Primo Piano NordEst

Renzi ascolta e tratta sul Quirinale, per il nome aspetta fino all’ultimo

Share Button

“Occorre utilizzare la tecnica dell’ascolto”. E così sia. Matteo Renzi si è messo d’impegno per applicare il suo metodo per l’elezione del nuovo capo dello Stato

renzi_quirinale_170214_04_adn--400x300

Roma (Adnkronos) – Il premier punta su sabato per eleggere il presidente, il nome del candidato coperto fino a venerdì: “Scheda bianca ai primi tre voti. Una donna? Vedremo”Berlusconi pronto a scheda bianca per primi 3 voti Colle ma avverte: niente scherzi su Nazareno. Consultazioni dem al via martedì senza M5S /LO SPECIALE.

Le consultazioni

L’obiettivo, ha detto il premier Renzi, è quello di dare un nuovo inquilino al Colle già sabato. Fino ad allora si lavora di diplomazia. Martedì, al Nazareno, partono gli incontri ufficiali con gli altri partiti. Inoltre, per ‘stringere’ ed evitare scherzi, ci potrà essere anche qualche incontro più riservato con Silvio Berlusconi e con Pier Luigi Bersani tra martedì e mercoledì.

Renzi, nel pomeriggio di lunedì, ha anche approfittato di un giro alla Camera per invitare pubblicamente i grillini: “Se volete venire al Nazareno, noi ci siamo”, ha detto a Giulia Sarti e Alfonso Bonafede. Di buon’ora, invece, a palazzo Chigi il premier aveva visto Angelino Alfano (che continua a spingere per Pier Ferdinando Casini). Questo significa che sul nome buono ancora qualche tassello deve andare al suo posto. Luca Lotti, al riparo dai riflettori, sta andando avanti con la verifica delle chanches di un ‘pacchetto’ di papabili.

Lorenzo Guerini ha spiegato che il Pd farà il suo nome “prima di sabato”. Ma le carte potrebbero restare coperte davvero fino alla fine, venerdì sera o sabato mattina. “Farlo prima può essere molto rischioso”, ragionava in Transatlantico un dirigente dem. Quindi anche l’assemblea dei grandi elettori di giovedì potrebbe andare ‘in bianco’ o potrebbe anche slittare. Comunque sul candidato avanzato da Renzi non ci sarà alcun voto del Pd.

Lo ha chiarito lo stesso premier in assemblea, quando alcuni (come Marilena Fabbri) proponevano di votare e poi “bruciare le schede” per garantire segretezza. Fulminante, e ironica, la replica di Renzi: “Una cosa del genere succede solo per il Concistoro e in alcune primarie regionali…”. Ad assicurare i suoi tempi alla trattativa, comunque, c’è anche la decisione di votare bianca ai primi tre giri. Scelta che porta alcuni rischi, compreso quello di vedere salire un candidato ‘scomodo’ per Renzi (Prodi, per esempio). Per questo con alcuni gruppi domani si potrebbe ragionare su una sorta di rete di protezione, la convergenza su un nome non fatto dal Pd capace di raccogliere un po’ di voti e stoppare altri nomi.

Altro rischio, i malumori sui nomi catapultati all’ultimo. “Renzi non può pensare di farci sapere alla fine via Sms chi votare”, mugugnava qualche deputato oggi. Ma il premier è sicuro. Punta molto sullo ‘strike’ per sabato, tanto che i grandi elettori sono stati avvisati che potrebbero esserci due votazioni in un giorno. Se non sarà la prima, sarà la seconda. Sul fronte totonomi, oggi sono risalite le quotazioni di Anna Finocchiaro. Tengono anche Sergio Mattarella, così come Giuliano Amato oltre a Pier Ferdinando Casini. Ma restano in piedi le opzioni Casini e Graziano Delrio, così come quella di Pier Carlo Padoan.

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *