un maggiore coordinamento tra Apt di ambito (“a fare promozione – ha detto l’assessore – non si deve andare con la macchina ma con il pulmino”) e per raggiungere questo obiettivo, ha affermato, si deve cogliere l’occasione per mettere mano alla legge 8 del 2002 e sancire definitivamente i ruoli.

Trentino Marketing indipendente. Lo chiedono tutti.

Ma il problema centrale è quello di Trentino Marketing. La richiesta degli operatori, ha ricordato Dallapiccola, è emersa chiarissima: c’è la necessità di tornare ad un soggetto autonomo. “La fusione – ha affermato l’assessore – che era stata voluta per motivi di risparmio, perché dal punto di vista fiscale avrebbe dovuto dare dei ritorni interessanti, non ha mostrato i risultati che ci si attendevano. Per cui riteniamo che, a livello di proposta, se la volontà collettiva è quella di avere comunque una divisione turismo che possa operare indipendentemente da Ts, la si deve fare. Anche perché potrebbe dare nuova energia e entusiasmo al settore. Per cui vedremmo con estremo favore, in questa fase di avvio di legislatura, il ripristino delle condizioni iniziali con una Trentino Marketing indipendente da Trentino Sviluppo”.

Apt di ambito coincidenti con le Comunità di valle.

Novità in vista anche per le 14 Apt di ambito e per le 150 pro loco. Soprattutto per le prime, secondo l’assessore, va avviata una fase di riordino organizzativo e geografico. Facendole coincidere con i confini delle Comunità. Poi c’è il tema del coordinamento delle iniziative con il dipartimento turismo di Ts, tra le stesse Apt che spesso si rincorrono e sovrappongono. C’è il problema di dare omogeneità alle strutture. Basti pensare, ha detto Dallapiccola, che ci sono Apt di ambito che spendono l’80% dei fondi per le spese di gestione, altre nelle quali “il direttore prende uno stipendio più alto del mio”.

Tassa di soggiorno attraverso la Carta del turista.

C’è il problema dei finanziamenti perché il bilancio Pat è in calo. Quindi si deve progettare, ha ricordato Dallapiccola, un contributo da parte degli operatori per la promozione. E su questo l’assessore ha espresso la sua preferenza sulla tassa di soggiorno rispetto alla tassa di scopo. Anche perché, ha ricordato, “sembrerebbe quantomeno ameno da un lato ridurre l’Irap e dall’altro istituire un’altra gabella”. Una contraddizione da evitare e quindi la strada è quella della tassa di soggiorno. “Però – ha affermato – non possiamo dire agli operatori turistici: compratevi un blocchetto e distribuite fatture da un euro a testa e mandateci i soldi”. Insomma, non si possono gravare gli imprenditori turistici di gravami burocratici. Quindi, secondo Dallapiccola, la scelta deve cadere sulla Carta dei turisti, una card elettronica, che comprenda anche accessi ai musei, ai trasporti e buoni per l’acquisto di prodotti locali.

Il dibattito in Commissione

Filippo Degasperi (5 Stelle) ha detto che, con una pressione fiscale arrivata al 44%, pensare a introdurre nuove tasse non ha senso. Invece di pensare a tasse di soggiorno, che diventano un freno alle presenze, si dovrebbe agire invece sul costo dell’energia che è del 30% più alta rispetto all’Austria (dove le tasse sul turismo, con successo, sono state abbassate) e al Sudtirolo. Sì, e in tempi brevi alla Trentino Marketing indipendente e, sul versante della formazione degli operatori, il consigliere di 5 Stelle ha ricordato che la formazione turistica è stata consegnata completamente ai privati con risultati evidenti sul piano del calo della qualità.
Piero Degodenz (UpT) ha affermato che una delle carte da giocare è quella dell’alleanza tra turismo e agricoltura. Sul piano della riorganizzazione è pienamente d’accordo, anche per esperienza personale nel cda di Ts, sulla necessità di una Trentino Marketing indipendente. Mentre centrale deve rimanere il ruolo degli impianti di risalita per l’intero settore turistico.
Giuseppe Detomas (Ual), favorevole all’introduzione della tassa di soggiorno anche per contenere i costi della commercializzazione che hanno raggiunto il 15% del fatturato, ha invece sottolineato la necessità di una maggiore formazione degli operatori che spesso sono poco imprenditori.
Alessio Manica del Pd (anche per lui la tassa di soggiorno non è un tabù) ha affermato, portando l’esempio di quella della Vallagarina, che le Apt di ambito vanno cambiate e in fretta. “Non possiamo più permetterci – ha detto – queste Apt che hanno costi enormi e non hanno portato benefici ai territori”.
Diego Mosna (Misto) ha ribaltato la visione su Trentino Sviluppo. Una spa nata per l’industria, che deve servire a promuovere lo sviluppo industriale e non a quello turistico. Deve, insomma, a tornare a fare il suo lavoro e in tempi brevi.
Walter Viola (Progetto Trentino) ha chiesto chiarimenti a Dallapiccola sulle funzioni delle Apt di ambito e la risposta è stata che il problema non sono le funzioni ma è il coordinamento tra Apt e Apt e con il livello della promozione del Trentino.
Mario Tonina (Upt) ha chiesto che sul turismo, così come sull’agricoltura, il Consiglio venga coinvolto. Per questo ha apprezzato il metodo avviato dall’assessore Dallapiccola.
Luca Giuliani ha chiesto a Michele Dallapiccola in quali tempi verrà istituita la tassa di soggiorno. La risposta è stata: “dipende anche da lei. Dai tempi che si darà questa Commissione per discutere la proposta di legge”.

Agricoltura, la carta vincente è l’alleanza con il turismo. Dalla Ue in arrivo 301 milioni.

Per quanto riguarda l’agricoltura, infine, Dallapiccola ha ricordato con i fondi del Piano di sviluppo rurale per i prossimi sette anni saranno in crescita e che si arriverà a quota 301 milioni. Gli interventi sul bilancio Pat (50 milioni all’anno) sono confermati. Ma, ha affermato Dallapiccola, il “Servizio agricoltura della Provincia non può essere visto come un bancomat dei contadini. Serve alla gestione del territorio e non a scatenare stratagemmi e artifici per accedere ai fondi”. Dallapiccola ha insistito sul binomio agricoltura – turismo ed ha portato ad esempio esperimenti come quello di Nanno, dove 1,7 ettari sono stati destinati, in via sperimentale, ad una coltivazione a basso impatto ambientale e gli impianti di irrigazione che permettono di razionalizzare il consumo d’acqua.

Mario Tonina ha dato atto dell’attenzione della politica trentina a settori come l’allevamento di montagna, quasi scomparso nelle regioni vicine. Ed ha ricordato il ruolo dell’europarlamentare Herbert Dorfman nella trattativa a Bruxelles sul Piano di sviluppo rurale.

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